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Fiamme in atto su grattacielo di Milano

Ago 30 2021

Fiamme in atto su grattacielo di Milano

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Mentre rimane ancora “in fase di spegnimento” il grattacielo di via Antonini a Milano, distrutto dall’incendio scoppiato ieri, arrivano le prime considerazioni degli inquirenti che indagano sull’origine delle fiamme. I pannelli di rivestimento del grattacielo milanese sono “bruciati come il cartone”, dice chi indaga sulle cause e sulle responsabilità del maxi rogo, spiegando che “evidentemente” il materiale con cui sono stati realizzati non
era ignifugo.

Il sistema antincendio della Torre dei Moro, inoltre, presentava diverse “criticità” e in particolare le “bocchette” dell’impianto da attivare manualmente funzionavano fino al quinto piano, non erano attive tra il quinto e il decimo, mentre hanno funzionato in parte tra il decimo e il diciottesimo piano. Le scale, invece, hanno consentito alle persone che stavano lasciando il palazzo di scendere in sicurezza, perché hanno un meccanismo che evita che il fumo possa entrare nelle scale stesse.

“L’incendio formalmente ancora non è estinto completamente – ha spiegato Giuliano Santagata, comandante dei vigili del fuoco di Milano – Mai vista a Milano una cosa così. È probabile che la facciata fosse fatta di materiale molto combustile”.

“La magistratura è già al lavoro per chiarire la dinamica dell’accaduto.

Tra le ipotesi un cortocircuito al 15esimo piano, dove si sono originate le fiamme, come dimostra un video agli atti dell’inchiesta realizzato da un residente della zona, tra le ipotesi al vaglio di inquirenti e investigatori sul caso del terribile incendio della ‘Torre dei Moro’ in via Antonini, a Milano. Al momento, comunque, come precisato dagli inquirenti, non è possibile ancora avere risposte precise sulle cause del maxi rogo. Da Roma, intanto, per condurre le indagini sono arrivati anche gli specialisti del Nucleo investigativo antincendi dei Vigili del Fuoco.

L’incendio, iniziato attorno alle 17.45, ha interessato due civici, il numero 32 e il numero 34 di Via Antonini, dove abitano, secondo quanto si è appreso, circa 70 famiglie.

C’è anche Mahmood, il vincitore del Festival di Sanremo 2019, tra i residenti del palazzo. Lo hanno confermato alcuni residenti. “Lo vedevamo sempre”, ha detto una ragazza.

Se parte da Milano la “svolta” di rinnovamento edilizio italiano diviene focale accertare adeguatamente il materiale adoperato per mezzo di metodi di tracciamento totale in grado di valutare repentinamente le condizioni dei manufatti.

Al di la’ dell’onta mondiale ai danni di Milano come sede di grattacieli di qualita’ inferiore presso l’opinione pubblica, qui si affaccia un problema serio: i materiali da costruzione che peccano di qualita’ sono da scongiurare con un macrontervento non solo fiscale, bensi’ di sostegno materiale alle imprese da parte dello stato, al fine di garantire prodotti sicuri e non inaccessibili ai giovani ed alle fasce deboli che vogliono acquistare una magione.

Inoltre ogni elemento di costruzione deve risultare ignifugo e lo stato necessita di un ruolo attivo a favore di imprese edili e consumatori, per suffragare manutenzione ed abbellimento urbano ordinari, da non scaricare sulle tasche di imprese ed acquirenti.

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