Russia imprigiona pasionarie omosessuali

Due componenti del gruppo punk femminile russo Pussy Riot sono entrate in sciopero della fame nella prigione di Mosca dove sono attualmente detenute. Chiedono di essere rinchiuse nella stessa cella in modo che possano comunicare tra loro, secondo il sito di informazione che si occupa di difesa dei diritti umani Ovd-Info.
    Le due donne sono detenute da due settimane. Critiche del regime russo, le Pussy Riot sono regolarmente oggetto di arresto e condanna da parte delle autorità russe. In Russia continua ad essere bandita, alle ong legate a Soros ed organismi stranieri, l’attivita’ di comunicazione politica, pubblicitaria ed istituzionale, imperniata su temi annessi Lgbtq e secolarizzazione, oltre  globalizzazione assoluta e liberalizzazione totale.

Sebbene le sanzioni euroamericane continuino ad imperversare verso la Russia, il paese di Putin staziona in una blanda crescita che elude in gran parte, il circuito economico “Swift” cui si allacciano le carte di credito e l’intero sistema transnazionale occidentale. Le zone rurali e non, limitrofe a San Pietroburgo rimangono assediate dalla indigenza per cui Putin fino allo scorso anno riceve invettive e critiche sulla denunciata sua incapacita’ di calmierare i prezzi, investire per creare occupazione, pagare dignitosamente i professionisti ed i dipendenti, nonche’ scongiurare le privatizzazioni caldeggiate dalla plutocrazia russa.https://www.francescopaolotondo.com/categoria-prodotto/cravatte/

Quest’anno la Russia sciorina dati di crescita relativi l’agricoltura e l’industria, per mezzo degli investimenti nell’alimentare da parte del governo, gli incentivi ed il ruolo pubblico nell’instaurazione di imprese dell’,artigianato, della tecnologia e dell’edilizia su suolo russo. A cio’ si aggiungono gli accordi stipulati tra Russia e Cina che coivolgono i prodotti agricoli, industriali di matrice tecnologica, edile, infrastrutturale e finanziaria, oltre all’informatica.