Whirpool complice della camorra. Di Maio si arrende alla multinazionale; la camorra assumera’ i nuovi disoccupati




Whirpool chiude Napoli e il governo prende atto della sua cialtroneria

LE LAVANDAIE NAPOLETANE LA CAUSA DELLA CHIUSURA DI WHIRLPOOL.

di Antonio Picariello*
Pare che a Napoli le lavatrici non le compri più nessuno. Il bucato si fa a mano e sembra che molte lavandaie si rechino sul Garigliano e sul Volturno con grossi pezzi di sapone e stendano pantaloni e camicie il loco per poi, una volta asciutti, riportarsele a casa.
Pare anche che il fenomeno si stia diffondendo in tutto il Mezzogiorno. E fonti attendibili sostengono che sia proprio questo ritorno alle origini il vero motivo per il quale il 31 ottobre Whirlpool chiuderà i battenti a Napoli.
Eppure, le stesse fonti, sostengono che in quello stabilimento si producessero le migliori lavatrici top di gamma per il mercato Emea e che in Italia gli altri siti Whirlpool, si badi bene tutti rigorosamente a centro nord, siano poli di ricerca o di diversa produzione.
Già dal 2018 il MISE ha tentato di trattenere gli americani a Napoli e di convincere le lavandaie a fare il bucato a casa con le lavatrici. L’azienda aveva sbandierato ai quattro venti un piano di rilancio da 250 milioni che avrebbe interessato tutti gli stabilimenti italiani: Siena, Varese, Comunanza e, appunto, Napoli. Il governo da parte sua si era impegnato
ad accompagnare fino al 31 dicembre 2020 il nuovo piano industriale, con varie agevolazioni: cassa integrazione, taglio del costo del lavoro, fondo perduto, fondo per le crisi d’impresa, fiscalità di vantaggio e prestiti garantiti. Totale 100 milioni, perchè il massimo che si riesce a fare in questi casi, è “comprare” la volontà delle aziende, non certo studiare nuove alternative quali diversificazione della produzione o, in alternativa, impegnarsi come governo a trovare nuovi investitori. Così, di fronte a tanta “pubblica” benevolenza Whirlpool sembrava proprio aver cambiato idea; ma ecco che a luglio 2019 arrivano, segretamente, voci che le lavandaie polacche da Cracovia a Danzica, passando per Varsavia, fossero stanche di fare il bucato lungo la Vistola e che i loro mariti, per scongiurare il peggio, si fossero offerti in massa come manodopera a basso costo alla Whirpool polacca.
Così l’azienda, incassati i 100 milioni, ritira Napoli dall’accordo sostenendo che il mercato non è cambiato e comunica a Patuanelli, che ne prende semplicemente atto, la sua intenzione di trasferire la produzione in Polonia visto che le lavandaie napoletane, nel frattempo, non si erano del tutto persuase.
Ecco, io me la immagino così la vicenda, senza voler prendere in giro nessuno. Perchè se Patuanelli prende atto, Provenzano elenca i sovvenzionamenti pubblici elargiti, De Magistris blatera retorica di circostanza e infine i sindacati parlano di scontro sociale e si stracciano le vesti, qui gli unici presi in giro siamo noi e soprattutto gli operai napoletani con l’intero indotto. Resta solo un dubbio: se a dover chiudere fosse stata Varese, Patuanelli ne avrebbe preso atto?

*M24A ET – Campania

https://www.ilfattoquotidiano.it/2020/10/22/whirlpool-napoli-il-31-ottobre-si-chiude-il-ministro-patuanelli-prendiamo-atto-porvenzano-grave-e-inaccettabile/5975523/




Tradimento nell’alto tradimento

POLITICO MERIDIONALE. ASSERVIMENTO AI PADRONI DEL PARTITO UNICO DEL NORD. RAPPRESENTANZA E TUTELA DEL SUD: VALORI NON PERVENUTI

