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Aggressione stranieri sui treni al Nord

Gen 10 2023

Aggressione stranieri sui treni al Nord

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Di Rita Lazzaro

Il 6 gennaio è stata un’Epifania amara per una giovane italiana. Tutto ha luogo sulla tratta Lucca-Pisa. Una ragazza ventenne ha raccontato agli agenti di essere stata avvicinata mentre si trovava sul treno sulla tratta Lucca-Pisa. Un uomo di apparente origine nordafricana, appena dopo la stazione di San Giuliano Terme, le avrebbe fatto pesanti apprezzamenti ed espliciti inviti di carattere sessuale. Dopo il rifiuto l’uomo l’avrebbe minacciata e costretta a quel punto a seguirlo nella carrozza attigua, per palparla nelle parti intime fino all’arrivo del treno a Pisa. La vittima una volta scesa dal treno si è rivolta e si è diretta presso gli uffici della Polizia Municipale per sporgere denuncia, ancora visibilmente scossa e spaventata. Le ricerche dell’uomo sono partite immediatamente e grazie alla descrizione è stato visto dalle telecamere di sorveglianza comunali all’uscita della Stazione Centrale. Le pattuglie di ricerca, dopo qualche ora, hanno rintracciato il soggetto in viale Cesare Battisti. Una volta portato al Comando sono state avviate le procedure di rito: l’identificato è un 46enne marocchino, pregiudicato per reati inerenti gli stupefacenti e regolarmente residente in Italia. Riconosciuto dalla vittima, è stato denunciato per violenza sessuale e lesioni personali e messo a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, che ora vaglierà la posizione per decidere l’eventuale applicazione di una misura cautelare. Non è certo il modo migliore per cominciare l’anno soprattutto con le indegne e vergognose vicende successe in quello precedente. Infatti non è la prima volta che le nostre connazionali, spesso giovani donne, sono vittime di molestie sessuali, tentativi di stupro e violenza sessuale. Basti pensare, ad esempio, a quanto è successo il 2 giugno quando delle ragazzine italiane sono state molestate sul treno, ma – stando a quanto raccontato dai genitori – nessuno sarebbe intervenuto. Le sei amiche tra i sedici e i diciassette anni, si trovavano a bordo del treno regionale 2640 partito da Peschiera del Garda, comune in provincia di Verona, e diretto a Milano. Il gruppo, quattro ragazze, sono di Milano e due di Pavia, aveva appena trascorso una giornata a Gardaland. In base a quanto riportato dal quotidiano “Il Giorno”, le minorenni sarebbero state molestate da un gruppo di giovani che le avrebbero circondate: “Il caldo era asfissiante, alcune di noi sono svenute”, e proprio mentre cercavano un controllore, il gruppo di ragazzi le avrebbero aggredite: “Ridevano. Ci dicevano “le donne bianche qui non salgono”. Le minorenni hanno anche raccontato che, poco prima di salire sul treno, la banchina e i binari erano state invase da oltre un centinaio di giovani: “Urlavano e correvano. Hanno anche sputato sui finestrini di un treno arrivato prima del nostro”. Le ragazze, dopo essere state aggredite, non avrebbero chiamato le forze dell’ordine. Avrebbero infatti raccontato tutto ai genitori che sostengono di aver chiamato il 112 “ma nessuno è intervenuto”. Il gruppetto di adolescenti è stato poi aiutato da un ragazzo che le ha fatte scendere a Desenzano. Tutte quante hanno poi presentato la loro denuncia alla Polfer della Stazione centrale di Milano.

