Donna perde figli per cause futili: parallelismi con Craxi e Berlusconi

“Scappa dal marito violento e si rifugia in comunità, ma il tribunale le toglie i figli e li affida a tre famiglie diverse
La motivazione: “Servirebbe un supporto psicologico ma non ci sono le risorse”. L’appello di Kristina: “Ridatemi i miei bambini, non posso vivere sapendo che sono separati da me e tra di loro”
Poi ci si chiede perché la donna, una moglie, una madre non denuncia.
È forse questa l’idea che lo stato ha sul concetto di difesa della donna?
La donna la si tutela forse con miseri inasprimenti di pena, lasciando per di più intatti, gli istituti che ne garantiscono il la certezza?
La si tutela a suon di vocali e quote rosa e pseudo reati, come il catcalling?
O forse forse, la si tutela iniziando a punire in modo esemplare chi, denuncia il falso evitando così che le vere vittime restino inascoltate e applicando semplicemente un art 31Cost che, tutela la maternità e l’infanzia, tra questo incluso il diritto del minore di vivere nel contesto familiare, come sancito in un art 1 legge 184/83?!?
Questo redazionale a qualcuno darà fastidio, si sa in questo caso la vittima è una donna, una madre ergo io sono femminista o semplicemente una donna che non cerca il consenso altrui e che quindi parla di ciò che è giusto parlare, senza né fanatismo né tifoseria. In questa temperie di refusi giudiziari e attacchi incrociati cruenti tra organi istituzionali, si evince la necessita’ di riforme immani che non vadano esclusivamente a recidere i tempi dei verdetti bensi’ tutelino i minori e le donne da svarioni o semplicemente dichiarazioni ed anamnesi distorte da parte di cellule istituzionali degradate e corrotte.
Cio’ rifulge di valenza e centralita’ alla luce delle recenti ricerche che hanno enfatizzato due procedimenti giudiziari eterodiretti e fuorvianti ai danni di Craxi e Berlusconi: il primo fu demonizzato con il polverone tangentopoli in un sistema che di fatto e’ rimasto intaccato nel latrocinio, tuttavia in maniera indiretta per mezzo delle fondazioni. Inoltre il fantomatico “tesoretto” di Craxi non fu mai scoperto viceversa l’Italia viaggiava a ritmi superiori della Germania.

Binariamente a Craxi si innestano i processi paragiuridici ed economico-finanziari ai danni di Berlusconi, reo nel 2011 di aborrire il Fiscal Compact e dotare l’Italia di un sistema di banche pubbliche regionali per lo sviluppo, che coadiuvassero come per la Germania in una banca grande pubblica alla stregua delle odierne Monte Paschi e Poste che garantissero il debito pubblico esente da spread, crisi di liquidita’, speculazioni finanziarie internazionali tradotte in tagli alla spesa pubblica, aumento fiscale, svendita asset comuni.

Rita Lazzaro e Francesco Paolo Tondo




Attacco a Pino Aprile

UN ATTACCO AL MOVIMENTO. DALL’INTERNO
(nel frattempo ci confermano che il documento che sta girando su chat e pagine ha come obiettivo l’uscita dal movimento dei firmatari).
di Pino Aprile*
Un testo pieno di falsità, verità deformate e mirante a spaccare il Movimento vien fatto circolare fra iscritti e simpatizzanti, a cura delle stesse persone fra cui ci sono, probabilmente, gli autori del manifesto contro di me che fu diffuso clandestinamente mesi fa; ma del quale, quando venne scoperto, nessuno ebbe il coraggio di assumersi la paternità.
La volgarità dell’azione e dei contenuti è tale che posso solo prendere nota dei firmatari ed escluderli da ogni tipo di rapporto personale, dolendomi di aver purtroppo avuto a che fare con loro.
Quanto alla reazione non personale: deciderò cosa fare solo dopo aver valutato la reazione del Movimento. Di certo, non posso condividere nulla con chi non si senta offeso da questi metodi e non ne veda la volontà distruttiva ai danni del Movimento. Da mesi gran parte di queste persone (che, come tutti noi, nessuno ha votato, ma che avevano approvato una norma secondo cui potevano restare dirigenti senza essere eletti), attaccano pubblicamente tutte le scelte del Movimento, sino a schierarsi con i suoi avversari politici.
Il loro disegno, per me, è chiaro. Da parte di chi non è stato in grado di produrre una sola azione politica degna di questo nome, ma solo guerre intestine, è stata osteggiata e sabotata l’azione del Movimento in Calabria (parteggiando per gli avversari); e questa nuova mossa arriva alle spalle di chi è impegnato in una campagna elettorale a Napoli e a Bologna. La mia lettura politica della faccenda è ormai confermata dai fatti: il Movimento dà fastidio, e qualcuno deve fare in modo di fermarlo (e spero che ora apra gli occhi chi è coinvolto in modo non pienamente consapevole in questa opera). Mi sembra ormai fuor di dubbio: chi non fa, cerca di impedire che altri facciano; e se qualcuno comunque fa, si distrugga.
La risposta politica però, non può essere la mia, deve darla il Movimento.
Ognuno faccia le sue scelte. Da quelle, farò derivare la mia. E la comunicherò al Direttivo convocato per il 12 a Napoli e che, com’è evidente, si vuole sabotare.
*Presidente M24A-ET




Strumenti giuridici per il popolo

Dal CELEBRE PENALISTA napoletano Pierfrancesco del Mercato si innalza il grido di tutela giuridica verso i cittadini oberati dal carovita, dall’aumento fiscale, anche dai tempi prolungatissimi della macchina “tribunalesca” nelle sentenze, in assonanza all’agone politico che oppone i seguaci di Grillo contro altri come l’ex premier Conte, in merito alla riforma della giustizia.

