Smantellamento leghista e suicidio Meloni
Qualche mese fa uscì un’intervista, sulla Verità, di Guido Crosetto, uno degli esponenti apicali in Fratelli d’Italia, che auspicava l’unione stretta fra tutti partiti di destra, indeclinabile fra Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia, come unica possibilità per vincere in modo assoluto e continuativo, le elezioni. Oggi che tuttavia questa unione pare concretizzata, è in atto una fronda multilaterale al partito di Crosetto, che agita lo spauracchio di una riproposizione del Fascismo, da parte di organi americani come il New York Times, magnati nostrani del calibro dell’ingegner de Benedetti, editore ed industriale sinistroide; infine la stampa nazionale che si vede destinataria di anatemi ed onte da parte dei social: infatti impazzano alcuni video della veterana Annunziata, giornalista nonché passato presidente rai, che sbandiera alla Meloni ipotetici ed anacronistici perigli totalitaristici legati la sua ascesa. Meloni, presidente dei conservatori europei e da sempre sedicente patriota, figura primo capo politico e primo partito italiano attualmente, sul piano dei proseliti. Il Comitato di Liberazione nazionale di Mattei ed affini, le imputano la presenza di un proprio personaggio inizialmente politico a capo del Copasir, a tutela della compagine politica sua e dell’assetto parlamentare attuale, che non ha indagato contro i reati dell’assalto alla Cgl né della pubblicazione sul Corriere della sera, di nominativi corredati di foto affibibiati, senza prove, a Putin sul piano della simpatia oltre che dell’appartenenza economica, politica e lavorativa. L’intervista sulla Verità risalente ad un paio di mesi fa, all’esponente di spicco di Fratelli d’Italia Guido Crosetto, verteva sull’asse del centrodestra, e la fusione tra Lega e Forza Italia come aprioristica a qualsiasi brama di vittoria politica nazionale. Oggi che questa operazione e’ andata definitivamente in porto e si è edificato l’ennesimo asse trasversale antimeloni che inficia gli autori, tra politici, giornalisti ed imprenditori, afferenti specialmente il Pd con Letta in caduta libera nei sondaggi, ed un livore crescente per De Benedetti. Fratelli d’Italia con i propri motti patriottici rappresenta ad oggi la prima forza politica dal punto di vista dei consensi, con la fronda oriunda da parte di organi statunitensi od europei quali il New York Times ed il parlamento europeo, che paventano un consolidamento dello spauracchio del Fascismo.
L’unico reale problema che attanaglia Fratelli d’Italia nell’ambito dell’opinione pubblica, inerisce il connubio Conte dei 5 stelle ed il conglomerato partitico sedicente antisistema capeggiato da Toscano, Fusaro, Amodeo, Mori, Paragone di Italexit, Rizzo di un rifocillato Partito Comunista italiano, suffragati da media indipendenti come Byoblu e Visione tv, a sciorinare dati ed azioni occulte o carsiche che indirettamente compromettono Fratelli d’Italia.
La Verità medesima, giornale cartaceo neonato ed economicamente autosufficiente, tra proseliti e vendite in ascesa, si è imbattuta in critiche ormai reiterate da parte del fronte politico denominato “Italia sovrana e popolare”, in procinto di una indefessa raccolta firme per consentirgli di accedere ai seggi elettorali propedeutici di un ingresso in parlamento: al quotidiano di Bel Pietro si critica lo zelo, peculiarmente utilizzato dal Borgonovo, di non attaccare il connubio politico destrorso che oggi caldeggia per uno smantellamento del Green Pass in ogni suo dettaglio, e per un risarcimento pubblico delle vittime di danni vaccinali, eludendo la responsabilità delle case farmaceutiche che hanno prodotto tali farmaci, ma soprattutto i politici della destra correi dell’attuazionie di leggi draconiane a favore delle iniezioni mrna. Così alla Verità si attribuisce un ruolo mistificatorio in quanto non ammette che la fazione politica da essa accompagnata, dovrebbe essere sottoposta a giudizio della magistratura e soprattutto non potrebbe mantenere le promesse sbandierate antigreen pass ed a favore delle imprese in quanto in palese conflitto di interessi, subordinazione alle ologarchie finanziarie transnazionali, agente votante di ogni legge esiziale per l’economia e la società principiata da Draghi.
