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Diffamazione su Napoli: Istat sbugiarda Milano e Prato

Mag 12 2022

Diffamazione su Napoli: Istat sbugiarda Milano e Prato

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LA CASA EDITRICE SCOLASTICA BRESCIANA E QUELLE STRANE TESI SU NAPOLI. OTTIMO ARTICOLO DE “IL MATTINO”. Gennaro de Crescenzo utilizza Il Mattino per rintuzzare le offese alla sua citta’ promanate dalle istituzioni milanesi.
Secondo le ultime statistiche elaborate dal Ministero degli Interni la città di Milano è al primo posto in Italia per reati – numero di denunce ogni 100.000 abitanti -, mentre il capoluogo partenopeo, in questa speciale classifica, si piazza “solo” al quattordicesimo posto. Napoli, nella classifica dei reati commessi, è preceduta persino da piccole città come Prato, Imperia o Rimini. Eppure la casa editrice bresciana La Scuola, nel suo libro destinato agli studenti delle scuole medie e intitolato “Bella Geo”, nel descrivere la città di Napoli ha ritenuto opportuno sottolineare che problemi come i quartieri sovrappopolati, il degrado e la criminalità rappresentano ancora la normalità partenopea.

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La Capitale del Mezzogiorno è ancora afflitta da problemi atavici, che gli stessi cittadini denunciano ogni giorno, ma la scelta di ribadire – in un testo che dovrebbe spiegare in breve ai ragazzini delle scuole medie la storia delle principali città italiane – le problematiche di una città di un milione di abitanti risulta quantomeno discutibile. E, in effetti, un’aspra discussione è nata attorno al testo che potrebbe essere sottoposto nelle prossime settimane anche agli insegnanti delle scuole medie del sud. Dopo la denuncia del Movimento Neoborbonico, infatti, si è scatenata una vera e propria valanga di commenti sui social da parte di napoletani furiosi per essere stati associati all’ennesimo luogo comune privo di fondamento.


Non perchè a Napoli manchino la criminalità o il degrado dei quartieri di periferia. Ma, piuttosto, perchè la stessa “attenzione” non sembra essere stata riservata ad altre città italiane – Milano su tutte – che lamentano problemi del tutto simili, se non addirittura maggiori, comuni a tutte le grandi metropoli italiane. Basti pensare, solo per fare un esempio, che nel capoluogo meneghino imperversano, specie nei fine settimana, bande di baby criminali che agiscono sui mezzi pubblici e tengono sotto scacco i loro coetanei e le stesse forze dell’ordine, scatenando risse, provocando incidenti e mettendo a segno furti e rapine ai danni dei passanti. O che le province di Milano, Varese, Como, Lecco, Pavia e la stessa Brescia sono “infestate” fin dagli anni ’50 dalla presenza della ‘Ndrangheta che allunga i suoi “tentacoli” – lo testimonia il secondo rapporto dell’Osservatorio sulla Criminalità Organizzata dell’Università degli Studi di Milano – nel settore dell’edilizia pubblica e privata, negli appalti pubblici e nel settore del turismo.
«Gentili responsabili de “La Scuola” – la lettera inviata dal Movimento Neoborbonico alla casa editrice lombarda – ci hanno segnalato un passaggio del vostro libro ‘Bella Geo’ nel quale si parla di Napoli con i soliti luoghi comuni che accompagnano da circa 160 anni il racconto dell’ex capitale dell’attuale Sud dell’Italia: “gravi problemi, quartieri degradati e criminalità” preceduti dal solito pesantissimo “però” riferito al racconto, invece, di aspetti positivi. È proprio quel “però” – continua la lettera dei neoborbonici – che manca quando si parla delle altre città italiane e così, ad esempio, Milano è semplicemente “ai vertici in tanti settori oltre che la capitale economica italiana”. È da qui che nascono immotivati complessi di inferiorità meridionali e immotivati complessi di superiorità padani. E anche così sono nate e non sono mai state risolte le questioni meridionali.

Una casa editrice nazionale – continua la nota firmata da Gennaro de Crescenzo – per giunta con libri rivolti ai bambini e ai ragazzi dovrebbe prestare un’attenzione diversa verso questi temi. In attesa di vostre modifiche, vi ricordo che scrivo, da docente, a nome di una consistente rete di insegnanti che proprio in questi giorni sono chiamati a scegliere i libri di testo scolastici per il prossimo anno».
La vicenda potrebbe rivelarsi un clamoroso autogoal per Editrice La Scuola. Moltissimi docenti meridionali, infatti, hanno già ribadito che per la scelta dei testi scolastici del prossimo anno rivolgeranno altrove la loro attenzione. Conclude il presidente dei Neoborbonici italiani con all’attivo una causa perpetrata dallo storico apparentemente antimeridionalista Barbero, in seguito ai reiterati confronti pubblici che ne ribaltavano in modo inconfutabile, le tesi risorgimentali.

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