Scisma cattolico: Giordano Bruno ed i gesuiti ieri-oggi

l’analista indipendente Gianmarco Landi, In questa quarta puntata del serial QLOBAL CHANGE “Tutte le Strade portano a Roma”inizia con le riflessioni su 3 pezzi da “notti magiche” di Bennato, e si finisce con un racconto sulla profonda figura di Giordano Bruno.

Non tutti sanno che il peggiore incubo dei Gesuiti fu proprio questo monaco di Nola (NA), un uomo nato in una famiglia modesta ma che attraverso le letture e delle ispirazioni divine, seppe incendiare il cuore dei governanti europei nell’Europa di fine Rinascimento, influenzando la Storia come solo i grandi hanno saputo fare.
Giordano Bruno era, ad esempio, a Londra quando la regina Elisabetta, ispirata divinamente, alzò la testa contro le arroganze del Papa, dei Guelfi neri capeggiati dal duca Farnese di Parma ( nipote del nonno Paolo, Papa Paolo III a cui si deve la nascita dei gesuiti) e dalla Invincibile Armada della potentissima Spagna, un’alleanza distrutta in mare da una tempesta che fu raccontata come un’ira di Dio.
Il distacco del Regno Unito dal papato sotto controllo Gesuita si ebbe in quel frangente storico, e poiché Giordano Bruno fu protetto e aiutato ad andare a Londra a fare ‘guai’ dal punto di vista delle élite aristocratiche, dal confinante del Farnese a Parma, il principe Landi di Piacenza, l’ira dei Guelfi neri si scagliò su Piacenza. La famiglia ghibellina più importante di Piacenza, da cui origina cognome del redattore di Database Italia, era a capo dello Stato Landi, un capitolo di storia obnubilata negli archivi segretati a Roma.
Lo Stato Landi, con il suo centro nella fiorente Piacenza, aveva quasi 400 anni di storia quando fu conquistato dai Farnese per essere cancellato dai libri di storia, e tuttora nell’archivio Vaticano ci sono faldoni ‘secretati’ a cui è assai impervio accedere, forse sopratutto se chi ha provato a farlo si chiamava come lo Stato sgradito, afferma Gianmarco Landi.

Il cardinale Bellarmino, un gesuita, si vendicò soprattutto a scapito di Giordano Bruno quando lo mandò al rogo nel 1600, dopo il tradimento di Mocenigo e della Repubblica di Venezia, i cui senatori furono comprati dai Gesuiti. I monaci del potere per il potere verticale ottennero il voto per l’estradizione a Roma del superbo filosofo usando il denaro, argomento apprezzato dai mercanti veneziani.
Tuttavia gli uomini del Vaticano illo tempore governati dalle presenze oscure così come molto affermano esserlo quelli attuali, sbagliarono a rendere immortale in Terra l’emblema umanistico rinascimentale di uno spirito eterno incarnato e, per quanto loro riguardava, e riguarderà, assolutamente invincibile.

Si tratta, nella focalizzazione su Giordano Bruno ad opera di Landi e la musica di Bennato, di una ermeneutica odierna sullo scisma cattolico teleologico alla edificazione del Commonwealth epigono dell’egemonia finanziaria contemporanea. Ma con questa operazione culturale si esorta il Vaticano ad esprimersi in termini spirituali contro il sistema neoliberista di matrice finanziaria per in seguito, magari, riannettere la Gran Bretagna sotto l’egida religiosa cattolica e corroborare un’Europa davvero unita nella fede e magari nell’economia.

https://odysee.com/@QlobalChangeItalia:2/Parte-4—Poesie-Che-Vale-La-Pena-Ascoltare:2




Il blocco di Mario Draghi

Mario Draghi e’ un pregevole capo nonche’ encomiabile economista tuttavia sta conducendo una gestione economica apparentemente letale per l’Italia e l’Europa stessa: Draghi sta operando, forte del suo essere definito da fonti accreditate come il massone piu’ importante d’Europa, affinche’ la Germania acconsenta al Recovery fund senza pretendere il pagamento degli oneri fiscali dall’Italia; eppure in questa maniera probabilmente utilissima all’Italia Draghi sta solo spostando il problema del finanziamento statale dall’Italia alla prospera Germania, in un’opera di indebitamento europeo. La Germania certamente cedera’ alle prescrizioni del presidente del Consiglio italiano, a causa del fatto che aborrendo questa richiesta la terra “dei crucchi” andrebbe in una recessione irreversibile; viceversa l’Italia crescerebbe in doppia cifra. Ora il misfatto di tale vicenda poggia sul dato che la Germania, l’Italia binariamente all’intera Europa, disponendo di una banca “ufficialmente” centrale, non meritano di essere indebitate di continuo come da oltre un ventennio avviene in Italia: o meglio i debiti stipulati per far progredire il continente europeo vanno garantiti dalla bce come faceva la Banca d’Italia all’epoca di Italia quarta potenza mondiale in procinto di scalzare la Germania nel ‘2000, sullo scranno di terza potenza mondiale. Il debito comune europeo deve essere monetizzato dalla bce anziche’ dai cittadini vittime di spread come gli italiani, che odiernamente svendono le imprese di stato e quelle private-vedi Lamborghini, Bulgari, Ducati, Fca, Luxottica, Parmalat, Iveco, Magneti Marelli, Ferretti, Gucci, Versace ecc.-; inoltre il debito pubblico europeo non va gravato da interessi che fanno aumentare le privatizzazioni, recidere salari e assunzioni, licenciare ed aumentare le tasse sulla cittadinanza come avviene ora per l’Italia. Altrimenti l’Europa collassa.

