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Fine assalto a spiagge e (forse) a case ed aziende

Mag 31 2022

Fine assalto a spiagge e (forse) a case ed aziende

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Il cosiddetto ddl concorrenza sulla Bolkenstein ha spostato tutto al 2023. Non ci saranno gare per ridistribuire le concessioni balneari e i partiti, vistisi messi alle corde da Draghi, hanno buttato la palla in tribuna guadagnando un anno di tempo. Tutti sanno nel 2023 che non esisterà più il governo Draghi ed i partiti, o meglio i loro probabili successori, avranno tutto il tempo di ritirare il ddl e lasciare intatte le concessioni senza procedere all’esproprio delle spiagge italiane da tempo nel mirino di corporation straniere, soprattutto franco-tedesche e cinesi. Draghi non poteva forzare la mano chiedendo di aprire subito le gare per le spiagge, ma il suo piano di fuga da palazzo Chigi resta invariato. Sarà lui stesso ad alzare nuovamente la posta mettendo i partiti alle strette e forzandoli allo strappo. L’uomo del principale consesso di banchieri al mondo si metterà presto al lavoro, secondo fonti che ci tengono all’anonimato, per fabbricare un nuovo casus belli e abbandonare questa decadente classe politica al suo destino. E’ palese quanto i fondi di investimento posseggano maggiori fondi di chiunque per aggiudicarsi le concessioni di ogni tipo ed entita’ di prezzo, tuttavia queste condizioni impari appaiono clamorosamente illecite, sopratutto se in seguito segnassero un aggravio di tariffe ed un impossibilita’ di competizione per le gare pubbliche. Tuttavia con la giusta e lungimirante supervisione statale, affidando le spiagge alle multinazionali le tariffe potrebbero rimanere calmierate come in variegate parti d’Europa.https://www.francescopaolotondo.com/categoria-prodotto/t-shirt/

Per ciò che riguarda la richiesta dell’Arabia Saudita di unirsi ai BRICS, va registrato uno spostamento che avrebbe l’effetto di un terremoto in Medio Oriente. L’Arabia Saudita non può nemmeno definirsi una nazione. È una entità statale che prende il nome da una tribù, i Saud, ai quali fu consegnato dalla lobby anglosionista negli anni 20 una larghissima parte della penisola arabica, afferma il consulente economico e redattore Sacchetti. L’Arabia Saudita fu voluta dal sionismo come alleato occulto di Israele. Oggi assistiamo ad uno stravolgimento senza precedenti. Riyadh si sta spostando dalla sfera anglosionista per entrare a far parte di un blocco nel quale non esiste il dominio assoluto di una nazione sopra l’altra. Stiamo assistendo ad una redistribuzione della mappa dei rapporti internazionali mai vista prima. Soprattutto stiamo assistendo anche ad un’altra circostanza: il crollo di tutto l’assetto di potere eretto dallo stato profondo di Washington, da Londra e da Tel Aviv. È il tramonto dell’establishment anglosionista.

Ad ogni modo il mondo soggiace ad una crisi senza precedenti che stravolge gli assetti predefiniti con la Russia in fase di vittoria nella guerra ucraina ma il conglomerato bancario eretto sullo Swift, lavora ad una bancarotta di Putin aborrendone i pagamenti del debito in dollari, pur essendo la Russia, attualmente liquida dal punto di vista economico. A cio’ si aggiungono i propositi russi di appellarsi alla corte internazionale per dipanare questo veto illegittimo e l’incremento monstre dei prezzi al consumo per alimenti e carburanti. In questa congiuntura i paesi piu’ danneggiati sono indicati nell’Italia e nell’Austria; mentre le accuse di impedimenti alla partenza di cargo dalla Ucraina con foraggi e pane per l’Europa vengono attribuiti alla Russia ma smentiti da Putin, il quale allude alle mine posizionate da Zelensky nell’acqua, che affonderebbero le navi commerciali; queste ultime cosi’ procrastinano la partenza inficiando i consumatori italiani ed europei che dipendono da tali importazioni. Per cui i prezzi vengono innalzati ancor di piu’.

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