Trump- ultimo sospetto su Clinton e dossier Italia

Durham: l’FBI ha pagato il russo accusato di mentire come informatore confidenziale contro Trump. In una rivelazione bomba, il procuratore speciale John Durham ha rivelato martedì in atti giudiziari che l’FBI ha pagato un uomo d’affari russo come fonte umana riservata nelle indagini sulla campagna di Donald Trump del 2016 anche se aveva precedenti preoccupazioni che l’uomo d’affari fosse legato ai servizi di intelligence di Mosca.Durham convinse il giudice federale nel prossimo processo a Igor Danchenko ad annullare una mozione rivelando che Danchenko, la fonte principale del dossier Steele, finanziato da Hillary Clinton, è stato pagato dall’FBI come fonte umana riservata per più di tre anni fino alla caduta del 2020 quando è stato licenziato per aver mentito agli agenti. Danchenko è accusato di cinque capi di imputazione per aver mentito all’ufficio di presidenza durante quella relazione e dovrà essere processato il mese prossimo presso un tribunale federale nella periferia della Virginia di Washington DC. Ancora più sorprendente, Durham ha confermato che l’FBI aveva preoccupazioni sui legami di Danchenko con l’intelligence russa un decennio prima, aprendo un’indagine di controspionaggio su di lui dopo aver appreso che stava cercando di acquistare informazioni riservate dall’amministrazione Obama. Durham ha in programma di mostrare alla giuria le prove che Danchenko ha fatto “false dichiarazioni senza accusa all’FBI riguardo alla sua presunta ricezione di informazioni che riflettono la presunta attività sessuale salace di Donald Trump al Ritz-Carlton Hotel di Mosca”, si legge nel documento.Il governo ha intervistato e prevede di chiamare a processo l’allora direttore generale del Ritz-Carlton Mosca, Bernd Kuhlen”, secondo il deposito, “un cittadino tedesco che non parla russo e che i rapporti Steele descrivono come “Fonte E” un membro anziano del personale dell’hotel.

Chi è Igor Danchenko e come si relaziona con Christopher Steele, l’uomo responsabile della stesura del falso e calunnioso Trump-Dossier? Igor Danchenko è un cittadino russo residente negli Stati Uniti che attualmente vive in Virginia e lavora come analista di rischio politico, difesa ed economia dell’Eurasia.

Nel luglio del 2020, è stato rivelato che Igor Danchenko ha lavorato per Orbis Business Intelligence di Christopher Steele come fonte per il dossier Steele del 2016.

Nel novembre 2021, Danchenko è stato arrestato e incriminato per aver mentito all’FBI. Su cosa ha mentito Danchenko all’FBI? Il 10 novembre 2021, Danchenko si è dichiarato non colpevole delle accuse di aver ripetutamente mentito all’FBI sulle sue fonti di informazione in merito allo Steele Dossier.

Il caso è stato promosso dal consigliere speciale John Durham, che è stato incaricato dall’amministrazione Trump di esaminare le origini dell’indagine dell’FBI sui legami di Trump con la Russia. Ma riguardo l’irruzione nella propria magione di Mar-a Lago dell’Fbi nei confronti di Trump, si stanno visualizzando dubbi ed ipotizzate verita’ che destano scalpore, oltre a dissonanza cognitiva. Infatti a distanza di alcuni giorni da tale atto intimidatorio ed illecito, ma anche unico nella storia, contro un ex presidente dell’America, alcuni addetti ai lavori di stampo giornalistico ed amministrativo, hanno rimarcato l’intento effettivo della polizia federale americana: ovvero assicurarsi la dovizia di prove e documentazioni in possesso di Trump, correlate la colpevolezza di Hillary Clinton su molteplici fonti, che non ineriscono solo il redame falso contro Trump. Infatti il medesimo magnate americano ha svariate volte alluso alla dovizia di materiale video compromettente che inchioda ambi due i coniugi Clinton, senza tuttavia entrare nella filigrana dell’argomento; ecco di conseguenza il profluvio di critiche, fantasie, dati non ufficiali e mezze verita’ che continuano ad irrorare il Web sulla ex vicepresidente americana. Alche’ si azzarda l’ipotesi satanismo per lei, la sua presenza a riti macabri, la sua partecipazione a rituali di una sorta di magia oscura ed a sacrifici rituali. Niente di comprovato in modo irrefutabile e Donald Trump ha a tal proposito asserito che nulla di cruciale e’ stato confiscato dall’Fbi presso la sua dimora, per cui il Partito Democratico statunitense sarebbe in fibrillazione ed i seguaci di Trump entusiasti del fatto che il materiale importante per incastrare i responsabili di crimini nefandi in Usa, non sia in pericolo di cancellazione.




Statonote e colpi di stato

Le statonote sono monete parallele a corso legale svincolate da ogni frangia bancaria, senza debiti, infinite ed in grado di smussare ed elidere ogni crisi. La statonota da cinquecento lire, volano di crescita a costo nullo per l’Italia, scevra da inflazione o deflazione, fomento’ l’omicidio del suo inventore: Aldo Moro.

Il colpo di stato perpetuato in Italia, con la uccisione di Moro, dalle oligarchie sioniste anglicane ed italiane, si e’ ripetuto con la bocciatura delle statonote da parte del Movimento 5 stelle.

Il terrore dell’introduzione delle statonote che assedia la finanza e la bancocrazia mondiali, deriva dalla speditezza con cui si sarebbero ammortati i debiti dello stato, dalla complementarita’ rispetto all’euro delle statonote, e dalla possibilita’ di limitare la discrezionalita’ dell’euro come emissione monetaria. Le statonote rappresentano il futuro economico per mezzo della possibilita’ di affiancare emissione e controllo monetario privato-euro-e pubblico-lira o statonota-. Crediti statali in tal guisa annullati con la statonota, e circolazione monetaria implementata dalla statonota eludendo il circuito bancario tradizionale.

Con le statonote non aumenterebbe ne’ diminuirebbe l’inflazione bensi’ il denaro a disposizione dello stato in questione. Infatti i crediti pagati dallo stato, pur in assenza di denaro fresco, si andrebbe a pagarli sottoforma di giro monetario obbligato ad un solo stato. Cio’ tuttavia comporterebbe un blocco della liberta’ finanziaria di espatrio dei capitali in cerca di costi decrescenti.

A causa di ragioni analoghe all’introduzione di statonote, si e’ tentato il principale colpo di stato ai danni dell’America, deponendo Trump con molteplici e coordinati brogli ed illeciti elettorali.

In America in seguito al Covid, Trump ha messo sotto il controllo statale la Fed, ossia banca centrale privatizzata, che oggi irrora denaro nelle tasche di imprese e lavoratori, appunto senza idebitarsi. A differenza di Aldo Moro tuttavia, Trump ha esautorato quelle matassa di finanzieri magnati e burocrati, come quel Kissinger che preconizzo’ la morte di Moro se avesse proseguito sul solco delle statonote.