Cgil sciopera in Italia contro Whirpool
La Cgl si ridesta a stocasticamente poco tempo dopo l’ordigno deflagrato alla propria sede, e promuove una manifestazione nazionale dei lavoratori Whirlpool il 29 ottobre a Varese contro la “irresponsabile scelta del management di non prorogare la procedura di licenziamento necessaria a favorire la rioccupazione” dei 340 lavoratori del sito di Napoli.”
Ad annunciarla è il coordinamento nazionale Fim Fiom Uilm di Whirlpool che si è riunito per decidere le iniziative di lotta a sostegno della vertenza.
Il sindacato terrà nei siti Whirlpool italiani assemblee “per poter aggiornare tutti i lavoratori sullo stato della vertenza e denunciare l’assenza di volontà dell’azienda nel sostenere un progetto di industrializzazione che presenta effettive potenzialità di continuità occupazionale per tutti i 340 dipendenti”. In ogni stabilimento sarà programmata un’azione di sciopero. “È necessario conoscere al più presto nel dettaglio – conclude la nota del coordinamento – il piano industriale del progetto Hub Mobilità Sostenibile presentato lo scorso 6 agosto e veder confermato l’impegno del Governo a costituire il Consorzio entro il 15 dicembre”. La prospettiva della multinazionale dell’elettronica civile e’ spostare la produzione di Napoli verso un sito polacco forte di un costo del lavoro assai minore, permesso dalla forza lavoro non altrettanto specializzata di quella sita a Napoli ed in Italia genericamente, binariamente alla tassazione inferiore, al minor costo della vita che caratterizzano Polonia ed esteuropa in generale.
Seppure gli utili della Whirpool macinino a iosa in modo stazionario e ad onta della concorrenza sleale della Cina, la sua dirigenza ha aborrito l’impegno del governo e regione di sostenere economicamente in loco la societa’, che in seguito all’incasso del denaro pubblico ha proceduto al trasloco.
Una fonte endogena alla multinazionale americana ha affermato che gli emolumenti della Whirpool erano differenti e maggiori nella sede varesotta rispetto a quella di Napoli. A tal punto la reputazione e sovranita’ del governo, tutelando Cgl, i dipendenti meridionali e in prospettiva quelli residenti al Nord, e’ da salvare con azioni perentoria di confische proprietarie e finanziarie verso Wirphool, con cause risarcitorie miliardarie e, in ultima istanza, con blocco importazioni definitive per i prodotti di proprieta’ della societa’ statunitense.