Indistruttibile

La celebrazione del veterano statunitense di origine italiana “riempie” la pellicola cinematografica di fattura hollivudiana con “Unbroken”. Qui, ben proposta su Netflix, l’arte dello sceneggiatore si coniuga con la violenza fisica che caratterizza il machismo americano, ma sfociando in una rappresentazione del secondo conflitto bellico mondiale che interseca debolezze umane, amicizia e ideali in modo encomiabile. Cosi’ il tema dell’emarginazione puerile di fronte all’immigrato italiano si scontra con la intemerarieta’ di un ragazzino sicuro della propria forza e in grado di mettere in fuga i bulli di turno. Ancora il lavoro indefesso per massimizzare le proprie virtu’ ed i talenti, alla stregua della debolezza ed insicurezza che esortano ad una ritirata verso l’anonimato della mediocrita’.

La guerra pero’ elide le olimpiadi dell’anno in corso per cui il protagonista, dopo essere stato a dovere motivato da un fratello estimatore e visionario, all’acme del successo deve battersi per la vittoria americana. Cosi’ le peripezie accorse prima e dopo la caduta dell’aereo che trasporta l’italomericano, sfociano nella deriva sull’oceano pacifico, assieme a due commilitoni; deriva lunga ed estenuante in cui l’istinto di sopravvivenza viene minacciato dalla fatica e dalla fame; alla fine il campo di concentramento e l’aperta sfida del temerario e indistruttibile eroe tuttora vivente americano verso un comandante giapponese, sono il non plus ultra di questa rappresentazione. Tenzoni mentali, fisici, spirituali tra l’americano ed il giapponese enfatizzano l’eroicita’ dei soldati della Grande guerra, specialmente il maltrattamento e la frustrazione del generale giapponese dinanzi alla tempra ferrea del suo concorrente “immortale”; ma e’ altresi’ aggressiva e coinvolgente la drammaticita’ dei grandi conflitti bellici, ad onta delle doti singole dei grandi uomini che sovente si prodigano per la vittoria o la difesa di amici, famigliari, che in questo film traspare in maniera scioccante. Un documentario a tratti raccapricciante, Unbroken, che adopera in modo impeccabile l’arte e la creativita’ al fine di disincentivare ed approfondire l’importanza della pace, meglio di innumerevoli reportage, articoli, saggi e film di guerra.