Secondo l’avvocato napoletano un procesimento legislativo veramente benefico verso la magistratura e la cittadinanza italiane consisterebbe innanzitutto nello sceverare tra penale e civile la fattispecie degli abusi edilizi oggi attribuiti al penale. In tal guisa, sottraendo il tema degli abusi edilizi alla categoria del penale, in quanto innocui per la comunità, i tribunali subirebbero uno sgonfiamento davvero benefico di cause annose, complicate ed inutili. Ancora a parere di Del Mercato ai giudici dovrebbe vietarsi l’attività didattica presso corsi a pagamento privati o lezioni scolastiche ed universitarie ed iniziative analoghe, in quanto ciò reciderebbe il tempo personale da dedicare allo studio nonchè promulgazione di sentenze. Infine il corpo della maqgistratura dovrebbe essere esente da nomine politiche da parte del presidente della repubblica cui comunque è dovuta, in maniera diretta ed indiretta, fedeltà legale ed amministrativa. Siccome inoltrte binariamente al codice civile e penale ed ai principi della Costituzione stazionano una sesquipedale quantità di codici e codicilli da interpretare e leggine sempre nuove e minuziose, esimere il corpo della magistratura di tale pletora di teorie favorirebbe solerzia DELLE cause, LAVORO come meno faticoso e benessere dei magistrati.

Sulla prescrizione ancora, norma propedeutica ai colpevoli, secondo il penalista Del Mercato, bisogna glissare senza indulgere in sentenze mediatiche e giudiziarie diffamatorie ma sopratutto errate. Per il penalista napoletano il sistema della magistratura italiano tutela i forti e la magistratura, oltre che l’avvocatura, a danno dei deboli, in un circolo vizioso di tempi dilungati, remunerazioni infinite, pressioni politiche, assenza di personale atto a sfoltire i tempi, norme sempre più capziose e numerosi per difficoltare il lavoro.

Per ultima istanza i magistrati, a parere del giurista napoletano, non devono godere di scatti di carriera verso l’alto automatici e nemmeno dell’intoccabilità pecuniaria in caso di svarioni. In tal guisa è necessario, per dipanare la questione penale in Italia, plasmare i criteri di valutazione della magistratura su velocità delle sentenze, assenza di errori, mole di lavoro. E affidare i magistrati ad assicurazioni teleologiche al pagamento dei danni verso imputati incolpevoli, rappresenta una via obbligata come avviene per i medici, a vantaggio della collettività.https://www.facebook.com/marketplace/item/1065032380635180/




Csm e controllo

Magistratura infiltrata

L’organo costituzionale della magistratura e’ l’unico in Italia a sfuggire ad ogni misura di controllo ed indirizzo legislativo politico, per cui risulta esso stesso politica legislativa ed esecutiva. Siccome la Costituzione italiana prevede un’equilibrio mirabile tra i poteri dello stato, il fatto che la Magistratura sia autopromulgativa, e’ un pericolo effettivo per lo Stato in se’.

Basta solo infiltrare la magistratura, gia’ lottizzata in molteplici correnti politiche, con personaggi distutibili, ed il golpe e’ servito: il fatto che il Consiglio Superiore della Magistratura venga nominato dal presidente della Repubblica, esprime quanto esso sia bastione degli interessi del presidente della Repubblica, il quale e’ una carica non legislativa, bensi’ solo conservativa dell’ordine politico precedente.

Quando si comprova che coloro che volevano riformare la magistratura per troncare il suo autocontrollo, sono stati incarcerati come Craxi e Berlusconi, si evince quanto la magistratura segua dialettiche politiche che esulano dal parlamento italiano. Negando inoltre la giustizia sull’operato del precedente ministro dell’interno intento a respingere l’approdo di clandestini sul suolo italico, la magistratura ha tradito la giustizia e la sua funzione: ecco il motivo per cui essa, come il parlamento intero, va posta sotto il controllo democratico delle leggi contenute nella Costituzione; leggi come la nazionalizzazione di multinazionali che stridono con i principi costituzionali, l’arresto per coloro oggi su alti scranni istituzionali, che hanno tradito la Costituzione privatizzando le banche pubbliche e le multinazionali di Stato; alla stessa stregua la Costituzione obbliga l’emissione di moneta complementare in situazioni di economia abbattuta da crisi e perfino in condizioni di finanza pubblica privatizzata come odiernamente.