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Filorussi sospesi dal lavoro; Biden paventa bancarotta

Mar 07 2022

Filorussi sospesi dal lavoro; Biden paventa bancarotta

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Biden chiede miliardi per Covid e Ucraina – dove andranno veramente questi soldi?- si chiede la crescente fazione dell’opinione pubblica avversa alla guerra Ucraina e sopratutto alla permanenza di norme relative misure di contenimento del Covid con tutto l’armamentario di maschere facciali, distanziamento personale, tamponi nasali, Green Pass.

Biden di fatto chiede ora altri miliardi per l’Ucraina ed il COVID. Ma in America ed Ucraina vengono slatentizzati alcuni dati allarmanti sulla propria attivita’. Nel 2015, il procuratore ucraino Victor Shokin ha indagato su Burisma, una società di petrolio e gas dove Hunter Biden era un membro del consiglio di amministrazione. Joe Biden si è poi vantato di come ha impedito a Shokin di indagare ulteriormente su Hunter e su Burisma. Biden ha trattenuto un miliardo di soldi del salvataggio per far licenziare Shokin, e se ne è vantato. Ora pare voglia di più.

Questa volta Biden dice che è per COVID e l’Ucraina. FOX News ha riportato:

La Casa Bianca avverte che gli Stati Uniti finiranno presto i soldi per finanziare il COVID-19, a meno che il Congresso non approvi altri finanziamenti. Ufficialmente, sono necessari più soldi per i trattamenti di anticorpi, pillole preventive e finanziamenti per i centri di test. “Il conto in banca è vuoto”, ha detto la vice coordinatrice di COVID-19 Natalie Quillian. “Stiamo discutendo con i legislatori su come assicurare il finanziamento, ma è disperatamente necessario. Alcuni degli impatti potrebbero essere avvertiti questo mese.” “Questa è una richiesta urgente, e questo è ciò che è in gioco nella nostra lotta contro COVID”, ha detto venerdì l’addetta stampa della Casa Bianca Jen Psaki ai giornalisti.

Una richiesta inviata al Congresso dall’Office of Management and Budget (OMB) chiede 22,5 miliardi di dollari per la lotta immediata al COVID-19, così come 10 miliardi di dollari per aiutare l’Ucraina dopo l’invasione della Russia.

Dare a Biden anche un solo dollaro di tasse da dare all’Ucraina non è una buona idea. È una cattiva idea, una pessima idea, secondo i detrattori e fette cospicue di contribuenti americani vessati dalla stagnazione economica ed il costo crescente di energia e carburanti.

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Un Terremoto e’ in atto: Le telefonate tra Biden e Poroshenko infatti sono state rivelate! La magistratura ucraina ha pubblicato le registrazioni delle conversazioni telefoniche private tra Joe Biden e l’ex presidente ucraino Petro Poroshenko. Secondo un articolo del Washington Post, un deputato ucraino indipendente ha dichiarato in una conferenza stampa di martedì di aver ricevuto i nastri – che consistono in frammenti editati di conversazioni telefoniche che Biden e Poroshenko che hanno avuto durante il loro mandato – da un “giornalista investigativo”. Il giornalista ha affermato che le registrazioni sono state fatte dallo stesso Poroshenko.

Le registrazioni gettano nuova luce sulle azioni di Biden in Ucraina e sostengono le accuse mosse contro il presidente americano e suo figlio Hunter Biden. Le telefonate provano che Biden stava ricattando Poroshenko all’epoca. Biden ha chiesto che l’allora procuratore in carica Shokin fosse rimosso perché aveva avviato delle indagini per corruzione contro il figlio di Joe Biden, Hunter, che lavorava nel consiglio di amministrazione dell’azienda energetica ucraina Burma. Biden ha esortato Poroshenko a licenziare Shokin, altrimenti gli Stati Uniti non avrebbero concesso il prestito di un trilione di dollari promesso.

Secondo il deputato ucraino, le telefonate, pubblicate pochi giorni fa, sarebbero avvenute tra la fine del 2015 e l’inizio del 2016. È stata pubblicata anche una conversazione telefonica tra John Kerry, allora Segretario di Stato Obama, e Poroshenko. La conversazione riguarda questioni di politica interna in Ucraina.

Anche l’ex presidente della Commissione Europea Jean-Claude Juncker, l’ex presidente Francois Hollande e Angela Merkel sono citati in una conversazione telefonica. A quanto pare anche l’UE, la Merkel e la Francia hanno interferito negli affari interni dell’Ucraina. Possiamo essere curiosi di sapere se ci saranno anche rivelazioni su possibili reati della Merkel.

Durante i colloqui tra Poroshenko e Kerry, che si dice abbiano avuto luogo il 3 dicembre 2015, Kerry aveva già incaricato Poroshenko di considerare una soluzione al problema della sostituzione del procuratore generale ucraino Viktor Shokin. Kerry ha anche detto che il vicepresidente Biden era preoccupato per la questione Shokin.

I registri contengono anche altre informazioni che indicano che l’amministrazione Obama sta interferendo negli affari interni dell’Ucraina. Tra le altre cose, Biden ha incaricato Poroshenko di nazionalizzare il più grande finanziatore ucraino, PrivatBank, prima che il presidente degli Stati Uniti Donald Trump entri in carica nel gennaio 2017.

A seguito di queste registrazioni telefoniche, i procuratori ucraini hanno ora avviato un processo per tradimento contro Poroshenko, scrive l’agenzia di stampa russa “Tass”. L’indagine si basa su articoli del codice penale ucraino sul tradimento e sull’abuso di potere e autorità.

L’ex esperta statunitense di politica estera Susan Rice, che era consigliere per la sicurezza nazionale sotto Obama, ha ora rivelato all’emittente televisiva statunitense CBS che il cosiddetto “quid pro quo” di Joe Biden con l’Ucraina è nato su richiesta di Barack Obama. Joe Biden ha esortato Poroshenko a licenziare il procuratore generale ucraino Viktor Shokin per aver indagato sul figlio di Joe Biden, Hunter, e i suoi rapporti con Burisma. Susan Rice ha detto alla rete: “Joe Biden ha fatto quello che gli era stato chiesto di fare dal presidente degli Stati Uniti, Barack Obama”. Intanto nei posti pubblici europeo e’ in atto un ostracismo verso opere di cultura russa e licenziamenti da parte di coloro che non di schierano esplicitamente contro Putin. Binariamente a cio’ e’ in procinto di concretizzarsi un obbligo di insegnamento di opere e personaggi ucraini, in affiancamento ad opere e personaggi russi.

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