Armi di distruzione e ripresa meridionale

Nord Sud e dignita’

La norma di attuazione dell’autonomia regionale risale al 2001 ma la redazione dei siddetti Lep, ossia i livelli di prestazione minima garantiti, videro la luce solo sei anni in seguito, ed altrettanto tempo ha richiesto la loro lettura: una lettura raccapriciante che ha attivato la politica ed i media affinche’ non abbia divulgazione, e sopratutto attuazione. Infatti in spregio alla costituzione italiana, che garantisce uniformita’ dei diritti, dei servizi e del reddito tra nord e sud Italia, e’ emerso che il settentrione del paese investe ogni anno quattro miliardi e mezzo in piu’ del meridione per il benessere cittadino generale: si tratta, in tale cifra, di manutenzione ferroviaria, dei trasporti cittadini, di ospedali, asili nido che prevedono una propria maggiore istallazione anche nei casi paradossali di minore intensita’ demografica. Emerge cosi’ il quadro di una Campania con forte e maggiore intensita’ demografica rispetto alle Marche ed all’Emilia Romagna, ma con un deficit di strutture scolastiche da rabbrividire. Ed al danno si aggiunge la beffa di una profusione di reddito, risorse, infrastrutture che dal sud furono trasferite al nord per la modica cifra di trecentosessanta miliardi di euro odierni. Fino al maggiore esborso annuale di quattro miliardi teso a procrastinare la inferiorita’ della parte piu’ popolosa ed un tempo piu’ sviluppata dello stivale “Italia”. Ed e’ infatti da qui che emigrano in massa, ogni anno, decine di migliaia di disoccupati e sottoccupati in cerca di reddito e servizi. Infine lo sfregio della Cassa del Mezzogiorno che vide l’affidamento delle opere principali da riconoscere al sud minoritario, alle aziende settentrionali, che poi subappaltavano i servizi alle mafie.

Oggi e’ indispensabile aumentare i cordoni della spesa locale da parte dello stato, impedendo il protrarsi di tali disparita’ di trattamento, operando finanziamenti da quaranta miliardi annui per una decade, che vadano a far costruire le infrastrutture vacanti, ad imprese meridionali, e assegnino manutenzione con lo stesso criterio adottato finora, alle imprese meridionali, con lo stesso prezzo di quattro miliardi e mezzo per la manutenzione e l’implementazione dei servizi pubblici e per le infrastrutture connessevi… Cravatta artigianale Ornella Castaldi, 100%100 italiana, chiusura con gancio e nodo fisso; 40€ su shop di francescopaolotondo.com e marketplace della pagina Facebook Francesco Tondo.




Lep e federalismo fiscale: legalizzazione della poverta’ al sud

Sai cosa sono i #LEP?
No?
Molto male!

EI LEP sono i Livelli Essenziali delle Prestazioni.
Vuol dire che lo stato dovrebbe destinare la stessa spesa pubblica procapite in tutte le regioni d’Italia.
Per ogni cittadino ci dovrebbe quindi essere una X che viene destinata dalla ripartizione della spesa pubblica (e questa X dovrebbe essere uguale per tutti, in ogni parte d’Italia).
I LEP sono previsti per legge dal 2009, eppure non vengono applicati (tutto ciò a danno del Sud, che a causa di questa situazione perde 61 miliardi di euro ogni anno).
Anche prima al Sud arrivavano questi soldi in meno ogni anno, però avveniva “di nascosto”.

(SÌ LO SAPPIAMO, È UN PIPPOTTO TROPPO LUNGO… MA FIDATI, QUESTA VOLTA NE VALE LA PENA)

