Mascherina a scuola: rinascita delle parentali

Negli ultimi giorni i genitori americani che non hanno intenzione di vaccinare i propri figli contro il Covid hanno fatto un salto sulla sedia alla notizia che il comitato consultivo dei Centers for Disease Control aveva votato all’unanimità per inserire il vaccino Covid tra le vaccinazioni richieste per frequentare la scuola. Il che potrebbe riflettersi tosto sulle scelte italiane.

Ciò significa che da ora i bambini americani per andare a scuola dovranno essere vaccinati anche contro il Covid? Non per il momento. Il Comitato consultivo infatti è un organo formato da “esperti” che si riunisce ogni anno per rivedere il programma di vaccinazione e aggiornarlo. La palla ora passa ai Cdc e ai singoli Stati, che decidono autonomamente quali vaccini rendere obbligatori. Per esempio, il governatore Ron De Santis ha chiarito che la Florida non imporrà l’uso di questi prodotti agli studenti dello Stato.

Sebbene i CDC e la stampa statunitense siano stati costretti a fare un passo indietro, rassicurando i genitori con opportune operazioni di fact-checking, il dubbio che si tenti di imporre i farmaci Pfizer o Moderna anche ai più piccoli, spingendo sull’obbligo scolastico è quanto mai realistico. I timori maggiori su cio’ restano in Italia a causa dell’imposizione ai ministeri della salute e della giustizia, di figure apparentemente speculari agli ultimi dirigenti, i quali si esprimevano come estremamente favorevoli al Green Pass ed al consequenziale obbligo vaccinale. Ma i genitori reticenti le misure antipandemiche paventano un ripristino di obbligo relativo la mascherina nelle aule, con un fenomeno che ha coinvolto le elementari fino a qualche mese fa. In questo contesto i sospettosi cercano di capire se le maestre faranno o sono in procinto di farlo, indossare le mascherine agli scolari di nascosto ai genitori: dispositivi forniti dalla scuola ed utilizzati solo durante la frequentazione di essa.

E allora cosa può fare un genitore che non vuole sottoporre alla vaccinazione il proprio figlio? Per ora la soluzione più utilizzata resta l’homeschooling, o scuola parentale. Sull’argomento si è pronunciato anche il Dott. Robert Malone, contrario all’imposizione dei vaccini anti covid a mRna soprattutto nei più piccoli, che in un lungo articolo tradotto e pubblicato da Ippocrate.Org fa il punto sull’homeschooling in ogni Stato americano, dove vigono regole molto diverse.

L’istruzione parentale è regolarmente riconosciuta e normata dal Governo italiano ma se fino a qualche anno fa i bambini in homeschooling erano mosche bianche, il fenomeno è cresciuto esponenzialmente negli ultimi due anni. In un articolo dello scorso anno, il Sole 24Ore scriveva che nel 2018-2019 frequentavano la primaria tra le mura domestiche 2.243 bambini; nel 2019/2020 sono saliti a 2.926 per raggiungere il picco nel 2020-2021 con 10.046 studenti a casa. Alle medie si è passati da 2256 studenti in homeschooling del 2019-2020 all’effettivo raddoppio di 4368 dell’anno successivo.

Mentre prima a far fuggire dalle scuole pubbliche o private erano i programmi e i modelli educativi, oggi è la furia sanitaria a spingere molti genitori ad allontanare i figli dalle scuole tradizionali. Segno che il contratto sociale si è rotto e che tanti cittadini non hanno più fiducia nelle istituzioni, compresa la scuola, che negli ultimi anni è stata in prima linea per discriminare e punire gli studenti non vaccinati o renitenti all’uso della mascherina.

Sull’organizzazione di assemblee didattiche decentralizzate, fioccano i gruppi Telegram che figurano ramificati in ogni regione italiana, alla stessa stregua di comitati di raduno fisico costante, medicina personale, gruppi di discussione, di coltivazione agricola, di allevamento bestiame, in un paradigma che va oltre la mera economia circolare e tange un pionieristico concetto di societa’ affiatate e veramente comunitaria. Imperversa in Italia una crescente fuga dai richiami vaccinali connessi al Covid, binariamente a metodi di autorganizzazione causati da un diniego verso la politica, il nuovo governo ed ogni sua appendice istituzionale.




Francis Bacon: il ritorno all’arte ed incentivi pubblici

Francis Bacon ed il ritorno all’arte e’ il miglior auspicio che si fossa fare alle avanguardie artistiche del momento: tendenze ed artigiani dell’arte contemporanea e modernista infatti, incalzano nei loro dipinti tanto suffragati dal capitalismo finanziario attuale, soggetti di stampo necrofilo su cornici oniriche dalle spiccate accentuazioni cadaveriche, scheletriche, sanguinolenti e quasi diaboliche. Se lo stato aiutasse i pittori locali con commesse espositive nei luoghi di nascita gia’ darebbe impulso a quell’afflato neorinascimentale di matrice politica invocato da Sgarbi. Coinvolgere inoltre artisti italiani di vario tipo per abbellire i luoghi natii o di residenza da parte di pubbliche istituzioni, risulterebbe una mossa anche economica tesa a rintuzzare la globalizzazione omologante che vede il Bel Paese arrancare. Tale incentivo pubblico all’arte comporterebbe anche l’ausilio ed il guadagno delle imprese edili italiane

