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Caro ristoranti: a Pontecorvo ancora presenti qualita’ e prezzi in Lire.

Nov 15 2022

Caro ristoranti: a Pontecorvo ancora presenti qualita’ e prezzi in Lire.

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Nel frusinate, tra Napoli e Roma, si sta imponendo il ristorante a conduzione famigliare, “Alla cantina da Oliva”, come unica, sporadica, alternativa al carovita che sta permeando l’intero mondo della ristorazione oltre a quello del commercio, dei servizi e dell’industria; salvo rarissime eccezioni. Al di la’ dell’umanita’ che caratterizza suddetta taverna tipicamente italiana e specializzata in piatti nostrani, cio’ che sgomenta ed entusiasma riguarda il prezzo, che per ogni piatto si conferma in Lire, ad onta della crisi ma senza inficiare la qualita’. Ed infatti la clientela che ha desinato in tale osteria, si e’ sbizzarrita sul web enfatizzando l’accoglienza della proprietaria, la qualita’ buona delle pietanze e l’accessibilita’ dei prezzi che spaziano dai tre euro per gli antipasti passando dai quattro e mezzo per i primi e circa cinque per i secondi. Con uno smaccatl radicamento ai piatti tipici di Roma e del Lazio, questo ristorante si palesa come una delle sparute attivita’ che hanno lasciato i prezzi ancorati alla Lira, ed oggi oberata dai clienti che stazionano in fila all’ingresso per molto tempo e tutta la settimana.

Da una vecchia ricevuta trovata durante un trasloco: quella del fu ‘Ristorante Da Tullio’ di calata San Marco, Fanpage delinea un parallelismo tra la ristorazione della Lira e quella contemporanea, riportando i prezzi di allora traslati in euro.

Il ristorante non c’è più, la memoria è rimasta in una vecchia ricevuta e nel racconto:  la pizzeria-ristorante il 12 settembre 1980, emise una fattura da 21mila e 700 lire per quattro coperti, altrettante pizze, birra, antipasti e frutta. Riccio ha fatto un’ operazione di memoria ma anche di indagine, rivalutando con uno strumento messo a disposizione dall’Istat i prezzi dell’epoca alla luce del quadro economico attuale per rispondere alla domanda: quanto costerebbe oggi quella pizza napoletana consumata negli anni Ottanta?

Antipasti tipici degli anni Ottanta,  giardiniera e «l’inevitabile prosciutto e melone che in quegli anni furoreggiavano», pari a 5,4 euro ciascuno. Birre ‘estere’ (un tempo venivano classificate così) da 0,33 cl. circa 3,25 euro ciascuna.
La frutta è risultata davvero molto cara rispetto a oggi: «al tempo costava di più… 4,05 euro per tre mele». Ed infine, il piatto principale «le pizze dell’epoca, per la cronaca quattro buone margherite servite al tavolo, rivalutate costavano circa 2,70 euro ognuna». Da non sottovalutare anche l’Iva al 9 percento (oggi è al 10% per il cibo in somministrazione, ovvero  al tavolo del ristorante o al bancone del bar e al  22% in asporto e consegna al domicilio).

Anche il ristorante “Da Regina” a Bracciano, comune con lago vicino Roma, viaggia sul solco dei colleghi di Pontecorvo ma apre alle 19:15 e chiude alle 21:15 ed inoltre declina le prenotazioni avvolgendo la clientela in un’atmosfera di cordialita’, socialita’ e relazione umana che ormai esulano dalla stragrande maggioranza dei locali adibiti alla ristorazione. I prezzi al piatto oscillano dai tre ai cinque euro e mezzo. Cio’ si configura mirabile rispetto al costo di 9€ attuali per una singola porzione di lasagna presso un rinomato locale di asporto situato nel rutilante quartiere napoletano di Posillipo. Quel che a tal proposito trasecola e’ che odiernamente due meri piatti di lasagna da asporto nel succitato locale a mo’ di taverna moderna nella turisticamente ricercata Posillipo, superano come importo, la cena di quattro persone sedute al chiuso, con tanto di antipasti, pizze, birre e frutta. Ma di fronte alla dovizia di italiani che postulano i prezzi in Lire ed il costo dell’energia balzato dal 2% al 12% del peso sul prezzo, si preconizzano foschi scenari futuri delle trattorie prettamente italiane, non corrose dalle esigenze di guadagno imposte dall’euro e dall’ontologia della societa’ italiana.

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