L’ex premier Conte fa volente o nolente eco all’opera di fronda verso Meloni, enfatizzando il fatto che essa si sia totalmente schierata con la Nato in un’ottica di conflitto cronico con la Russia che inficierebbe in modo letale l’economia italiana, in seguito quella europea. L’avvocato del popolo e presidente del Movimento 5 stelle ormai apertamente ostile sia a Draghi che al suo ex seguace di Maio inoltre, esecra la Meloni soprattutto per il proprio intento, coadiuvata da Renzi e Calenda, di elidere quel reddito di cittadinanza di 500 euro mensili che ha scongiurato l’indigenza per sei milioni di persone ed i due milioni in più di oggi a causa dello stallo economico derivante dalla pandemia. Conte con di Battista rimarca quanto tale misura antipovertà sia strenuamente attaccata da parlamentari come Meloni che cinquecento euro, li intascano quotidianamente sottoforma di salario governativo. Di Battista dal suo giornale ed il corollario di pagina Facebook esorta il boicottaggio di Draghi in quanto fautore di interessi extraitaliani a detrimento di imprese e cittadini, e di Meloni in qualità di ipocrita oppositrice di comodo, che si è resa cofirmataria di ogni legge liberticida ed antindustriale dell’ultimo biennio, oltre che nei panni di membro parlamentare ultraventennale. Per quanto la segretaria/presidente di Fratelli d’Italia non rappresenti, oggettivamente, una minaccia di instaurazione fascista, membri del Comitmmagini, di intellettuali, politici e giornalisti associati a Putin senza prove. Francesco Toscano indica Meloni come perdente nel prossimo agone elettorale, proprio per la sua scarsa statura politica ed intellettuale che le impedisce di svincolarsi dalla Nato e dalla finanza americana, per governare in maniera sicura e stabile.
Conte e Meloni vengono attualmente descritti dalle loro nuove nemesi politiche e giornalistiche, come palladi di falsa opposizione propedeutici al mantenimento dell’ordine attuale, estremamente liberticida ed economicida che invade l’Italia da un oltre un trentennio occultandosi dietro la patina di democrazia. Conte ha affermato di aver smantellato il governo a causa del diniego di Draghi nell’approvare il salario minimo, nel finanziarie la piccola e media impresa e nell’aver attuato una proficua per tutti e ad ufo, transizione ecologica.
Paragone di Italexit non è confluito nel nuovo organismo antisistema che ha congiunto Mattei, Toscano, Rizzo, Ingroia, dichiarandosi aperto ad ogni forma di alleanza con questi ultimi, ed anche auspicando una loro vittoria ed un congiunto ingresso al Parlamento.
La situazione politica italiana è assai caotica, con Sara Cunial che non ha voluto aderire, con il suo R2020, allo schieramento multiplo di Italia sovrana e popolare cui si richiede ma in effetti manca, anche la presenza di Amodeo che fa parte di Italexit. Se Conte ha in mano i cocci dei 5 stelle con l’ambizione di ripristinare il 20% dei suoi consensi evaporato anche per mezzo del nuovo partito di di Maio, ribadisce lo sprezzo per l’intento di Draghi di non convertire in bonus fiscali intercambiabili, quelli relativi l’edilizia, che hanno giovato per circa 200 miliardi l’erario, con una dovizia di assunzioni. E biasima Draghi per il proprio discorso che focalizzava crediti statali per cinqusanta miliardi a causa dell’evasione industriale. Conte ha rincarato alludendo i cinquanta miliardi di crediti industriali verso lo stato non ammortati né l’accettazione di Draghi al suo disegno di legge relativo il taglio dell’Iva sui prodotti alimentari e sui carburanti.
La battaglia politica si gioca con la consapevolezza complessiva che un venti per cento di elettori voteranno le compagini politiche tradizionali, un altro venti per cento coloro che incarnano un modello smaccatamente antisistemico, con un venti per cento prima afferente ai 5 Stelle, Lega e Pd oggi definiti felloni, soprattutto Pd, e pertanto i 5 stelle hanno rotto irreversibilmente il sodalizio col Pd; ma che oggi non sanno chi votare. Anche Salvini con la Lega, assai ridimensionato nell’apprezzamento popolare, è associato alla Meloni in quanto finto oppositore teleologico al mantenimento dello stato permanente delle cose. Toscano con un numero crescente di iscritti al proprio giornale Youtube, lo ha definito pavido e pertanto incapace di difendere gli interessi strategici dell’Italia dinanzi le masnade di potere forestiero. Meloni invece è accostata al temuto ma prestigioso Aspen Institute di cui fa ormai parte, dai detrattori più accreditati come proseliti, per cui ciò rappresenta lo scoglio principale per l’innesto di Fratelli d’Italia, all’apice del parlamento.
Aspen Institute per Meloni, che è l’omologa americana di Davos espressione del vero potere, e Commissione Trilaterale di Rockfeller per di Maio cui si esprime il suo accesso, figurano le nuove insegne veritiere che fregiano e frenano, questi due nuovi attori politici partiti da posizioni sovraniste ed oggi plasmati su visioni fortemente filoatlantiste ed europeiste. Sulla base dei dati che esternano un venti per cento di non votanti, il prossimo presidente del consiglio dell’Italia sarà espressione della maggioranza di voti, all’interno del 20% di indecisi.