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Covid Trump Bolsonaro e armi batteriologiche

Ott 03 2020

Covid Trump Bolsonaro e armi batteriologiche

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02 Ott Trump positivo al Coronavirus. Non avrei voluto avere ragione.

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Donald Trump è positivo al Coronavirus ad un mese esatto dalle elezioni presidenziali americane.

Tempismo perfetto.

Non avrei voluto avere ragione quando nel mio libro 31-coincidenze-sul-coronavirus-e-sulla-nuova-guerra-fredda-usa-cina/ pubblicato a fine aprile 2020, spiegavo al lettore che, inquadrando per ipotesi la pandemia, non come un evento casuale e naturale ma come frutto di un attacco terroristico con armi non convenzionali, nel contesto dello scontro geopolitico in atto, tra USA e Cina e tra l’amministrazione americana in carica ed il suo potente deep state, allora avremmo visto, non solo l’economia americana messa a dura prova, ma lo stesso Donald Trump finire nel mirino ed essere personalmente colpito insieme ad altri leader.

Nello specifico mi domandavo, chi vorrebbe Trump fuori dai giochi a ridosso della campagna elettorale e chi stesse traendo benefici dallo scoppio della pandemia e dal crollo dell’economia americana.

Constatando che i gruppi e le organizzazioni, che stavano raggiungendo i propri obiettivi, grazie alle nefaste conseguenze del Coronavirus, erano gli stessi che in passato avevano ipotizzato l’uso di armi biologiche come strumento politicamente utile.

Nel libro provai quindi ad ipotizzare, che nel mirino, dopo Boris Johnson, sarebbero finiti il presidente del Brasile Bolsonaro ed il presidente americano Trump, provando a dimostrare che c’erano già stati dei palesi tentativi di farli entrare a contatto con il virus.

Per esempio quando una delegazione brasiliana accompagnò Bolsonaro in America in visita da Trump e ben 23 componenti di quella delegazione – compresi alcuni personaggi che cenarono con i due presidenti e che si fecero fotografare affianco al presidente americano – risultarono positivi al Covid.

Quando ad Aprile mandai alle stampe la mia inchiesta, nessuno dei due presidenti era stato dichiarato positivo anche se io già avanzavo dei dubbi sulla positività di Bolsonaro. Cosa che accadrà, incredibilmente, alcuni mesi più tardi, prima con Bolsonaro, risultato ufficialmente positivo al Covid a luglio poi con Donald Trump ad ottobre, proprio nel clou della sua campagna elettorale. Forse in assoluto nel momento più decisivo.

Io mi rendo conto che sia una tesi difficile da digerire quella che ipotizza l’uso della pandemia e del virus per provare, tra le altre cose, a disarcionare Trump, prima facendogli crollare tra le mani l’economia a ridosso delle elezioni presidenziali e poi costringendolo a curarsi in quarantena ad un mese dalla tornata elettorale, con tutti i comizi in programma annullati e con il suo rivale che può lanciare sul web, il video in cui soltanto due giorni prima, nel famoso faccia a faccia, lo accusava di non usare la mascherina.

Soltanto qualche settimana fa, tutti i giornali riportarono la notizia che una busta, contenente sostanze tossiche, stava per essere consegnata a Trump. Sono certo che non ci siano collegamenti tra i due eventi ma come vedete è molto più probabile pensare di colpire il presidente americano con un’arma biologica che con un’arma convenzionale. Soprattutto se quell’arma è già disponibile, in diversi laboratori di tutto il mondo ed il suo utilizzo, per scopi criminali, passerebbe del tutto inosservato e quindi impunito.

Eppure, nonostante queste innegabili realtà o chiamiamole coincidenze, come ho fatto io nel libro, nessun media mainstream si è mai posto il problema di considerare l’eventualità, che la pandemia, possa essere davvero il frutto di un atto terroristico con armi non convenzionali, mirato a destabilizzare interi paesi, disarcionare Donald Trump e spostare l’asse del potere nelle mani di organizzazioni di quel Deep State pronto a tutto, come scrivevo nel mio libro.

Un dato è certo. Pare sia stato lanciato un avvertimento a tutti i membri del tridente, cosiddetto sovranista, (Johnson/Bolsonaro/Trump). Quello per intenderci che si oppone all’asse eurasiatico e che si sta in qualche modo mettendo di traverso al disegno egemonico di nuovo ordine mondiale.

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