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Immigrati per Zalone: arte vera e politica infame

Ott 28 2020

Immigrati per Zalone: arte vera e politica infame

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L’ultimo film di Zalone, campione assoluto di incassi nei primi giorni di tutta la storia del cinema italiano, non snatura affatto l’arte cimatografica e comica del personaggio di punta nel settore radiotelevisivo italiano, bensi’ esorta a riflettere durante la goduria della fruizione artistica: Tolo Tolo ricalca le tare politiche, economiche e sociali dell’Italia in piena fase di decrescita infelice, alternando l’ironia al sarcasmo, in un connubio di temi universali legati all’amore, all’amicizia, alla fratellanza ed alla paternita’. Zalone indossa i panni di un figlio precario dal punto di vista professionale, nonostante avesse oltre quarant’anni, e compie il percorso inverso rispetto alle carovane di immigrati che dall’Africa approdano sulle coste europee della Sicilia. Il regista ed attore si cimenta cosi’ in una prova artistica che amplia, approfondisce la sua creativita, scevra anche stavolta di sermoni di sorta, ma con uno sguardo attento e sdrammatizzante alla situazione africana, polveriera sempre spenta tra dolori atroci e desideri irrealizzati.

La maturita’ artistica ed umana del piu’ carismatico comico pugliese in Tolo Tolo si esprime intercettando il dramma della mancanza del padre rispetto al bambino coprotagonista, cui si presta Checco a svolgergli un magistrale ruolo di guida trasognante. Sono infatti propri i sogni disattesi del Checco imprenditore conformista a scontrarsi con la crisi italiana che portera’ alla bancarotta finanziaria dei suoi genitori, alla fuga verso un Africa prona agli investimenti europei.

Infine si riscontra una dovizia di incontri fra persone alla ricerca disperata di futuro, viaggi fatidici della speranza, prigionie devastanti in favore di una vita migliore; fino al tradimento dell’amico in una sorta di agone per la sopravvivenza che corrompe anche l’amico e l’africano.

Il viaggio nel deserto poi palesa una realta’ ben documentata ma poco sentita dalla maggioranza dei cittadini e dei loro governanti economici. Ma Zalone non cade mai nella invettiva ipocrita e drammatica siccome sfrutta la politica per il proprio tornaconto e di quello dei suoi vicini e confratelli ormai. Cosicche’ meglio di tante commedie, articoli, dibattiti politici Zalone rischiara le responsabilita’ economiche prima, politiche poi, della precarieta’ e poverta’ non solo italiane ed Africane, bensi’ mondiali: senza anatemi, invettive, fronde di sorta, Checco abbraccia tutto, illustra bene, denuncia, emoziona chiarifica e fornisce una linea da seguire per cercare di salvarsi, oggi, con la chiavi della politica in una cornice artistica.

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