Tagli spesa Napoli: piano Troncone e replica de Magistris

Al dipartimento della polizia stradale di piazza Ottogalli, precisamente via Raimondi di Napoli, i disabili hanno fornito un quadro raccapricciante della situazione: il dipartimento in questione infatti, e’ dedito alla registrazione delle targhe per persone disabili, teleologica al loro transito nelle zone a traffico limitato. Siccome l’ edificio della polizia urbana e’ mastodontico e consta di alcuni piani in cui e’ opportuno svolgere piu’ pratiche anche per i disabili oltre che per i normodotati, svariate persone con difficolta’ motoria hanno denunciato, coadiuvate dai poliziotti medesimi, il guasto permanente dell’ascensore. Colpa del sindaco che da due anni non manda fondi per dipanare il problema, con forte disagio per i dipendenti oltre che i disabili. Comune di Napoli tra l’altro indebitato per cui ufficialmente a corto di risorse. Ebbene per il benessere dei cittadini e la giusta manutenzione delle infrastrutture ed il prosieguo dei servizi ad essi dedicati, i limiti di spesa sarebbero da abrogare, giacche’ e’ stato statisticamente dimostrato un duplice dato: i cittadini italiani pagano in imposte maggiormente di cio’ che gli viene restituito da un lato, ed i cittadini napoletani e meridionali in generale, stazionano in un mare di infrastrutture mancanti o inadeguate, servizi assenti e scarsi risultando paradossalmente, i maggiori versatori di gabelle d’Italia rispetto al reddito; la dimora della polizia di Napoli sfornita di ascensore funzionante e’ uno scempio contro la cittadinanza e peculiarmente contro la cospicua comunita’ napoletana di disabili effettivi. In questo ambito si assiste a scene impietose, nel dipartimento di polizia stradale, con persone dalle limitazioni motorie costrette a salire le scale in malo modo. Ed il personale costretto a sbrigare le faccende delle persone disabili salendo e scendendo a iosa le numerose scale dell’edificio.

In merito alla questiona della tutela delle minoranze ed il recapito di fondi comunali si e’ espresso il lodatissimo e votato Gaetano Troncone, architetto e consigliere comunale ricandidato per le prossime elezioni comunali. Egli ha affermato di aver tutelato i disabili avviando un processo di smantellamento cittadino delle barriere architettoniche ma anche ridimensionando la larghezza delle occupazioni stradali da parte dei gestori commerciali. Troncone e’ stato protagonista di disinstallazione di allargamenti commerciali stradali abusivi e riguardo i fondi comunali, per aggiustare anche l’ascensore suddetto, egli dimostra di poterli far convergere verso i cittadini dirottandoli da opere di privatizzazioni selvagge degli oltre tremila immobili comunali, con un risparmio per il comune di circa cinquanta milioni complessivi.

Riguardo i debiti del comune la replica di De Magistris, sindaco uscente, e’ perentoria: Napoli e’ autosufficiente e liquida, dalle tasse comunali riesce ad autosostenersi da oltre quindici anni; il problema viceversa e’ lo stato, che trattiene le imposte comunali senza immantinente ristornarle su Napoli e non destina a Napoli i fondi statali e quelli europei legalmente destinati.




Troncone e nuova edilizia

Le nuove città italiane

Razzismi a parte in periodi come l’attuale, di stagnazione economica, il volano per la crescita italiana risiede nell’ampliamento demografico di un paio di milioni, senza dover pertanto sbarrare le porte ad un tipo di immigrazione qualificato.
Il punto nodale per favorire un processo analogo di espansione economica mediante l’espansione demografica, passa per una palingenesi edilizia di alto profilo, tenendo conto di due questioni: l’Italia è sopraffatta da molteplici vincoli ambientali che impediscono nuove cementificazioni; infine ogni progetto di sviluppo non può eludere l’impiego di materiali da costruzione, dunque l’industria edilizia. Alla luce del fatto che l’estetica cittadina e borghizia che caratterizza l’Italia non può resistere ad un imponente stravolgimento, per palingenesi edilizia si allude ad un nuovo “glocale” metodo edilizio, che costruisca piani in grandi numeri per piccoli e bassi palazzi verso il basso, modello Londra, e contemporaneamente l’affiancamento di vettanti grattacieli modello New York, Shangai e Singapore, per ricrearsi un nuovo potere, almeno apparente. Nuovo potere non significa solo sviluppo economico e capacità aumentate di ospitamento demografico, ma anche un rinnovato approccio artistico architettonico che per tanta parte della storia rinascimentale gotica, ha caratterizzato l’Italia come culla culturale, civile ed artistica mondiale, in antitesi alle brutture partorite all’estero, che non solo dal punto di vista edilizio hanno espresso la freddezza spirituale, mananegeriale ed artistica, che i “barbari” hanno cercato malamente di imporre al mondo mentre l’Italia nicchiava fra invasioni, debolezze militari, sociali ed artistiche, che fino a poco tempo fa hanno deteriorato l’italicità più ampia e pura.