Vi starete chiedendo come sia possibile, vero?
Molto semplice.
Adesso vi spieghiamo la storia.
Nel 2009, quando i leghisti andarono al governo con Berlusconi, fecero passare questa legge (nota come legge Calderoli) sul federalismo fiscale.
I leghisti probabilmente erano convinti delle scemenze che dicevano, ovvero che il “Sud fannullone” derubasse il Nord, “Roma ladrona”, etc…
Scoprirono invece che non era così, anzi le regioni del Nord, nella redistribuzione, ricevevano molti più soldi procapite.
Nello specifico fu Giorgetti a scoprirlo, che dal 2013 al 2018 fu presidente della commissione per il Federalismo Fiscale.
Su sua richiesta, ricevette i dati sulla redistribuzione dei fondi dal ministero dell’Economia e alla fine insabbiò tutto (i dati fornitigli ufficialmente non risultano infatti agli atti).
Chiese anche di fare una seduta segreta come in antimafia, la cosa risulta dagli atti, dando come motivazione che “i dati sarebbero potuti essere scioccanti”.
E in effetti i dati erano scioccanti, aveva scoperto i meccanismi della spesa storica (cioè che ogni anno al Sud arrivano miliardi in meno per la spesa pubblica; la spesa storica praticamente prevede che siccome in passato si era speso arbitrariamente di più per alcune regioni e di meno per altre, si continua di anno in anno a fare così).
Grazie a questa spesa storica succede che comuni che hanno la stessa popolazione, ricevono fondi così tanto diversi per la spesa pubblica che d’acchito verrebbe da chiedersi se siano due comuni dello stesso Stato (magari si chiamano ambedue Reggio… soltanto che uno sta in Emilia-Romagna, una delle regioni che riceve in assoluto di più, e l’altro sta in Calabria, una delle regioni che riceve in assoluto di meno).
Ricordiamo poi che anche il PD ha fatto la sua parte. Nel governo Renzi non solo non hanno applicato i LEP, ma con Marattin hanno applicato le variabili Dummy (il famoso sistema degli zeri) che penalizzano ancora di più il Sud (che per la spesa sociale, in zone come la Calabria e la Campania, arriva a ricevere la metà rispetto al Nord).

(SÌ HAI RAGIONE… È LUNGO, MA ORA PARTONO GLI ESEMPI PRATICI PER CAPIRE GLI EFFETTI REALI DELLA TRUFFA)

PS per quelli che erroneamente pensano che i PIL regionali giustifichino tutto ciò, rispondiamo che il PIL regionale è una cosa che esiste come esiste la linea dell’Equatore (cioè vogliamo dire che è un indicatore astratto).
I cittadini pagano le tasse allo Stato e non alle regioni o ai comuni (se non per una parte effimera)… e lo Stato, per legge, dovrebbe ridistribuire i fondi in modo equo procapite.
Per fare un esempio, Berlusconi risiede ad Arcore. È il più grande contribuente italiano, ha versato diversi miliardi in tasse negli anni.
Questo vuol dire che Arcore ha un PIL più alto degli altri comuni limitrofi di Monza Brianza e che quindi i cittadini di Arcore producono più degli altri?
I cittadini di Arcore sarebbero più virtuosi?
No, semplicemente Berlusconi risiede lì e incrementa in modo determinante questo “insieme immaginario” del PIL di Arcore.
Il fatto che in una regione ci siano cittadini più facoltosi non può in nessun modo giustificare che si abbia una spesa pubblica più alta in quella regione. Sarebbe come dire che lo Stato dovrebbe spendere di più per i più ricchi e di meno per i più poveri (semmai dovrebbe essere il contrario), cioè sarebbe come dire che i cittadini non sarebbero tutti uguali di fronte alla Legge (e di fatto ad oggi è così purtroppo).
Bisogna poi considerare come e perché alcune regioni negli anni siano diventate così tanto più ricche.
Per decenni con i soldi di tutta Italia sono state costruite infrastrutture unicamente al Nord; cosa che ha ovviamente consentito un grande sviluppo e un notevole indotto economico in quelle regioni.
Per fare un esempio molto semplice, basti pensare che in Lombardia ci sono più linee ferroviarie e treni che in otto regioni, che sommate fanno il 41% del territorio; parliamo di: Calabria, Sicilia, Campania, Puglia, Basilicata, Abruzzo, Molise e Sardegna tutte insieme.
Insomma questo ha comportato la logica conseguenza che per fare impresa bisognasse essere residenti al Nord (spesso grossi imprenditori sono anche meridionali che per avere successo sono costretti a spostarsi al Nord, dove ci sono le infrastrutture necessarie allo sviluppo della propria azienda).
In tutto questo però non c’entrano le amministrazioni locali (poiché questo genere di infrastrutture che abbondano al Nord sono state costruite dallo Stato; quello stesso Stato che non le ha costruite al Sud).
Gli amministratori delle regioni del Nord, con grande faccia di bronzo, sostengono di essere più bravi e che nelle altre regioni non si raggiungano gli stessi risultati perché sarebbero meno bravi o virtuosi.
In realtà nel 2019 ad esempio la Puglia è stata la regione più virtuosa d’Italia per la gestione della spesa pubblica (la Campania si è piazzata al quinto posto). Praticamente, in proporzione ai propri fondi, la Puglia ha speso meglio, con buona pace di Zaia.

