La schiavitu’ e gli omicidi politici per la lira, le statonote e l’euro
E’ opportuno sfatare il mito che la lira, ossia la moneta d’Italia antecedente l’euro, fosse la panacea assoluta per tutti i nocumenti della nazione: sebbene premiata a livello internazionale come migliore moneta del mondo la lira, volano di crescita encomiabile per l’Italia fino a farla giungere sulla terza piazza fra le potenze mondiali, e’ un euro depotenziatissimo. Nel 2000 l’Italia avrebbe scalzato la Germania seguendo l’andatura stabilita dalla classe dirigente della Prima Repubblica.
L’unico problema della lira consisteva nel fatto che, come l’euro, era una moneta privata, sotto l’egida della banca d’Italia a sua volta posseduta da banche private un tempo pubbliche; ecco il motivo per cui la lira, ad onta del fatto che poteva essere creata dal nulla e senza debiti interni ed esterni, rispondeva ad ogni modo a dinamiche e prescrizioni di potere privato.
La vera moneta della democrazia, dello sviluppo collettivo, era la cinquecento lire, sottoforma di statonota, introdotta dall’assassinato primo ministro Aldo Moro. Tale statonota era svincolata al volere ed imposizioni delle banche pubbliche e private, e direttamente emessa dallo stato come baluardo di sostegno economico immmediato, infinito, e legale, al pubblico e al privato.
Il motivo che oggi determina fallimenti industriali, chiusure commerciali, subordinazione alle proscrizioni della finanza e multinazionali forestiere in Italia, deriva dall’abolizione delle statonote come modalita’ di pagamento immediato ed infinito, oltre che senza debiti, ai lavoratori ed alle aziende, in momento di stallo o decrescita economica. Banconote, tali statonote, sganciate dal controllo bancario nazionale ed internazionale, di piccolo taglio ed in grado di rendere l’Italia realmente democratica e protetta da ogni crisi, speculazione esterna, problema di pagamenti e finanziamenti endogeni.
Le statonote furono cercate di essere introdotte dall’esecutivo italiano bicefalo: Lega-5 stelle, ma congelate a causa dello strapotere finanziario e grand’industriale oriundo ed interno, di matrice specialmente sionista. A causa dell’introduzione delle monete statali scevre di debiti, si ordi’ l’omicidio di Aldo Moro, fautore del compromesso storico che rendeva cooperanti i partiti piu’ disparati al fine del rispetto della Costituzione. L’avvertimento ad Aldo Moro, reo di lesioni alle multinazionali eurosionamericane, fu redatto da Kissinger, capo del deep state americano che minaccio’ di morte il primo ministro della piu’ importante nazione europea, e fu intimato a Moro di dismettere l’utilizzo delle statonote e far rientrare l’Italia nelle regole del Nuovo Ordine Mondiale.
Gli Stati Uniti, l’Africa che aborrirono gli uni, il dollaro privatizzato nell’emissione e nelle decisioni di valore e sostegno promosse dal connubio Rotchild-Rockfeller, gli altri ossia l’Africa aborri’ il franco cfa, moneta coloniale emessa dalla Francia e decisa nonche’ agganciata al franco, tutti i loro presidenti furono assassinati in malo modo: Lincoln e Kennedy fra tutti.
Oggi anche Trump e’ finito nelle mire di tali masnade privatistiche di potere finanziario e grand’industriale, in seguito alla presa in possesso della Fed, banca centrale americana sottratta alla discrezionalita’ nell’emissione e decisione monetaria, delle stesse oligarchie finanziarie che fecero uccidere Moro ed i presidenti africani restii all’adozione del franco Cfa. In occasione della chiusura generalizzata delle attivita’ produttive americane infatti, Trump mediante la riunificazione tra tesoro e banca centrale americana, ha accreditato sui conti correnti individuali di ogni cittadino americano, oltre mille dollari mensili teleologici a non fallire e continuare a onorare debiti e spese per vivere in dignita’.
Il conflitto in America ed in seguito in Europa oltre che in Italia, si gioca in prospettiva della ripresa del controllo statale sia della moneta che dei principali beni strategici oggi in mano agli stessi drappelli massonici di privati ostili alla democrazia ed al rispetto delle Costituzioni oltre che della Carta dei diritti umani.