*Alfredo Falletti
Sig. Politico meridionale,
il rispetto nei confronti dell’istituzione parlamentare mi rende impossibile utilizzare appellativi diversi quale incipit di questa mia nota di protesta e vergogna.
Dopo le recenti votazioni in Parlamento ho constatato l’operato dei componenti meridionali del Parlamento, fatte le sparute e debite eccezioni, il suo paradossale e vergognoso livello di asservimento agli interessi del nord e ai diktat delle segreterie che compongono il Partito Unico del Nord oltre a riconoscere il più basso livello storico di rappresentatività e tutela degli interessi del Sud.
Forse per difendere una posizione che Vi garantisce prebende e privilegi, Vi siete prestati a svendere la Vostra gente ed il Vostro territorio.
Non avete neanche minimamente tenuto in conto le espresse indicazioni dell’U.E. che ha riconosciuto a questo Governo ed a tutti gli altri precedenti una precisa natura discriminatoria nei confronti del Sud, tanto da precisare come ed in che ambito dovessero essere spesi i soldi del Recovery Fund: roba da sprofondare per la vergogna, ma Voi…figurarsi!
Grazie ad elementi come Voi il Sud viene saccheggiato, derubato, mortificato da settant’anni; “parlamentari” meridionali corresponsabili di questo palese razzismo, di questa evidente discriminazione, di questo divario ormai patologico tra nord e sud.
Avete decretato che questo divario sia ancora più marcato e che la Sicilia sia, nei fatti, una terra “altro rispetto all’Italia”. Una sorta di colonia d’oltremare.
Siete corresponsabili con il Governo più antimeridionalista della storia di questa Repubblica gravemente inadempiente in termini costituzionali; muti e allineati innanzi a coloro che hanno raccolto l’eredità precedente ed hanno condannato – voi con loro – venti milioni di persone ad essere sempre più “non-italiani”.

Ma una cosa non potrete fermare: il tempo.
Arriverà il tempo in cui verrete a blaterare promesse e menzogne ed a questuare voti.
Arriverà il tempo in cui si dovrà esprimere un voto.
…ciascuno di voi, uno per uno dovrà rispondere a delle domande quali “dove eravate quando i Vostri padroni hanno deciso e votato per distruggere ancor di più il Sud?”; “Cosa avete fatto quando avreste potuto fare qualcosa per la Vostra gente e per la Vostra terra e non avete fatto?”; “Perché avete preferito l’indifferenza e l’omertà al coraggio?”.

Non ci sono alibi che tengano, né interessi superiori quali alibi.
Non ci sono scuse per aver voltato le spalle ai nostri figli ed al loro futuro; ai nostri sogni; alle nostre vite.
Ce ne ricorderemo.
Il Sud sta recuperando la memoria e si sta riappropriando della sua dignità e si ricorderà di Voi, di ciascuno di Voi.

Alfredo Falletti
Terrone Siciliano con ottima memoria.

*Movimento M24A Equità Territoriale – SICILIA

https://www.facebook.com/104862044265789/posts/349182239833767/?extid=0&d=n




Blitz anti sud

CANCELLERI “TENTATO” DAI PIDDILEGHISTI PER LE PROSSIME REGIONALI OVVERO PECUNIA NON OLET SICUT IMPERIUM

*Alfredo Falletti
Ed ecco che avanza nelle classifiche l’esperto di tubi e tunnel (tutto sommato è un tubo anche quello) indicato come possibile componente della “Commissione degli Esperti di Ponti&Tunnel” dalla piddileghista De Micheli, “Ministra contro il Sud e per le Infrastrutture Solo al Nord”.
Quel che non gli riuscì con i grillini, accarezza l’idea di provarci con i piddileghisti del PUN.
Un personaggio imbarazzante per incompetenza e superficialità che ambirebbe ad essere il successore di Musumeci Alalà, ultimo Presidente di un poker, con carte tutte dello stesso seme, insieme a Cuffaro, Lombardo e Crocetta.
Dopo un poker fasullo, un “due di picche” magari riesce ad essere l’unica carta autentica.
Il problema grande, però, è che nel piatto non ci sono fiches, ma milioni di vite spezzate, di destini incompiuti, di sogni abortiti; ci sono milioni di Siciliani che attendono da settant’anni di essere rappresentati, difesi, tutelati e con soggetti come questi, capaci solo di metter su un “banchetto delle tre carte”, altro non rimane ai Siciliani che riprendere nelle proprie mani il proprio destino, recuperare la memoria ormai sbiadita e recuperare la propria dignità sbattendo fuori dai palazzi del potere questi indegni bluff da baraccone!
Ad maiora!

https://www.lasicilia.it/news/politica/365710/sicilia-grandi-manovre-per-le-regionali-il-pd-tenta-cancelleri-per-scaricare-fava.html




Lo scippo annuale ai danni del sud e la omerta’ dei 5 stelle

DOVE VA IL MOVIMENTO CINQUE STELLE SENZA IL SUD E CONTRO LA DEMOCRAZIA RAPPRESENTATIVA?

di Raffaele Vescera*
Nel M5s si rincorrono voci di spaccature imminenti, dopo il forte calo elettorale di queste regionali, seppure accompagnato dalla vittoria referendaria, è un tutti contro tutti. Il prevedibile sta avvenendo, ciò che aspettavamo è sotto i nostri occhi, il M5s sta implodendo, lacerato dalle sue tante contraddizioni interne. Contraddizioni favorite da una generica identità di “onestà”, priva di una linea politica consequenziale. A partire dalla lotta alla più grande iniquità italiana: la Questione meridionale”, ovvero la riduzione dei meridionali a cittadini di serie B, privati di tutto in conseguenza del furto di 61 miliardi l’anno di soldi pubblici sottratti al Mezzogiorno e dirottati al Nord, come certificato da autorevoli istituti di ricerca.

