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Di Battista svela i trucchi di Draghi e il dittico Calenda-Michetti

Nov 02 2021

Di Battista svela i trucchi di Draghi e il dittico Calenda-Michetti

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Mesi fa, appena Draghi lesse la lista dei ministri domandai: “ne valeva la pena?”

Oggi, dopo che il governo dell’assembramento ha allungato l’età pensionabile, ha approvato una legge salva ladri cancellando la riforma Bonafede, ha nominato ministro alla transizione ecologica un tipo che parla di nucleare e trivellazioni, ha cancellato dal Pnrr il salario minimo, ha ipotizzato di mettere in MPS più denari di quelli stanziati per il taglio delle tasse, ha cancellato il cashback e smantellato il bonus 110%, ha (cito Marco Travaglio) “trasformato il Reddito di cittadinanza da incentivo ad assumere a tempo indeterminato in istigazione al precariato (d’ora in poi le 5 mensilità di Rdc per ogni assunto non andranno più solo a chi assume con contratti stabili, ma anche a chi lo fa per pochi giorni)”, ha aumentato (in alcuni casi raddoppiato) gli stipendi di sindaci ed assessori in un momento drammatico per milioni di italiani vi ridomando:” ne valeva la pena? “

P.S. Ieri a Siena c’era tanta gente. Ma i posti erano contingentati. Mi dispiace tanto per chi è rimasto fuori. Ora organizziamo il tour vero e proprio che partirà tra alcune settimane e cercheremo di essere all’aperto #sulatesta.

Calenda e Michetti per mesi hanno fatto dichiarazioni d’amore nei confronti di Roma. Hanno detto di avere soluzioni fantasmagoriche, di volersi impegnare con il massimo ardore. Calenda ha “esplorato” quartieri popolari provando l’ebrezza di superare le colonne d’Ercole della ZTL. Michetti si è impegnato a ripetere a pappagallo ogni massima meloniana. Il tutto, dicevano, per il bene di Roma. Stronzate. Calenda e Michetti hanno rinunciato al ruolo di consigliere comunale. Vi hanno chiesto i voti ma di quei voti se ne fregano. Zero rispetto nei confronti dei cittadini. I cittadini e le loro sofferenze non sono il fine della loro attività politica ma il mezzo di ipotetiche scalate. Ai “politicanti” non interessa nulla della politica. Per costoro la politica è solo arrivismo e i veri rappresentanti dell’anti-politica sono proprio loro!

Questo lo sfogo di Alessandro di Battista, il pasionario rappresentante massimo del Movimento 5 stelle oramai dimissionario e totalmente autoemarginato da cariche politiche e coordinative. Il quale risulta l’unico ed il piu’ acclamato, fra i personaggi iniziali del partito di Grillo, ad aumentare costantemente il tasso di consenso e popolarita’. Di Battista probabilmente si reimmergera’ nella politica manageriale, in seguito allo sbandierato ritorno nelle piazze ed all’opera in atto di sensibilizzazione collettive al reintegro dello stato quale collettore e bilanciere dello sviluppo economico e legislativo dell’Italia.

Di Battista ha criticato frontalmente l’ideologia europeista suffragata da Monti presso lo stesso talk su La 7, rea di nocumenti all’Italia e per la Polonia dissenziente in merito ad acquisti passati di vaccini caldeggiati dall’Oms ma inutili.

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