(FORZA DAI, SEI QUASI ALLA FINE… UN ULTIMO SFORZO E SAPRAI TUTTA LA VERITÀ DA I LEP Zeppelin)

La domanda da porsi una volta ottenute queste informazioni è: cosa avverrebbe con le autonomie differenziate senza prima aver stabilito i LEP?
Si legalizzerebbe definitivamente questo furto ai danni del Sud.
Prendere atto che alcune regioni ricevono di più e “quindi” stabilire per legge che debbano ricevere quei fondi, è un po’ come dire che poiché statisticamente ad oggi gli uomini guadagnano di più delle donne, allora dovrebbero guadagnare di più per legge.
Sappiamo che, nel settore privato, a parità di mansione le donne guadagnano meno degli uomini.
Ciò avviene perché le donne sono meno brave?
Ovviamente no.
Ciò avviene perché viviamo in una società con un forte retaggio maschilista, che ha delineato questo sistema.
È chiaro che, in un sistema del genere, tendenzialmente saranno gli uomini ad avere posizioni di rilievo e questo li porterà a fatturare di più.
Sarebbe giusto dire che visto che fino ad oggi le donne hanno guadagnato di meno, allora debbano guadagnare di meno per legge?
Fondamentalmente con la spesa storica avviene questo. Si stabilisce che il Sud debba ricevere di meno perché è sempre stato così.
Questo comporta che ogni anno il gap aumenti.
È ora di cambiare le cose.
Voi che dite?
“Follia è fare sempre le stesse cose e sperare che la situazione cambi” (Albert Einstein)!
Se fino ad ora avete votato centrodestra e centrosinistra con lo stesso risultato per il Sud, forse è ora di cambiare.
Vota un partito del Sud e per il Sud.

Segue un video che spiega la realtà con dei disegnini per bambini:

Segue una bellissima inchiesta di Report a riguardo, con le interviste ai protagonisti di questa vicenda (incluso Giorgetti che scappa via quando provano a intervistarlo):

Il federalismo fiscale e il sistema di distribuzione delle risorse ai comuni

(DI’ LA VERITÀ, ORA CHE SAI TUTTO NON SEI FELICE DI AVER LETTO FINO ALLA FINE?)




Il Nord palla al piede del Sud

Sei un meridionale?
Sai cosa sono i #LEP?
No?
Dovresti!

I LEP sono i Livelli Essenziali delle Prestazioni.

Vuol dire che lo stato dovrebbe destinare la stessa spesa pubblica procapite in tutte le regioni d’Italia.
Per ogni cittadino ci dovrebbe quindi essere una X che viene destinata dalla ripartizione della spesa pubblica (e questa X dovrebbe essere uguale per tutti, in ogni parte d’Italia).

I LEP sono previsti per legge dal 2009, eppure non vengono applicati (tutto ciò a danno del Sud, che a causa di questa situazione perde 61 miliardi di euro ogni anno).

Anche prima del 2009 al Sud arrivavano questi soldi in meno ogni anno, prima però avveniva “di nascosto”.

Vi starete chiedendo come sia possibile, vero?

Molto semplice.

Nel 2009, quando i leghisti andarono al governo con Berlusconi, fecero passare questa legge (nota come legge Calderoli) sul federalismo fiscale.
I leghisti probabilmente erano convinti delle scemenze che dicevano, ovvero che il “Sud fannullone” derubasse il Nord, “Roma ladrona”, etc…

Scoprirono invece che non era così, anzi le regioni del Nord, nella redistribuzione, ricevevano molti più soldi procapite.

Nello specifico fu Giorgetti a scoprirlo, che dal 2013 al 2018 fu presidente della commissione per il Federalismo Fiscale.

Su sua richiesta, ricevette i dati sulla redistribuzione dei fondi dal ministero del Tesoro e alla fine insabbiò tutto (i dati fornitigli ufficialmente non risultano infatti agli atti).

Chiese anche di fare una seduta segreta come in antimafia, la cosa risulta dagli atti, dando come motivazione che “i dati sarebbero potuti essere scioccanti”.

E in effetti i dati erano scioccanti, aveva scoperto i meccanismi della spesa storica (cioè che ogni anno al Sud arrivano miliardi in meno per la spesa pubblica; la spesa storica praticamente prevede che siccome in passato si era speso arbitrariamente di più per alcune regioni e di meno per altre, si continua di anno in anno a fare così).

Grazie a questa spesa storica succede che comuni che hanno la stessa popolazione, ricevono fondi così tanto diversi per la spesa pubblica che d’acchito verrebbe da chiedersi se siano due comuni dello stesso Stato (magari si chiamano ambedue Reggio… soltanto che uno sta in Emilia-Romagna, una delle regioni che riceve in assoluto di più, e l’altro sta in Calabria, una delle regioni che riceve in assoluto di meno).

PS per quelli che erroneamente pensano che i PIL regionali giustifichino tutto ciò, rispondiamo che il PIL regionale è una cosa che esiste come esiste la linea dell’Equatore (cioè vogliamo dire che è un indicatore astratto).

