Colpo terrorista a prete anti Lgbt
Caivano, ordigno esploso davanti alla parrocchia di don Maurizio Patriciello nel Parco Verde. Parroco noto per essere sempre attivo nella lotta allo spaccio di droga e alla camorra. Esplosione avvenuta alla 4 del mattino del 13 Marzo, giorno del suo compleanno.Ma chi è questo servitore di Dio,così attaccato e ostacolato dalla malavita?Nato a Frattaminore, in provincia di Napoli, nel 1955.Grazie all’incontro con un francescano si avvicina alla fede, al punto di lasciare la vita che conduceva in precedenza in cui svolgeva il lavoro di paramedico, entrando così in seminario. Una volta sacerdote diventa parroco nel quartiere ‘Parco Verde’ di Caivano, sempre nel napoletano. Da allora dimostra particolare sensibilità e ammirevole impegno nella lotta contro ciò che costituisce una vera e propria piaga nella zona in cui quotidianemente lotta con forza,coraggio ma soprattutto fede. Don Maurizio Patriciello è infatti, sempre in prima linea nelle problematiche concernenti l’inquinamento del territorio,come le discariche industriali inquinanti e radioattive, piaga sociale,umana e ambientale nota come “Terra dei Fuochi”.il prelato ha vissuto in prima persona ,sempre con tenacia straordinaria e fede ferrea, i drammi umani provocati da una situazione ambientale a dir poco devastante tanto quanto lo è la costante assenza delle istituzioni . Patriciello ha visto infatti, la morte di adulti,ragazzi ma anche bambini di 4 anni,nonchè del suo stesso fratello Franco,colpito dal cancro.Ma nè le minacce,nè i drammi familiari ,nè le difficoltà che costantemente incontra in una realtà così umanamente complessa e disumanamente dimenticata da chi dà lezioni di umanità e legalità dall’alto dei palazzi,hanno fermato e fermeranno Don Maurizio Patriciello che con la sua disarmante umiltà e incredibile coraggio, prosegue nella sua lotta contro una realtà che sa amaramente dell’incredibile.
Soprattutto se ciò avviene in uno stato di diritto e garante di nobili valori,quali appunto la legalità, la vicissitudine del prete stranisce ed indigna.Il parroco campano di Caivano ha dimostrato queste sue qualità ad esempio, quando il ministro Orlando nel 2019, si recò nella terra di nessuno per constatare la situazione in cui versava e tuttora versa, e la risposta di don Maurizio fu infatti esemplare:“Anche se questa è terra del clan dei Casalesi, qui non c’è da temere. È la gente che ha paura. Paura di perdere un figlio, se non ne ha già perso uno. Di vederlo morire, se è morto quello dei suoi amici. Paura che non si salvi se è in ospedale”.Parole ricche di umanità ,l’umanità di chi vive sulla sua pelle e quotidiamente dei veri e propri drammmi umani, l’umanità e la fede di chi lotta credendoci a rischio della sua stessa vita, dimostrate dal fatto che lo stesso si è recato altresì nei luoghi campani dove vige questa piaga umana,ambientale e istituzionale.Da ricordare altresi che Don Maurizio ha ricevuto attacchi pesanti e addirittura minacce sui social, per aver osato manifestare sempre con civiltà ed educazione le sue perplessità su una certa ideologia politicamente corretta“Ho scritto un post per dire che sono per dare un nome a un padre e una madre. Sono stato travolto dall’intolleranza totalitaria dei tolleranti”. Queste le parole di chi osò dissentire al ripristino sulla modulistica scolastica degli under 14 della dicitura “genitore 1, genitore 2” al posto di quella di padre e madre.Ovviamente attacchi gettati nel dimenticatoio, da parte di quella politica che paradossalmente è sempre in prima linea contro le parole d’odio.E a proposito di politica, la solidarietà manifestata oggi, al parroco di Caivano,con parole toccanti e incisive”La camorra ha pensato di farti gli auguri con un ordigno? Noi siamo qui per darti il nostro supporto e la nostra totale solidarietà” nelle parole dette dal presidente del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte o le parole riportate da sindaco di Napoli Gaetano Manfredi “piena solidarietà al parroco per l’intimidazione subita davanti alla sua chiesa. Lo Stato, in tutte le sue articolazioni e con l’apporto di chi opera meritoriamente su territori difficili -ha detto- deve lavorare ogni giorno per difendere la legalità. In prima linea con Don Maurizio” o le parole dichiarate dal presidete della camera Roberto Fico:”La mia piena solidarietà a don Maurizio che a Caivano da anni svolge un ruolo fondamentale a sostegno della sua comunità. Siamo tutti al suo fianco e sono certo che le intimidazioni non lo faranno arretrare di un millimetro. L’impegno dello Stato sul territorio deve essere massimo”.Parole decisamente col loro peso e rilevanza ma è anche vero che, non è la prima volta che don Maurizio riceve condotte vili e meschine da chi “dà fastidio”.Consecutio, la domanda sorge spontanea:la politica si fermerà alle parole solidaristiche o passerà finalmente ai fatti,per far sì che simili oscenità non si ripetano?”I cittadini non hanno bisogno di altri martiri ma di Uomini coraggiosi che siano tutelati ,appoggiati e affiancati da uno stato altrettanto coraggioso e quindi costantemente presente a suon di fatti anzichè di frasi di circostanza che lasciano il tempo che trovano.Facta docent.
Rita Lazzaro