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Ilva: arrestato regista occulto

Set 30 2021

Ilva: arrestato regista occulto

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ILVA, AGLI ARRESTI DOMICILIARI ENRICO LAGHI EX COMMISSARIO DEL POLO SIDERURGICO.

(da Il Mattino)
Corruzione in atti giudiziari. Con questa accusa è da ieri agli arresti domiciliari Enrico Laghi, ex commissario dell’Ilva in amministrazione straordinaria. Si tratta degli sviluppi di un filone di indagini della Procura di Potenza sull’ex Ilva: oltre alla misura cautelare, emessa dal Tribunale lucano ed eseguita dalla squadra mobile della Questura di Potenza e dalla Guardia di finanza, è stato effettuato anche un sequestro preventivo per un valore di 270mila euro. Un altro scossone sulla passata gestione del Siderurgico, al centro dell’inchiesta che nel giugno scorso aveva portato agli arresti dell’avvocato Pietro Amara, dell’ex procuratore capo di Trani e Taranto Carlo Maria Capristo, di Nicola Nicoletti, Filippo Paradiso e Giacomo Ragno. Ma cosa viene addebitato a Enrico Laghi? La Procura di Potenza ricostruisce un sistema di scambi in otto pagine firmate dal Procuratore capo, Francesco Curcio, spiegando che l’inchiesta si basa su «plurime e convergenti dichiarazioni accusatorie supportate da elementi investigativi di riscontro». Secondo la Procura, una volta ottenuta la nomina a procuratore di Taranto, Capristo (ora in pensione) «si rendeva promotore di un approccio dell’ufficio certamente più aperto, dialogante e favorevole alle esigenze dell’Ilva in As e, quindi, della politica aziendale, giudiziaria ed economica praticata e voluta da Enrico Laghi». Nell’atto di accusa nei confronti del commissario della grande acciaieria tra il gennaio 2015 e aprile del 2019 si sostiene che «così per un verso, rafforzava il prestigio professionale e la capacità di essere considerato negli ambienti governativi ed economici un manager capace di risolvere le situazioni più complesse»; per altro verso, rafforzava in Laghi «il convincimento che Amara e Nicoletti, nelle loro vesti di legale il primo e consulente factotum dell’Amministrazione straordinaria il secondo, potessero più agevolmente di altri professionisti interloquire con la Procura di Taranto, consentendo al Nicoletti di consolidare il suo rapporto fiduciario con i commissari di Ilva in As ed ampliare in futuro il loro ruolo all’interno di tale azienda».

IL RUOLO DI CAPRISTO
Nella ricostruzione accusatoria della Procura, Capristo «a fronte della garanzia di una gestione dei numerosi procedimenti e indagini in cui era coinvolta Ilva, otteneva in cambio, da Laghi e Nicoletti, favori materiali quali lucrosi incarichi ad amici del Capristo, segnatamente all’avvocato Giacomo Ragno». Nello specifico, Nicoletti e Laghi «abusando delle loro rispettive qualità, condizionavano i dirigenti Ilva sottoposti a procedimenti penali presso l’autorità giudiziaria di Taranto» affinché conferissero una serie di incarichi difensivi «all’avvocato Ragno Giacomo, alter ego del Capristo» come avvenuto «per ben 4 mandati difensivi (conferiti al Ragno da De Felice Salvatore e Cola Ruggero, dirigenti Ilva in As, che fruttavano parcelle per complessivi euro 273.000 circa)». Inoltre, la Procura lucana sostiene che questa ragnatela di rapporti abbia riguardato anche le indagini successive alla morte dell’operaio Giacomo Campo nel 2016 e la richiesta di patteggiamento presentata da Ilva nel processo Ambiente Svenduto (assecondata da Capristo ma poi respinta dall’organo giudiziario competente).
Come detto, la svolta di ieri si inserisce nell’intricato quadro delle indagini svolte dalla Procura di Potenza: l’8 giugno sono arrivate misure cautelari nei confronti di Carlo Maria Capristo, ex procuratore della Repubblica di Taranto (obbligo di dimora), dell’avvocato siciliano Pietro Amara (carcere), dell’avvocato di Trani, Giacomo Ragno (arresti domiciliari), del poliziotto Filippo Paradiso (carcere) e dell’ex consulente di Ilva in amministrazione straordinaria, Nicola Nicoletti (domiciliari). L’inchiesta ha riguardato un presunto scambio di favori nell’ambito di procedimenti per l’ex Ilva.

IL PERSONAGGIO
In questo scenario, gli arresti per Laghi sono destinati a un’eco decisamente vasta anche per il prestigio di cui gode il supermanager, con un curriculum di oltre cento incarichi tra quelli attuali e quelli cessati in questi anni. Professore ordinario di economia aziendale presso l’Università di Roma Sapienza, Laghi è stato componente di numerose società tra le quali Pirelli, Unicredit, Tim, Fendi. Per la sua specializzazione nel regime dell’amministrazione straordinaria, ha assunto una lunga serie di incarichi da commissario straordinario: in particolare, oltre Ilva in As, anche Alitalia. Tutte sfide ambiziose. Ora, però, dovrà affrontare quella più complessa.

Sebbene la societa’ italiana e non solo sia imperniata su molteplici scambi di favori, rammarica constatare la perdita di equilibrio tra tali scambio, interessi della comunita’ e specialmente salvaguardia dello stato.

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