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Alfa-Maserati: il meglio che esiste (secondo gli stranieri)

Apr 16 2022

Alfa-Maserati: il meglio che esiste (secondo gli stranieri)

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Il signor Ventre sappia che penso che certe polemiche vadano casomai posticipate a qualche anno giacche’ per parlare di rinascita Alfa bisogna o confluire in un sistema dalla forte distribuzione e promozione oppure accontentarsi di vendite minori; ancora di ampliare la gamma con l’introito dello Stato che e’ presente come azionista di Stellantis, ma e’ quello francese. E’ questa la replica ad uno degli innumerevoli giudici di scherno e fronda rispetto Fca in relazione alla questione cruciale dell’andamento dell’Alfa Romeo. Infatti anche se “Greg Garage”-famigerato autore Youtube che dalle automobili ormai spazia su temi sanitari, politici, economici-ha denigrato l’ultima nata del Biscione “Tonale” come copia carbone Jeep che ha smarrito le peculiarita’ di Alfa Romeo, il marchio piu’ prestigioso del campionario Fca riscontra proseliti in ascesa ed esprime un rilancio dei motori fragorosi deittici del glorioso passato. Cio’ coadiuvato da una permanente campagna pubblicitaria che coinvolge i principali social e una breccia nei gusti degli appassionati oriundi che apprezzano il motore ed una rinata “anima” del marchio, che si contraddistingue con preponderanza dalle antagoniste Audi-Mercedes-Bmw piu’ esose anche se in certi casi piu’ spedite.

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Alfa-Maserati e Ferrari sono il meglio che esiste di matrice industriale italiana ed al signor Rovi che lamentava un declino apparente ed irreversibile della leggendaria Alfa Romeo e’ stato prontamente ribattuto che gli Elkann non sono stolidi ne’ corrotti, e se lo fossero sicuramente non lo sarebbero a tal punto da snaturarne e smantellarne definitivamente i marchi Fiat. Ripeto da giornalista attenderei un lustro prima di lanciare anatemi e critiche controptoducenti, anche alla luce del fatto che Lancia ed Alfa sono premium nel gruppo, Alfa con soli due modelli e la pandemia ha incrementato le immatricolazioni mondiali; e lo stato francese per Stellantis svolge le mansioni che quello italiano non ha saputo/potuto/voluto fare, ovvero partecipare ad utili ed investimenti. Italia invece si fregia solo di Cig ed incremento tasse ma acquisti di auto estere. Gli Elkann sanno bene che Alfa e’ la loro gallina dalle uova d’oro e Lancia puo’ solo migliorare purche’ non si ibridi con altro a differenza di cio’ che avvenne con l’esperimento Chrysler. Su Lancia pare grosso modo imminente il debutto del suv Aurelia che in passato ha dipinto i fasti della casa di lusso oggi Fiat. Binariamente il ripristino della mitica Delta completamente elettrificata ed estremamente fedele al passato e’ assicurato dai vertici aziendali.

Come affermato dagli stessi alti esponenti Fci in plurime occasioni, la Casa automobilistica di Arese è assetata di riscatto. Gli ultimi anni non sono stati dei più facili per chiunque. A onor del vero, la compagnia aveva, però, già imboccato la sua parabola discendente ancor prima degli ultimi eventi. L’emergenza pandemica e il conflitto in Ucraina hanno segnato l’intera filiera dei motori. Ma per ricostruire l’inizio della fine bisogna riavvolgere un po’ di più il nastro. Nonostante dirlo provochi malincuore, i problemi erano iniziati già da un bel pezzo. La società faticava tremendamente a tenersi stretti i clienti di riferimento, rea di immettere in commercio modelli poco appetibili. Il mercato aveva preso una precisa direzione. Peccato che gli uomini allora all’interno di Alfa Romeo non lo avessero percepito fin dal principio. E così il ritardo accumulato rispetto agli antagonisti ha avuto ripercussioni sull’appeal del marchio. Con la globalizzazione affermarsi e conservare uno status di leader pure nel mercato di riferimento è complicato. L’incapacità di riconoscere l’evoluzione dei gusti e delle preferenze dei guidatori ha provocato forti dispiaceri.

Ora, però, non è tempo di rimpiangere il passato, bensì di ridare lustro al brand. Perché il potenziale c’è, basta giusto dargli una bella “spolveratina”. Sì, ma in che modo? In tre lettere: S-U-V. Gli sport utility Vehicle esistono da un ventennio, tuttavia spopolano soprattutto oggi. Del resto, persino il non plus ultra del lusso sportivo ha deciso di riservare almeno un esemplare al segmento. Dalla Ferrari Purosangue (di cui continuano a uscire foto spia, dove è sempre meno camuffata) alla Maserati Grecale regna l’imbarazzo della scelta. Il conglomerato italo francese diretto da Carlos Tavares ha un preciso piano di battaglia da qui ai prossimi anni. Si tratta di Dare Forward 2030, illustrato durante l’incontro con gli investitori il primo giorno di marzo, che ha permesso di avere un’idea esatta in merito.

La tanto attesa coupè Gtv non vedrà la luce almeno fino al 2023 mentre e’ scoccato il ventennale di Brera.

Alfa Romeo porterà tante novità da qui al 2026. Mentre la Delta slitta al 2028. Quella più interessante tra gli intenti Alfa sarà sicuramente la Alfa Romeo GTV. Il modello coupé del marchio milanese. Era dai tempi della GT che Alfa non faceva una vettura coupé. Sicuramente le vendite saranno tante perché i fan stanno attendendo questo modello, consapevoli che la base è quella giusta. La GTV infatti è in pratica una Giulia con due porte in meno. Potranno esserci modifiche a livello di motore rispetto alla Giulia. Forse ci sarà l’avvento del motore elettrico oltre al V6 Biturbo. Ad ogni modo i nuovi clienti Alfa per Giulia e Stelvio non ravvedono differenze in negativo rispetto alle nemesi tedesche per cui il progetto di ridare attrattiva alla casa automobilistica bramata da Wolksvagen da anni e’ in fase di adempimento. La sua produzione dovrebbe iniziare nel 2022. Sono previsti almeno 1000 esemplari per questo modello. Non sappiamo ancora il prezzo della GTV. Le versioni più civili potrebbero partire da 60.000€ per arrivare ad un prezzo superiore agli 80.000€ per la Quadrifoglio. La versione con l’8 cilindri a V se confermata supererà sicuramente i 100.000€. Con circa 800 cavalli, 320 all’ora in abbinamento con l’elettrico e 2,7 secondi per centrare i cento all’ora da fermo. Anche se Alfa Romeo e’ consapevole di non poter eguagliare i volumi di vendita delle nemesi tedesche ha l’obiettivo di puntare sulle differenziazioni, vendite speciali ed unita’ peculiari che di per se’ gia’ corroborano il prestigio del prodotto. Infatti il mercato dell’usato premia le Alfa Romeo che si vedono in numero ampliato per strada.

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