“Qui le donne bianche non salgono”. Frase ripugnante tanto quanto lo è il puntuale silenzio femminista su simili abomini purtroppo sempre più frequenti. Infatti quanto successo questa estate è uno dei tanti, troppi casi in cui le donne sono vittime di condotte animalesche e dall’assenza delle istituzioni che continuano a non voler né vedere né sentire né tanto meno agire, rendendo così treni e stazioni delle vere e proprie trappole per donne sole e indifese. Purtroppo è anche successo che l’aggressione andasse oltre, consumandosi in un vero e proprio stupro e non risparmiando neppure le più anziane. Come è successo nel 2020 quando una 60enne è stata aggredita e violentata sul treno. La donna è stata salvata dal personale in servizio sul treno che aveva sentito le grida di aiuto. La violenza è avvenuta su una corsa della Roma – Avezzano. Mentre la vittima veniva soccorsa e trasportata all’ospedale di Tivoli, l’aggressore in fuga nelle campagne di Marcellina è stato arrestato dopo poco. Lui, 28 anni straniero regolarmente in Italia da cinque anni e senza precedenti penali alle spalle, è finito in manette con l’accusa di violenza sessuale aggravata. Abomini che confermano i dati dell’Istat secondo cui il 42% delle violenze sessuali in Italia avviene per mano straniera. I dati Istat hanno certificato come quasi la metà dei reati contro le donne avvengono da cittadini di origine straniera, soprattutto extracomunitaria. A sottolinearlo è un articolo di Gianluca Veneziani su Libero. In esso vengono presi in esame i numeri, tanto freddi quanto però esplicativi, sulle violenze contro le donne. Nel 2018, ultimo anno per il quale l’Istat ha al momento reso noti i dati, sono stati denunciati alle autorità giudiziarie 4.802 episodi di violenza. Di questi, 2.009 sono stati commessi da stranieri. In termini percentuali, il dato corrisponde al 41.8%. Andando poi nel dettaglio, si scopre che quella percentuale del 41.8% è composta per il 35% da stranieri di origine extra europea. Tra questi, spiccano reati commessi da marocchini e nigeriani. Vi è poi un 5.8% che rappresenta il dato dei cittadini di origine rumena, la restante parte dello 0.9% è composta da altri cittadini Ue. Buona parte delle violenze nel 2018 sono avvenute all’interno della stessa comunità di appartenenza del carnefice.

Oltre che quello sulle violenze, c’è anche un altro dato che inquieta e non poco e che riguarda lo sfruttamento e il favoreggiamento della prostituzione. Seguendo sempre i dati Istat del 2018, il 68.8% di questa fattispecie di reato è ascrivibile alla popolazione straniera. Percentuali molto alte di stranieri anche per quanto riguarda lo stalking, dove si tocca il 16.4%, e gli atti sessuali con minorenni, la cui cifra è del 24.65%. I dati hanno inoltre evidenziato l’alta incidenza, tra gli extra comunitari che compiono questo tipo di reati, di giovani: tra i non italiani denunciati per violenza sessuale, il 64.2% ha tra i 18 e i 24 anni, mentre il 59.7% tra i 25 e i 34 anni. Gianluca Veneziani ha sottolineato che la pericolosità aumenta soprattutto tra gli stranieri più giovani. Colpisce come almeno una donna su quattro vittima di violenza sia straniera, spesso connazionale del carnefice. Tra queste, molte sono giovanissime e hanno un’età compresa tra i 18 e i 24 anni. Il timore però che i dati non siano del tutto esatti è elevato: l’Istat inserisce infatti solo le denunce effettuate; a mancare all’appello potrebbero essere molti casi di donne che, per timore o per altri motivi, hanno remore a fare nomi e cognomi dei propri aguzzini. La popolazione straniera quindi è quella più coinvolta nei reati contro la donna. Sia perché in essa si celano i carnefici e sia perché è proprio tra le straniere che si contano tante e troppe vittime. Uno scenario raccapricciante che riporta a pagine buie della nostra storia ma soprattutto delle nostre donne. Il tutto nel silenzio politicamente corretto di una politica volutamente sorda, muta e cieca, stranamente la stessa che batte i pugni sul tavolo il 18 maggio, giornata internazionale delle vittime delle violenze.

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