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Amazzonia: Bolsonaro sulla scia di Trump contro i media

Nov 05 2021

Amazzonia: Bolsonaro sulla scia di Trump contro i media

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Il militare brasiliano, Jair Bolsonaro, presidente del principale paese sudamericano, ha proposto agli indigeni di inviare messaggi all’Europa per riferire sulla “vera” situazione in Amazzonia e confutare le informazioni sui media.
    Il capo dello Stato ha parlato durante una diretta social di una sua recente visita ai “fratelli” indigeni nell’Amazzonia nordoccidentale, vicino al confine con la Colombia, dove gli è stato chiesto di installare Internet. Quando i villaggi avranno la tecnologia appropriata, gli indigeni “cominceranno a mostrare le immagini all’Europa”, ha detto Bolsonaro.
    “Cosa intendo con questo? Gli indigeni mostreranno la verità all’Europa e non le bugie raccontate dalla stampa”, ha aggiunto il leader di estrema destra. “La maggior parte dei media si compiace di mostrare bugie all’estero, per danneggiare il governo. Così facendo Il Paese perde buone possibilità di affari, investimenti”, ha concluso Bolsonaro, grande assente alla Cop26 di Glasgow. Bolsonaro sostiene la sua innocenza in merito la deforestazione del ‘polmone” del mondo, attribuendo la responsabilita’ a soggetti terroristici attinenti sistemi di potere forestiero che vogliono detronizzarlo.

Il Brasile sta incominciando a subordinarsi in parti crescenti alla prescrizione della mascherina ma ha finora eluso l’obbligo vaccinale ed il Green Pass. Bolsonaro non intende vaccinarsi ed in merito alla pandemia ha esplicitato la considerazione dei militari relativamente la pandemia, che si tratti di un’arma batteriologica. Alla luce dei contagi in Brasile stazionari, il presidente sta subendo attacchi incessanti dal sistema mediatico, sanitario e politico nazionale ed internazionale. Sopratutto in seguito alla propria critica sui provvedimenti del G20 di Roma appena conclusosi.

Gli attacchi ai media del seguace e sodale brasiliano di Trump, che li definisce faziosi ed ipocriti, non gli stanno alienando i proseliti popolari; infatti recentemente l’Avenida Paulista di San Paolo e’ stata oberata di manifestanti che incitavano il presidente del Brasile a non cambiare rotta e continuare l’agone contro l’Oms per mantenere la liberta’ di circolazione; cio’ in seguito alla riapertura delle scuole rimaste asserragliate per un anno.
   

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