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Io so e ho le prove

Ott 02 2020

Io so e ho le prove

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Io so e ho le prove

Il drammaturgo napoletano Giovanni Meola, con il suo spettacolo autoprodotto, scritto ed interpretato: “Io so e ho le prove” assieme all’attrice e rumorista Daniela Esoosito, offre un ritratto magistrale dell’ansia postmoderna che affligge i sicari della finanza, allorche’ arrivano in quel punto di non ritorno in cui la consapevolezza prende il posto della concretezza, i nocumenti finanziari fagocitano quelli esistenziali, con il conseguente “flusso di coscienza” che esprime il Meola durante questo pregevole monologo. Opera visionaria, pionieristica, liberamente tratta dal libro omonimo di Vincenzo Imperatore “Io so e ho le prove”, inscenata non quest’anno e che focalizza l’universalita’ dell’arte pur parlando di finanza, come fosse un classico incentrato su altro. Cosi’ si attraversano le fasi esistenziali di degrado finanziario familistico, cui versa il giovane zimbello fra il gruppo di compagni lontano dagli studi, con percorsi culminanti sul malaffare. L’ansia della scelta sul percorso universitario verso l’annessione nell’ecosistema bancario che arricchisce i suoi accoliti ma, sopratutto recentemente, impoverisce la comunita’; ecco dunque i dubbi esistenziali, il meretricio professionale che sgorga nell’opulenza privata ma anche nella crisi globale; dunque la seduta quasi psicoanalitica che evince una mirabile potenza espressiva ed eloquenza. Le luci soffuse del teatro ricalcano ed enfatizzano la amarezza e la abiezione dello scrupolo venale contro la comunita’; una comunita’ in cui da zimbelli si diviene bulli, da buoni cattivi, da bravi cinici.

Sono desuete le opere letterarie e soprattto teatrali che slatentizzano il potere e la plutocrazia nella lente d’ingrandimento della loro intimita’ psichica, spirituale e materialista, e Giovanni Meola si esalta nell’estrinsecazione del volto deontologico o immorale del denaro, del potere, alla stregua del lavoro e della societa’; interessante ravvisare al teatro, mediante la scrittura, l’arte, la mimica, la contemporaneita’ del potere, delle crisi prima economiche ed in seguito umane.

Francesco Paolo Tondo

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