Quando rammento il fatidico 1992 come l’anno in cui ho imparato a scrivere e lo associo alla scomparsa ineluttabile di Francis Bacon, mi sembra di sprofondare nel vortice decadentista che tutt’oggi avvolge l’arte figurativa più encomiata e venduta.
L’ultimo anello di congiunzione tra la pittura classica e quella moderna si impersona in questo irlandese di nobili origini ripudiato dal padre a causa della propria ostentata omosessualità, frammista ad un asma cronico che gli impediva di frequentare regolarmente la scuola e praticare equitazione.
Per fortuna di Francis Bacon, la facoltosa famiglia materna gli consentì di studiare disegno, in modo da potersi ritagliare una nicchia nell’universo pittorico del tempo, fino a diventare il “Bacon universale”. Universale non solo per aver battuto, con il quadro “ Three studies of Lucian Freud”, la cifra record di 142 milioni di dollari per la vendita di un quadro sulla sponda newyorkese battuta dalla famigerata casa d’aste Christie’s, ma anche perchè Bacon è stato uno dei rari pittori a sfidare la vittoriana legislazione britone. Una sfida imperniata sulla prostituzione al fine di trovare i mecenati adeguati per affermarsi. L’ambiguità artistica del Bacon riesce a rendere figurativa la diabolicità che avvolge il “sistema mondo”, e lo fa con la chiave della pittura simile a quella rinascimentale declinata nell’oscurità Caravaggiana e nella modernità di figure idilliache come i clown. Già i primi lavori di Bacon brillano nell’architettura di porte colorate per facoltosi proprietari di case, ma artisticamente colorate alla stregua di portoni michelangeleschi di cappelle patrimonio dell’Unesco, ed in antitesi alla contemporanea industrializzazione modello Ikea delle raffigurazioni pittoriche. Invece nel quadro intitolato “Figure in a landscape”, sembra delinearsi l’immagine oscura di un uomo incappucciato, incastrato sul ciglio di un cratere infernale che sembra spingerlo nel baratro dell’immoralità che governava, come oggi continua a fare, il sistema mondiale cui ci si interfaccia.
Il dipinto invece del “Three studies in a base of crucifixion, riprende i colori quasi sgargianti della natura, in una parabola paleocristiana della crocifissione che vede tre forme animali molto diverse e dalle forme piegate, quasi ad immolarsi al posto dell’uomo dell’epoca, giacchè Cristo è stato su quella croce secoli prima. E la metafora degli animali in quel dipinto, è emblematica quasi di un animalismo ante litteram dove si immolano i più deboli nel caso gli animali-per il benessere dei più forti-gli uomini cinici-.
Purtroppo però è l’uomo padrone ed abietto che sembra emergere dalle opere di Bacon, ad autocondannarsi in una spirale di follia, a vedere la luce nel quadro più costoso della storia, ovvero le tavole vendute a 142 milioni di dollari nominate come:”Threee studies of Lucian Freud”.
In questo trittico si raffigurano disegni di uomini come ingabbiati in ambienti chiusi su sedie illuminate da un giallo stile pazzia di Van Gogh, con sedie al di sotto di corde, una sorta di parallelismo con i lacci psichici e le morse mentali che influenzano in malo modo la salute spirituale e mentale dell’uomo novecentesco. Ancor più dell’essere umano post post moderno, il quale più che malato o sofferente, può apparire spaesato o estraniato da questa realtà instabile in cui trovare il bandolo della matassa per l’equilibrio mentale, appare come sempre piu’ difficile…




Come risolvere poverta’ ed emigrazione

Qualora si indaghi sulle neo imprese sempre più diffuse, si arriva innumerevoli volte alla scoperta di un capitale sociale da diecimila euro.

Il management amministrativo atto a contrastare o azzerare i problemi di crisi , inoccupazione sfruttamento financo all’emigrazione ed all’emarginazione sociale potrebbe focalizzarsi su un trittico di programmi volti a:1) supportare imprese etiche;2)finanziare le infrastrutture in fase di creazione e quelle in fase di implementazione e manutenzione;3) esportare infrastrutture. Sono questi i perni su cui insistere per ripianare i problemi di avidità economica che sottomettono, fino alla schiavizzazione, le classi per nulla e quelle meno, agiate.

Ecco dunque la necessità dell’impresa etica che miri al benessere comune, anche a scapito di una maggiore percentuale di introiti; giacchè per ogni individuo è stato statisticamente dimostrato come la soglia di dignità derivi da un guadagno di tremila euro netti al mese. Allora ogni sforzo manageriale, dovrebbe da sempre e indefinitamente incorrere in questa direzione.

Siccome poi il volano per la crescita è costituito dalle infrastrutture, gli investimenti in ogni contesto senza infrastrutture sono improduttivi e inefficaci al fine di rimediare ai fenomeni emigratori ed immigratori. Da qui allora la necessità di esportare infrastrutture senza tassi di strozzinaggio bancario verso i paesi sottosviluppati. Il resto attiene solo alla demagogia ed alla disonestà intellettuale.

Le nuove costituzioni ed i nuovi codici amministrativo-giuridici dovrebbero poggiare esclusivamente sullo sviluppo infrastrutturale e su quello etico, a prescindere da ogni obiettivo ulteriore… Cravatta artigianale Ornella Castaldi, 100%100 italiana, chiusura con gancio e nodo fisso; 40€ su shop di francescopaolotondo.com e marketplace della pagina Facebook Francesco Tondo.