Infine a proposito dell’unificazione dei debiti europei, lo spread verrebbe cancellato in quanto in un continente federale alias Usa e Cina lo spread tra stati non esiste, diversamente all’Europa; e cosi’ tutti starebbero meglio senza necessita’ di Italexit come allo stato dei fatti figura la migliore soluzione. E garantendo il finanziamento europeo con la bce nessuno, compresa la Germania, sarebbe indebitato, e si dipanerebbe in modo naturale il problema del surplus commerciale tedesco non distribuito ne’ sanzionato, ad onta dei patti europei. Draghi con la pressione sulla Germania sta salvando l’Italia ma scegliendo l’Europa come futuro modello suicida per tutti, anche per l’Italia, in quanto permarrebbero i problemi italiani a livello europeo, ad esempio la bassa crescita, l’impoverimento complessivo e le tasse alte per pagare gli interessi su un debito non piu’ garantito; il che e’ surrettizio e anticostituzionale.https://www.facebook.com/marketplace/item/1065032380635180/




Rissa Italia-Germania

Francesco Carrino, giovanissimo ma eminente commercialista e finanzialista “disallineato”, ha sul suo canale Youtube riportato di un fatto clamoroso, sebbene offuscato dalle catene dell’informazione italiana: la settimana scorsa Banca d’Italia e Bundesbank tedesca, si sono scagliate dei dardi nelle vesti dei propri governatori.

In merito alla richiesta della Germania di far pagare i debiti italiani precedenti e postcedenti il Covid, pena il blocco degli acquisti di titoli pubblici da parte della Bce, Visco ha replicato sulla indisponibilita’ italiana nell’obbligare privati ed imprese a pagare interessi sul debito pubblico con aggravi fiscali e cesure ai servizi con privatizzazioni. Il governatore della Banca d’Italia Visco, in merito al tema cruciale delle riforme strutturali prescritte dall’Europa a trazione tedesca verso l’Italia, ha rimarcato di non poter chiedere piu’ di cio’ che gia’ e’ stato fatto, all’Italia vessata da Covid e crisi antecedente. Ancora il “ridestato” economista italiano ha enfatizzato il fatto che l’euro e’ l’unica moneta senza stato ed in tal guisa implodera’. Ora spetta alla Germania corrispondere un’azione, che comportera’ crollo disintegrazione dell’euro oppure spalmaggio dei debiti pubblici con sgretolamento di ogni spread, a favore di un disegno politico non piu’ predatorio ma confederale-infatti le riforme strutturali sono solo una confisca degli asset statali, ad opera dei creditori a matrice franco-prussiana.

L’Italia non ci sta piu’ ed ora anche i suoi principali amministratori hanno riconosciuto l’obbligo di tutelarla da un lato, ma si afferma la consapevolezza popolare e manageriale che sta proprio in Italia l’ago della bilancia di tutto il mondo: l’Italia e’ la nazione con il maggiore tasso di impoverimento dopo l’entrata nell’euro. l’Italia e’ il paese con la seconda ricchezza privata al mondo nonche’ la terra con cui mediante speculazioni e spread, continua a crescere sopratutto la Germania oltre alla Francia. Ma le persone del settore sanno altresi’ che con l’andatura passata l’Italia aveva di fatto superato la Germania per Pil nel ‘2000. Il debito privato in Italia e’ il piu’ basso in Europa e la capacita’ di spesa sottoforma di conti correnti, se investita in debito pubblico, darebbe uno slancio di crescita annuale per l’Italia, a doppia cifra, maggiore della Cina. Gli esperti del settore sanno anche da quando esiste lo Sme l’Italia ha pagato come interessi il doppio circa, del suo debito pubblico, per cui oggi il debito pubblico italiano sarebbe giuridicamente cancellato in quanto ingiusto. Se l’Italia decide l’uscita assertiva dall’euro l’Europa affosserebbe trascinando Germania e Francia nel baratro, con conseguente collasso americano e cinese. Si auspica a tal punto, che Visco o Draghi magari, facciano rivalere nel mondo, il potere della nazione che amministrano…https://www.facebook.com/marketplace/item/193253755449422/