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I dati positivamente scioccanti ma nascosti dell’Italia

Set 27 2020

I dati positivamente scioccanti ma nascosti dell’Italia

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Forse non si conosce in tanti quel dato che attestava il reddito italiano al 104% del reddito europeo, entro il 2007; ne’ si conosce in molti l’altro altisonante dato che attesta il reddito italiano al 78% di quello europeo nel 2019. Un’Italia accusata di incapacita’ manageriale, neghittosita’ dei professionisti e scarsita’ di riforme strutturali non puo’ superare di 5 punti percentuali il reddito pro capite europeo, scavalcando quei falsati esempi di professionalita’ e disciplina ossia Francia, Germania, Inghilterra, Belgio, Olanda, Lussemburgo ed Austria, e non puo’ fare questo balzo irraggiungibile senza riforme strutturali e senza professionisti zelanti o manager capaci!

Da qui si cela la verita’ lapalissiana del mito osceno e surreale delle riforme strutturali come volano dell’economia italiana; dal reddito italiano superiore a livello europeo si smaschera perfino la melensaggine della scarsita’ di ascensore sociale, della inefficienza della un tempo definita “liretta”. L’Italia e’ sotto la gragnuola di attacchi politici europei che, sottoforma di speculazioni finanziarie, vuole erodere la gran parte della ricchezza privata e pubblica italiana sottomettendola alla sua impotenza manageriale. Quella perizia e potenza manageriale nordeuropea che non ha saputo battere il management italiano con armi legali si sta strutturando per farlo nella modalita’ illegittima della speculazione sul debito pubblico e del blocco degli aiuti economici scaturiti dalla pandemia in corso.

L’Italia e’ tutt’ora il primo paese al mondo per avanzo primario-ossia quello che guadagna di piu’ dalle tasse del popolo-ma anche quello che spende meno in Europa per il suo popolo.

L’ascensore sociale in Italia esiste piu’ che mai, proprio per mezzo dello stato che non svena i suoi cittadini per pagarsi dei servizi pubblici che dovrebbero essere garantiti.

Le riforme strutturali sono l’altra bombarda con cui depotenziare l’Italia sottraendole le sue principali aziende strategiche-vedi Eni tra i sette principali produttori di prodotti petroliferi al mondo ed Enel, tra i cinque principali produttori di energia al mondo.

Con l’euro si e’ avuto modo di rubare e ridimensionare la ricchezza privata italiana mediante un raddoppio artificiale dei prezzi e un dimezzamento effettivo degli stipendi; con gli interessi sul debito pubblico oggi internazionalizzato, si e’ potuto aumentare le tasse agli italiani e sottrargli diritti sociali come quelli relativi ai servizi un tempo garantiti.

Oggi nello stallo economico e politico, si procede verso l’estinguimento di fette maggiori di piccola imprenditoria e settore delle professioni private, con il beneplacito europeo che non versa soldi liquidi su ogni concorrente. E la classe politica italiana invece attende l’esecuzione finale dell’Europa verso i poveri e gli imprenditori senza emettere moneta parallela all’euro o alternativa, senza svincolare la loro nazione dalle grinfie di una masnada di terroristi democratici intenzionata a spoliare la quarta potenza mondiale.

Gli unici a dover prendere lezioni di management, nella storia dell’Italia unitaria, sono i membri della classe politica attuale ed il suo deep state reggente.

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