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I migranti merce inutile e la questione “green”

Mag 19 2021

I migranti merce inutile e la questione “green”

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Nonostante le roboanti e perentorie politiche di respingimento degli immigrati da parte di Salvini e soci, a settembre sono sbarcati sul suolo italiano, o meglio sulle acque italiane, centottantaquattro migranti, in gran parte marocchini. La polemica in questione è pleonastica in quanto c’è una feroce ed occulta guerra in Europa, per il blocco ed il ricollocamento dei profughi. Nè basta sminuire il governo leghista per gli scarsi risultati ottenuti, siccome il tempo di governo iniziale con i grillini è stato scarso, ma la questione migrazione cosmofinanziaria e l’impossibilità di raddrizzare fenomeni di tale portata e’ sempre piu’ esiziale.

Quel che è avvenuto, nella fattispecie, per il diniego di Malta di accogliere sul proprio suolo già oberato di persone non italiane, l’ennesimo barcone europeo, e’ deittico di un accanimento alto-finanziario e grand’industriale, verso le cittadinanze dei paesi ricolmi di materie prome e di quelle che consumano i prodotti derivanti da tali materie prime. Alchè le soluzioni sono duplici: o Malta in quanto paradiso fiscale destina più fondi al bilancio anti immigrazione, oppure assorbe il venti per cento degli arrivi sul territorio marittimo ad essa antistante, ma cio’ non sarebbe definitivamente risolutivo. In tutto questo baccano sia i paesi ospitanti dei migranti che quelli da cui loro partono, rimangono crivellati dai colpi, in Italia di un ammasso di persone da sfamare ed in concorrenza con gli italiani per il lavoro, in Africa e similari da lavoratori, manifestanti e difensori della popolazione in numero minore.

La questione migranti affonda le radici nella voluta destabilizzazione africana, da parte dell’occidente euro-americano. E tanto la immigrazione è diminuita drasticamente il primo anno del governo Contr, quanto non potrà mai diminuire di tantissimo. La liberazione africana passerà da quella monetaria, controllata dalla Francia, che in tal modo impedisce all’Africa di autosvillupparsi, e dallo sviluppo di produzioni energetiche alternative per l’Europa, che solo così abbandonerebbe la depauperazione energetico-politica e finanziaria dell’Africa. Ma va detto, sul piano manageriale, che sul versante della produzione energetica, passa la sorte di una futura stabilizzazione economica del pianeta. Tale stabilizzazione non dovrà assistere le cricche di produttori energetici egemonici, ma basare la produzione anche sul perno “salvifico” della condivisione dell’energia in eccesso, con guadagni privati relativi all’autoproduzione. Insomma tutto ciò passerà e si dipanerà mediante l’ausilio della scienza tecnologica applicata alle abitazioni, ma anche con l’implementazione di produzioni energetiche davvero ecosostenibili ed in gran parte decentralizzate: i brevetti per questo tipo di processi produttivi sono gia’ disponibili ma occultati e boicottati per mezzo di servizi segreti e banchieri commerciali. A tal proposito va rimarcato quanto in realta’ questa implementazione e promozione di auto elettrificate presupponga litio in eccesso per le batterie, le quali comunque hanno un costo esoso di smaltimento e comportano ancora danni eclatanti all’ambiente. Ma cio’ che trasecola e’ scoprire che la maggioranza delle riserve di litio e’ contenuto nel boicottato e denigrato Venezuela oltre che nelle ex colonie africane; viceversa in tema di energia pulita va enfatizzato il nodo relativo alla sua produzione sempre con fonti fossili o comunque altamente inquinanti.

E’ notizia recente l’attacco al sistema di piccola e media impresa italiano impegnata nella distribuzione dei carburanti, nonche’ impeccabili versatori di imposte statali: fonti Su Odysee dichiarano il borseggio dagli scenari di guerra come Siria, nordafrica e Ucraina, con la vendita di petrolio e benzina sul mercato occidentale a basso prezzo e il brulicare di societa’ maltesi o orientali di facciata, che eludono le gabelle e offrono carburanti a basso costo, inficiando maggiormente i paesi gia’ oberati da bombardamenti e crisi economiche mastodontiche.https://www.facebook.com/marketplace/item/1065032380635180/

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