Un furto funzionale al Nord che nega ai meridionali il diritto al lavoro, con una disoccupazione tripla rispetto al Nord, con punte del 65% tra i giovani. Il diritto alla salute con una vita media al Sud più bassa di tre anni, il diritto alla mobilità con treni lenti e inesistenti, aeroporti a 300 km, strade scassate, porti non collegati. Il diritto allo studio con scuole senza mensa e senza tempo pieno, e università finanziate al 50%. Il diritto alla dignità, con un sistema mediatico paraleghista che insulta di continuo i meridionali attribuendo loro le colpe di ogni male.

E’ questa la condizione dei cittadini meridionali che, per protesta e speranza di riscatto, nel 2018 hanno dato ben il 50% dei propri voti al M5s, rendendolo il primo partito italiano. Milioni di voti mandati presto al macero, grazie alla stolida alleanza di governo con il nemico principale del Sud, seppure non il solo, la Lega Nord. Un partito razzista, antimeridionale, nato con Bossi tra rutti e furti 30 anni fa per interrompere la “fastidiosa” crescita economica del Mezzogiorno avvenuta grazie alla Cassa per il Mezzogiorno, crescita concorrenziale all’industria del Nord, privata del monopolio della produzione e dei disoccupati meridionali da utilizzare come forza lavoro a basso prezzo. Un’alleanza che sdoganava come uomo di governo quel Salvini condannato dalla Magistratura per razzismo antimeridionale, facendo emergere l’impresentabile uomo del Papeete quale leader nazionale, nella mediocrità del nuovo governo.

Lo stesso Luigi Di Maio, seppure uomo del Sud, da me interrogato, rispondeva che la questione meridionale era “inesistente”. Il Sud si è sentito tradito ancor di più quando il M5s, teleguidato dal Nord, si è schierato con la Lega a favore dell’autonomia regionale differenziata che, se realizzata, toglierà al Sud altri 35 miliardi di Euro l’anno. In cambio non può bastare certo il reddito di cittadinanza per salvare il Mezzogiorno. In verità, con l’autonomia differenziata è schierato tutto il Partito Unico del Nord, comprendente alleati della Lega e Pd.
Come si può parlare di “onestà” se si accetta il crimine italiano più grande, il furto colossale a danno del Sud? La linea di iniquità nei confronti del Sud, insieme alla condivisione del razzismo salviniano contro i migranti, ha prodotto delusione e abbandoni non solo nell’elettorato più consapevole, ma anche tra gli stessi parlamentari, alcuni dei quali non hanno voluto adeguarsi a tali tradimenti.

Come se non bastasse, dopo la picconata alla Costituzione italiana data dal dannoso referendum sulla riduzione del numero dei parlamentari, anziché sulla riduzione dei loro stipendi e della loro incompetenza, la nuova picconata di Grillo è rivolta all’intero Parlamento, cui dice di non credere, proponendo di sostituire la democrazia rappresentativa con quella “diretta”, da farsi attraverso i referendum con voto elettronico dei cittadini, magari gestito dalla Casaleggio associati? Siamo alla follia, a parte l’impossibilità dei cittadini di istruirsi su ogni provvedimento legislativo, cosa che non riescono a fare neanche gli stessi parlamentari, pagati profumatamente per farlo, siamo al massimo del populismo demagogico. Nella disinformazione generale, basterà orientare i cittadini con i potenti mezzi d’informazione televisivi per ingannarli a volontà. Come è avvenuto per il recente referendum che riduce la rappresentanza parlamentare, ma non, ripetiamo, stipendi e incompetenze. Senza un filtro dei rappresentati eletti dai cittadini, non ci può essere alcuna democrazia diretta.

Dopotutto non è lavandosene le mani come Ponzio Pilato che gli uomini deputati a governare possono affermare la giustizia. Il popolo, ingannato dai demagoghi del tempo, tra salvare Cristo o Barabba, non ha forse scelto Barabba?

Non resta che appellarci al buonsenso dei molti parlamentari meridionali del M5s in disaccordo con la deriva del loro Movimento, per invitarli a battersi con noi per affermare il valore universale dell’Equità, a partire da quella territoriale.
*direttivo nazionale M24A-ET