Annunci ridicoli

SENZA PUDORE

di RaffaeleVescera*
La ministra Pd alle infrastrutture de Micheli dà l’annuncio trionfale che, terminati i lavori, il tratto ferroviario Ravenna-Rimini sarà percorribile in appena 30 minuti, invece che negli attuali 58. Auguri e congratulazioni alla ministra e al Partito Unico del Nord che rappresenta degnamente. Vogliamo solo ricordare che in Sicilia per andare in treno da Siracusa a Trapani occorrono ancora 14 ore, stesso tempo occorre per fare Bari-Reggio Calabria, mentre al treno per Matera non bastano 160 anni di percorrenza.
Altra soddisfazione esprimiamo per il ponte Morandi di Genova, ricostruito in tempo record con i soldi di tutti i cittadini italiani, anche di quelli meridionali che attendono da 20 anni la ricostruzione dei ponti crollati al Sud.
*direttivo nazionale M24A-ET




Il Gattuso nostro

SE TUTTI TIRASSIMO FUORI IL GENNARO GATTUSO CHE ESISTE IN NOI.

Essere Gattuso oggi non significa solo chiamarsi Gennaro, essere un campione pluripremiato o un allenatore vincente.
Essere Gattuso oggi significa ORGOGLIO CALABRO, significa lotta, sacrificio, forza, temperamento, realizzazione, fierezza identitaria.
Ieri sera, il solito becero, ignorante, piccolo uomo del nord, collaboratore di Inzaghi, insulta gratuitamente il nostro Gennaro, allenatore del Napoli, “terrone di merda” dice l’ignorante, “vieni a dirmelo in faccia” risponde il mastino di Corigliano Calabro e qui scatta il finimondo, Gattuso VS l’intera panchina della Lazio, una furia contro 20 “ominicchji impauriti” che si nascondono uno dietro l’altro da buoni codardi, soprattutto dietro una infima ideologia razzista.
A mente lucida, dopo la lezione di calcio impartita (NAPOLI 3-1 LAZIO, unico gol laziale di Ciro Immobile, napoletano doc, insignito della scarpa d’oro, come miglior realizzatore d’Europa) nell’intervista post-match, Gennaro da vero uomo si assume le responsabilità del caos scoppiato in campo, sostiene che l’arbitro avrebbe dovuto buttarlo fuori (espulso) e non cita minimamente persone e insulti ricevuti, da gran signore, tuttavia nemmeno si scusa o si pente, perché lo rifarebbe altre 1000 volte, perché essere meridionale non è mai una colpa, perché essere chiamato terrone è un orgoglio se detto per indicarti come “uomo legato alla propria terra”, ma se lo usi per insultarmi, denigrarmi e farmi sentire inferiore, ti asfalto! Ti dimostro quanto nel tempo siamo stati e saremo superiori a te, del nord, che campi a pane e insulti, ti ricordo che quando noi eravamo già culla di civiltà, tu vivevi una palude territoriale e culturale, che quando in Calabria Pitagora illuminava il mondo matematicamente, tu non sapevi nemmeno contare, ed oggi grazie ai nostri studi puoi contabilizzare la sperequazione, gli scippi, i furti e gli introiti che ogni anno da un secolo e mezzo compi ai danni di quel sud che ti ha fornito le basi culturali, quelle che evidentemente non hai acquisito a pieno, se non riesci a razionalizzare un pensiero e ti nascondi dietro il solito termine, terrone. L’immagine sotto, rappresenta perfettamente, la situazione psicologica, culturale e mentale “dell’Italietta” di oggi. Taci ed abbi paura, trema, perché io sono Meridionale, Napolitano, Meridionalista, Duosiculo, Brigante, Calabrese!
SIAMO TUTTI GATTUSO, SIAMO TUTTI TERRONI.

SISONOFINALMENTEROTTIGLIINIQUIEQUIBRI

Pierfrancesco Scar
Referente Provinciale
M24A-Equità Territoriale
Vibo Valentia