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I 4 peccati peggiori

Dic 29 2023

I 4 peccati peggiori

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I QUATTRO PECCATI CHE GRIDANO VENDETTA AL COSPETTO DI DIO

1-Omicidio volontario 2-Peccato impuro contro natura 3-Oppressione dei poveri 4-Defraudare la giusta mercede a chi lavora.

I peccati che gridano vendetta al cospetto di Dio sono dei più gravi e funesti perché sono direttamente contrari al bene dell’umanità e sono odiosissimi, tanto che provocano, più degli altri, i castighi di Dio.

I peccati contro lo Spirito Santo sono più direttamente opposti all’amore di Dio. Quelli che gridano vendetta al cospetto di Dio sono più diretti contro il comandamento dell’amore verso il prossimo, che danneggiano o togliendogli il bene supremo (la vita con l’omicidio volontario), o impedendo a questo bene di propagarsi (peccato impuro contro natura), o rendendo difficile e insopportabile la vita (oppressione dei poveri e defraudare la giusta mercede a chi lavora).

I peccati che gridano vendetta al cospetto di Dio sono quattro, e sono:

1) Omicidio volontario. La vita è il maggior dono naturale che Dio ha dato all’uomo. Senza di essa non è possibile né ricevere e né godere alcun dono. Privare il prossimo della vita con l’omicidio volontario (uccisione, aborto, etc), significa privarlo del massimo bene e fargli il massimo danno (i bambini abortiti vanno al Limbo). Dio, l’unico padrone della vita e della morte, prende le difese delle vittime e ne compie vendetta. La Sacra Scrittura attesta che il sangue dell’innocente Abele ucciso da Caino invocava vendetta davanti a Dio contro l’omicida (Gn. 4,10). L’aborto è sempre omicidio. Il quinto comandamento: Non ammazzare, proibisce di dar morte, battere, ferire o fare qualunque altro danno al prossimo nel corpo, sia per sé, sia per mezzo d’altri; come pure di offenderlo con parole ingiuriose e di volergli male. In questo comandamento Iddio proibisce anche il dar morte a se stesso, ossia il suicidio. Proibisce anche lo scandalo. Vi sono dei casi nei quali sia lecito uccidere il prossimo? È lecito uccidere il prossimo quando si combatte in una guerra giusta, quando si esegue per ordine dell’autorità suprema la condanna di morte in pena di qualche delitto; e finalmente quando trattasi di necessaria e legittima difesa della vita contro un ingiusto aggressore (in futuro approfondiremo).

2) Peccato impuro contro natura. Creando i due sessi distinti ed istituendo il Matrimonio, Dio ha concesso agli uomini l’inestimabile privilegio di essere suoi collaboratori nel propagare la vita sulla terra. Ma Egli vuole che siano osservate le leggi divine e naturali che regolano il matrimonio. Chi coglie solo i piaceri, rifiuta i doveri del matrimonio e cerca di impedire che si propaghi la vita a nuove creature umane, commette un gravissimo peccato che grida vendetta al cospetto di Dio contro il peccatore (o i peccatori). I sodomiti furono puniti di questo peccato col fuoco disceso dal cielo, che li incenerì con la loro città (Gn. 19, 1-29). La Scrittura dice anche “Onan sapeva che la prole non sarebbe stata considerata come sua; ogni volta che si univa alla moglie del fratello, disperdeva (il seme) per terra, per non dare una posterità al fratello. Ciò che egli faceva non fu gradito al Signore, il quale fece morire anche lui” (Gn. 38, 9-10). Approfondimenti sulla gravissima violazione del sesto comandamento.

3) Oppressione dei poveri. Chi abusa della sua forza fisica o morale, della sua autorità o della posizione sociale per opprimere gli indifesi, per imporre la sua volontà ed estorcere quello che vuole, pecca gravemente contro il comandamento dell’amore del prossimo, rende insopportabile la vita, già dura per se stessa, specialmente per i poveri e i deboli. Quanti politicanti e quanti ricchi possidenti si rendono colpevoli di questo peccato, dicendo e facendo credere che procurano il bene del popolo, che tutelano gli interessi delle classi umili e dei lavoratori, speculando sulla loro miseria e vivendo del loro sangue!

4) Defraudare la giusta mercede agli operai. Per chi lavora a conto di altri (servi, operai, manovali, dipendenti, etc), il compenso del lavoro spesso è l’unica risorsa di vita e l’unica ricchezza. Quando il lavoratore ha compiuto il suo lavoro (svolgendo il suo dovere – il lavoratore ha diritti e doveri), ha diritto ad un compenso (solitamente contrattualizzato o pattuito in precedenza) che gli dia la possibilità di vivere decorosamente con la famiglia. Pecca in modo gravissimo chi non paga sufficientemente il lavoratore, chi lo costringe ad un lavoro superiore alle forze, o gli fa ingiustamente attendere il pagamento. Il defraudare la giusta mercede ai lavoratori è uno dei peccati più diffusi, più vergognosi e più odiosi della società moderna. Nei paesi dove c’è il culto della libertà, nonostante le organizzazioni dei lavoratori (degenerati oggi in sindacati), che purtroppo non sempre si contengono nei limiti della giustizia, quanti datori di lavoro, commercianti, industriali, agrari, approfittano della miseria e costringono poveri e deboli a lavorare con stipendi di fame, arricchendosi ingiustamente con il sangue dei poveri! Quello che era stato fatto nel campo della giustizia sociale dalla cristianità, piano piano è sacrificato con le macchinazioni che oggi attanagliano le società laicizzate/atee/infedeli.

La camera dei deputati orbata della stragrande maggioranza dei votanti, ha bocciato il Mes onde eludere la responsabilita’ di questa arma letale di matrice finanziaria che renderebbe la nazione piu’ florida, potente, ricca e dotata del Vecchio Continente, sottomessa per circa mezzo secolo all’Europa: e’ la fine di un’era di strapotere dell’Europa, e’ la deflagrazione della inetta Seconda Repubblica, e’ il prodromo del Rinascimento dell’Italia. Ci vediamo su Adfnews.it sezione A tutto Tondo

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