I cittadini pagano le tasse allo Stato e non alle regioni o ai comuni (se non per una parte effimera)… e lo Stato, per legge, dovrebbe ridistribuire i fondi in modo equo procapite.

Per fare un esempio, Berlusconi risiede ad Arcore. È il più grande contribuente italiano, ha versato diversi miliardi in tasse negli anni.
Questo vuol dire che Arcore ha un PIL più alto degli altri comuni limitrofi di Monza Brianza e che quindi i cittadini di Arcore producono più degli altri?
I cittadini di Arcore sarebbero più virtuosi?
No, semplicemente Berlusconi risiede lì e incrementa in modo determinante questo “insieme immaginario” del PIL di Arcore.

Il fatto che in una regione ci siano cittadini più facoltosi non può in nessun modo giustificare che si abbia una spesa pubblica più alta in quella regione. Sarebbe come dire che lo Stato dovrebbe spendere di più per i più ricchi e di meno per i più poveri (semmai dovrebbe essere il contrario), cioè sarebbe come dire che i cittadini non sarebbero tutti uguali di fronte alla Legge (e di fatto ad oggi è così purtroppo).

Bisogna poi considerare come e perché alcune regioni negli anni siano diventate così tanto più ricche.

Per decenni con i soldi di tutta Italia sono state costruite infrastrutture unicamente al Nord; cosa che ha ovviamente consentito un grande sviluppo e un notevole indotto economico in quelle regioni.
Per fare un esempio molto semplice, basti pensare che in Lombardia ci sono più linee ferroviarie e treni che in otto regioni, che sommate fanno il 41% del territorio; parliamo di: Calabria, Sicilia, Campania, Puglia, Basilicata, Abruzzo, Molise e Sardegna tutte insieme.

Insomma questo ha comportato la logica conseguenza che per fare impresa bisognasse essere residenti al Nord (spesso grossi imprenditori sono anche meridionali che per avere successo sono costretti a spostarsi al Nord, dove ci sono le infrastrutture necessarie allo sviluppo della propria azienda).
In tutto questo però non c’entrano le amministrazioni locali (poiché questo genere di infrastrutture che abbondano al Nord sono state costruite dallo Stato; quello stesso Stato che non le ha costruite al Sud).

Gli amministratori delle regioni del Nord, con grande faccia di bronzo, sostengono di essere più bravi e che nelle altre regioni non si raggiungano gli stessi risultati perché sarebbero meno bravi o virtuosi.
In realtà nel 2019 ad esempio la Puglia è stata la regione più virtuosa d’Italia per la gestione della spesa pubblica (la Campania si è piazzata al quinto posto). Praticamente, in proporzione ai propri fondi, la Puglia ha speso meglio, con buona pace di Zaia.

La domanda da porsi una volta ottenute queste informazioni è: cosa avverrebbe con le autonomie differenziate senza prima aver stabilito i LEP?

Si legalizzerebbe definitivamente questo furto ai danni del Sud.

Prendere atto che alcune regioni ricevono di più e “quindi” stabilire per legge che debbano ricevere quei fondi, è un po’ come dire che poiché statisticamente ad oggi gli uomini guadagnano di più delle donne, allora dovrebbero guadagnare di più per legge.

Sappiamo che, nel settore privato, a parità di mansione le donne guadagnano meno degli uomini.

Ciò avviene perché le donne sono meno brave?

Ovviamente no.

Ciò avviene perché viviamo in una società con un forte retaggio maschilista, che ha delineato questo sistema.

È chiaro che, in un sistema del genere, tendenzialmente saranno gli uomini ad avere posizioni di rilievo e questo li porterà a fatturare di più.

Sarebbe giusto dire che visto che fino ad oggi le donne hanno guadagnato di meno, allora debbano guadagnare di meno per legge?

Fondamentalmente con la spesa storica avviene questo. Si stabilisce che il Sud debba ricevere di meno perché è sempre stato così.

Questo comporta che ogni anno il gap aumenti.

È ora di cambiare le cose.

Voi che dite?

“Follia è fare sempre le stesse cose e sperare che la situazione cambi” (Albert Einstein)

Se fino ad ora avete votato centrodestra e centrosinistra con lo stesso risultato per il Sud, forse è ora di cambiare.

Vota un partito del Sud e per il Sud.

Segue un video che spiega la realtà con dei disegnini per bambini:

Segue una bellissima inchiesta di Report a riguardo, con le interviste ai protagonisti di questa vicenda (incluso Giorgetti che scappa via quando provano a intervistarlo):

Il federalismo fiscale e il sistema di distribuzione delle risorse ai comuni