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Di Battista alimenta il malcontento

Mar 31 2022

Di Battista alimenta il malcontento

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Alessandro di Battista, rimasto l’unico pasionario dai grandi proseliti che afferisce alla prima fase del Movimento 5 stelle, cavalca l’onda del dissenso della fazione grillina antitetica il governo, con un articolo che si contrassegna una miccia alla polvieriera gravitante su di Maio.

C’è chi si oppone all’invio di armi in Ucraina (tra l’altro si tratta della maggioranza degli italiani) anche sostenendo che tale invio violi l’art.11 della Costituzione italiana dove è scritto che “l’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa” ed anche “come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”. Ebbene chi si oppone viene bullizzato a mezzo stampa. Oltretutto i bulli e guerrafondai (con le vittime degli altri) sono quelli che la menavano sulla “Costituzione più bella del mondo”, che “tutto il mondo ci invidia”, scritta “da padri costituenti saggi e lungimiranti”.Mentre la Fife, la Federation Internationale Feline, vieta la partecipazione alle gare ai gatti russi, a Gedda, si è tenuto il Gran Premio d’Arabia Saudita 2022. I Sauditi possono bombardare lo Yemen (10.000 morti civili e oltre 3 milioni di profughi) anche perché lo fanno con armi occidentali. Riad ha comprato 91 F-15 dalla Boeing, svariati Eurofighter oltre che sistemi di difesa missilistica Patriot, prodotti dalla Raytheon Company, la stessa azienda che fabbrica gli Stinger. I bombardamenti sauditi, evidentemente, sono più etici in quanto effettuati con le armi che gli vendiamo noi”, afferma l’ex parlamentare italiano ed oggi firma prestigiosa del Fatto quotidiano. Anche se l’industria bellica italiana a prescindere da ogni iniziativa guerrafondaia, va tutelata. Alla stregua dell’industria italiana nucleare che tuttavia vede l’Italia paese ospitante di scorie radioattive provenienti dalla Francia ed altri paesi oriundi. Tutto cio’ avviene binariamente all’impiego di periti nucleari italiani sopratutto in Francia ed in altri contesti di produzione nucleare con cui vengono recisi i costi energetici nazionali e richiesta competenze sfornate dal Bel Paese.

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Marina Ovsyannikova, la giornalista che mostrò, senz’altro coraggiosamente, un cartello contro la guerra in un tg russo, è diventata un’eroina in occidente (l’ha invitata Fazio a Che Tempo che Fa), Assange marcisce in carcere, non è più un cittadino libero da oltre 10 anni e sua moglie, Stella Moris, non se la fila nessuno. Non sarebbe male ascoltare anche lei da Fazio o magari il babbo di Assange?” Infierisce il reporter ed opinionista Di Battista alla luce di cio’ si erge una sorta di velata ipocrisia occidentale e mediatica che viene progressivamente focalizzata ed esecrata dall’opinione pubblica. Marco Travaglio a proposito esprimeva qualche giorno fa ai microfoni di Lilli Gruber, l’opportunita’ italiana di uscire dalla Nato ed in contemporanea di non sostenere l’operato di Putin in Ucraina. Ma nella TV pubblica libera e democratica pare difficile che ciò possa accadere, cioe’ tornare a garantire quel pluralismo che darebbe diritto di parola ad Assange assieme o poco dopo, la giornalista russa che si e’ opposta alle iniziative riottose del suo presidente.Tutti si indignano (giustamente) per i civili ucraini sotto le bombe. Tutti noi chiediamo corridoi umanitari per permettere la fuga dalle bombe. Non si capisce perché quando i missili cadono su Gaza nessuno osi chiedere la stessa cosa. I palestinesi che vivono in quella prigione a cielo aperto possono morire sotto le bombe senza neppure avere il diritto di fuggire e chi si oppone ad un’occupazione militare giudicata da Amnesty International “apartheid” viene trattato da terrorista. Altre aspre parole come queste, di Alessandro di Battista configurano il suo ripudio verso la politica internazionale che ormai si trova ai gangli di tutto, in occidente. In Italia la stragrande maggioranza dei cittadini è contraria all’aumento della spesa militare ed il governo cosa fa? Tira dritto. Però la nostra è una “Democrazia” compiuta dove la pubblica opinione ha voce in capitolo…Come no…Il Gruppo editoriale Gedi (La Repubblica, La Stampa, Il Secolo XIX, Il Piccolo, La Gazzetta di Mantova, Il Messaggero Veneto, Il Mattino di Padova, l’Huff Post, La Nuova Venezia, Il Corriere delle Alpi, Radio Deejay, Radio Capital etc, etc.) appartiene ad Exor, holding finanziaria olandese controllata dalla famiglia Agnelli. Exor possiede anche Iveco Defence Vehicles, azienda che produce veicoli militari tra i quali blindati da combattimento, anfibi, mezzi per trasporto truppe, carri armati Ariete II. Nessuno che solleva un problemino di conflitto di interessi? Cosi’ di Battista rispolvera l’antico campionario di temi che caratterizzavano il Movimento 5 stelle degli esordi. E se ci fosse stato Berlusconi al posto degli Elkann? Rincara quello che fu il sodale politico e comunicazionale di di Maio, ma che oggi ne biasima massicciamente l’onta pubblica che ha mandato a Putin associandolo ad un cane.

L’inflazione in Italia è al 6,7%. Mai così alta dal 1991. Per il Codacons le famiglie italiane spenderanno una media di 2.674 euro all’anno. Ma noi ci pieghiamo alle richieste di Washington sulle sanzioni alla Russia (dopo aver accettato quelle al Venezuela, all’Iran, a Cuba, etc). Poi se Putin chiede il pagamento del gas in rubli Draghi protesta parlando di “violazione contrattuale”. Cosi’ conclude questo editoriale al fulmicotone il di Battista, che medita un ritorno in parlamento ed auspica un’indipendenza dell’Italia dalle decisioni commerciali atlantiche che ad oggi stanno inficiando famiglie e piccole attivita’, con pero’ aziende francesi come Auchan che hanno rettificato le decisioni sulla Russia, decidendo di rimanervi.

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