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Ita ed Alitalia: dichiarazioni shock del capitano

Ott 07 2022

Ita ed Alitalia: dichiarazioni shock del capitano

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Danilo Baratti, comandante Alitalia con quasi mezzo secolo di esperienza, risulta assertivo in merito alla deflagrazione controllata della compagnia di bandiera piu’ illustre del globo, da poco confluita nel fondo di investimento statunitense Cervares, affiancato da Air France a sua volta fusa con Klm. Ita oggi e’ un nuovo flottante sorto dall’esperienza di Alitalia su cui il comandante assurto ai sommi piani del sindacato, svela arcani che scagionano i dipendenti ed i consumatori dalla accusa di regressione di Alitalia. Ai microfoni di Visione tv Baratti loda l’ultima scelta governativa di prediligere il connubio Cervares-Air France alla cordata capitanata dalla italo-svizzera Msc: cio’ in quanto lo stato italiano deterra’ il 45% delle quote societarie, 2 consiglieri su 5, il diritto di scelta del presidente e dell’amministratore delegato, in una sorta di ripristino di statalizzazione della principale azienda meridionale, in termini di occupazione. Sebbene italiana infatti, Alitalia detiene il primato tra le multinazionali allocate parzialmente al Sud, dal punto di vista delle assunzioni e dell’indotto. Questo alla luce della recente acquisizione di Atitech del partenopeo magnate Gianni Lettieri, con l’appropriazione del reparto manutenzione di Alitalia. Il proprietario dell’unica societa’ del Sud quotata alla Borsa di Milano nel principale listino, ex presidente della Confindustria napoletana Lettieri, ha fatto uscire da Piazza Affari la propria Meridie in occasione dell’acquisto di Atitech, che oggi figura egemonica a livello europeo, nel settore manutentivo aereo.

Sul versante aereo Alitalia e’ dimostrato aver avuto meno dipendenti dei propri antagonisti, con cento assunzioni a veicolo, che tuttavia avevano un carico di lavoro, di conseguenza passeggeri, superiore alle altre compagnie apparentemente piu’ prestigiose. Il simbolo di Alitalia risulta il piu’ riconosciuto al mondo nonche’ maggiormente distintivo, nel settore dei velivoli. Gli utili delle compagnie aeree sono attualmente impossibili da ottenere con il costo del biglietto, che le fa andare in pareggio, bensi’ sono ottenuti tramite il “comarketing”, ovvero la vendita di bevande, cibi, accessori ed analoghi, per cui la privatizzazione delle compagnie aeree risulta grosso modo controproducente.

Alitalia aveva costi di noleggio, di carburanti e leasing aereo di gran lunga superiori agli omologhi ad onta degli inferiori costi di equipaggio e macchine; ma la prima cosa su cui si e’ puntato per potenziarla e risollevarla, figura il taglio dei costi del personale e della flotta medesima. Con impiegati, servizi e prodotti unanimemente riconosciuti, a suo tempo, superiori alle aziende antagoniste. La politica leghista ha causato il ridimensionamento di Linate, giudicato troppo fragoroso, con Malpensa depotenziato dalla mancata fusione con l’olandese Klm: quest’ultima antecedentemente Air France che oggi cerca di fagocitare Alitalia con il controllo di Ita, era molto forte sui lunghi tragitti mentre Alitalia lo era sui medi e piccoli. Di qui l’auspicio a creare un duplice punto di approdo e partenza a coprire in modo egemonico il mondo, con Amsterdam, Malpensa e Roma. Ma cio’ e’ stato osteggiato dalla politica leghista e non, per cui si fini’ in causa con la sconfitta della compagnia olandese che aborri’ la copertura anche di Linate e si defilo’ dall’accordo. Solo che la penale di 250 milioni fu adoperata anziche’ per una fusione che avrebbe posto Alitalia all’acme delle industrie aeree, bensi’ a chiudere l’ultimo bilancio in attivo, ad inizio terzo millennio. In seguito inizio’ la sequela dei molteplici prestiti ponte e la Legion d’Onore per l’amministratore delegato di allora che opto’ per l’internalizzazione del quarto di miliardo per Alitalia anziche’ la fusione con gli olandesi, consentendo ad Air France di farlo al posto dell’Italia. In una congiuntura che vedeva gli olandesi a corto di liquidita’ e le compagnie di bandiera francese e tedesca, in crisi ingente.

Ad un certo punto e’ stato espresso, dal comandante Baratti presente ai principali tavoli decisionali che hanno inficiato la compagnia aerea italiana che, in occasione di un piano di fusione sesquipedale, il commissario europeo dell’epoca, inglese, in modo asintotico ha ostacolato l’espansione di Alitalia che si trovava a presentarne un piano ambizioso. A quell’incontro partecipo’ l’amministratore delegato anziche’ il ministro in questione. Il che’ andava contro gli interessi di Alitalia, che coadiuvava il principale mercato continentale e collegava la parte piu’ ricca d’Europa, il nord, con il mondo. Bacino di consumatori bramato da Air France e Lufhtansa e che vede oggi rimanere l’Italia, sul podio del mercato aereo a livello globale. Con inoltre il fatto che attualmente l’aereo e’ preso e considerato piu’ conveniente, da una dovizia di cittadini del sud e del centro; per spostarsi anche all’interno della penisola. Ma Alitalia sfolti’ anziche’ ampliare la flotta, concentrandosi sulle tratte brevi in cui la concorrenza delle compagnie economiche era imbattibile, finendo cosi’ per regalare le tratte lunghe alle nemesi di Alitalia e le brevi alle compagnie piccole ed economiche, tipo Air Italy. Quest’ultima, a detta del comandante e sindacalista interpellato dall’emittente tv di Toscano, e’ riuscita al principio ad impossessarsi di Alitalia, per mezzo di un’operazione politica ed economica corrotta, pur avendo maggiori debito e dimensioni clamorosamente inferiori di Alitalia.

In questo modo si sopraggiunge all’operazione patrocinata da Berlusconi dei sedicenti capitani coraggiosi per fermare la vendita all’estero di Alitalia. Compravendita esosa per Alitalia, che oggi ha visto condannati alcuni di quegli imprenditori, i quali hanno ceduto ad Ethiad quella che poteva divenire l’impresa aerea principale nel mondo. Gravata da una strategia erronea di preferire il medio e piccolo raggio sul lucroso lungo raggio, Alitalia si apprestava a cambiare nome in Wings, anelli, con gli olandesi, e coprire le principali mete in ingresso per suffragare il turismo endogeno ed in uscita, in una situazione che vedeva la completa ed esiziale deregolamentazione statunitense, del mercato aereo. In Europa oggi il comandante Baratti esorta la ripresa di Alitalia con una rediviva Iri, reimpostando i parametri di un tempo, imperniati su nuove assunzioni ben retribuite, alla stregua delle ventimila famiglie impiegate da Alitalia, che con un reddito medio alto hanno beneficiato l’andatura aziendale con la perizia del caso, ed il pil circostante. A differenza degli addetti odierni sottopagati, numerosi ma dallo scarso potere di acquisto.

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