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Impresa futura e incentivi: scommessa tutta italiana

Feb 12 2022

Impresa futura e incentivi: scommessa tutta italiana

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Dopo l’allarme giunto in parlamento da parte degli 007 italiani del Copasir sul rischio di annessione francese Fca per mezzo dello stato, l’Italia diviene giocoforza laboratorio e fucina per un avveniristico concetto di impresa. Tutto poggia sulla consapevolezza acquisita che lo stato francese, diversamente da quello italico, detiene una quota alta di azioni Psa e che ora che vige la fusione Peugeot-Fiat, con il ministero del tesoro transalpino che si vede acquisire il 6,5% della mutinazionale automobilistica italo-americana-viceversa prima veniva dichiarato il 6,3%-. Il che, sommato alla quota di proprieta’ afferente la dinastia francese che ne da il nome, porta ad un sorpasso di azioni rispetto a Fiat con il 15%: gli Elkann fungono proprietari di una parte leggermente inferiore di azioni.

In seguito alle accuse mediatiche che indicano gli Agnelli come famiglia dell’auto europea che investe meno nel settore di attinenza, diversamente dai proprietari Psa, Bmw, va rimarcato il ruolo crescente del connubio Elkann-Agnelli nel controllo e nelle decisioni finali, sia commerciali che di prodotto, del conglomerato automobilistico italo-francese. La Alfa Romeo Tonale intanto si conferma prima vettura ibrida del Biscione con un palcoscenico di commercializzazione capillare europea per mezzo dell’utilizzo della distribuzione Psa. Inoltre per quanto a trazione anteriore denigrata dagli alfisti purosangue, la Tonale dispone di una tecnologia che ne fornisce anche la trazione integrale mentre il pianale di creazione figura Jeep anziche’ Citroen. E con l’introiezione Jeep nell’universo Alfa Romeo, a detta di una dovizia di periti del settore, i cambi automatici dell’azienda italiana hanno eguagliato Mercedes per qualita’, scalzando Audi egemone nel mercato.

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Per l’Italia, a prescindere dall’evoluzione del macrocosmo Stellantis ed a causa delle imprese che annaspano tra rincari di bollette, materie prime e stallo del mercato interno, si affaccia l’ipotesi di una tutela pubblica delle medie e grandi imprese promettenti, alla stregua di Fca ieri ed oggi. Protezione pubblica ed azionariato misto teleologica ad attuazione costituzionale nello sgravio ad imprenditori e dipendenti, delle difficolta’ endogene ed esogene relative fisco, vendita ed approvvigionamento. Cosi’ si concretizzerebbe l’auspicio Copasir di mancata cessione del controllo industriale, dal punto di vista dei segreti tecnologici e finanziari, da parte di entita’ pubbliche e private forestiere. Il che avverebbe in ottemperanza alla necessita’ di rinfoltire il patrimonio pubblico e privato italiano di piccole, medie e grandi aziende oggi in fase di sfacelo o decrescita.

Copasir per rilanciare il sistema Italia e rintuzzare il processo che vede una inglobazione Fiat presso lo stato francese, esorta l’intervento della ancora pubblica in parte, e potentissima, Cassa depositi e prestiti, bilanciando lo strapotere pubblico francese per l’affare Fiat. Ma dotando Cassa depositi e Monte Paschi di Siena, dell’autorizzazione a salvare ed implementare il tessuto industriale italiano costituendo nuove grandi multinazionali, secondo variegati economisti, l’occupazione italiana si amplierebbe, con il Pil in doppia cifra di crescita.

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