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Lite doppia Mentana/Rizzo e Toscano/Vespa

Set 26 2022

Lite doppia Mentana/Rizzo e Toscano/Vespa

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Accesa lite in studio tra Marco Rizzo ed Enrico Mentana, direttore del TG di LA7. La situazione degenera quando Marco Rizzo tenta di spiegare che la guerra in Ucraina è cominciata nel 2014, e non quest’anno. Fatto che chi segue Byoblu sa da tempo, ma che perfino Silvio Berlusconi ha ribadito a Porta a Porta, parlando di 16 mila morti nel Donbass per mano Ucraina e di come Putin sia stato costretto ad intervenire per “rimettere al Governo di Kiev persone per bene”.

Enrico Mentana tenta immediatamente di mettere in difficoltà Marco Rizzo, chiedendogli se “tra le Germania e gli angloamericani, durante la Seconda guerra mondiale, sarebbe stato neutrale“. È a quel punto che Marco Rizzo, segretario di Italia Sovrana e Popolare, formazione che si e’ presentata al voto di domenica e che risulta dall’unione di 15 partiti, non ci vede più e incalza il direttore di La7.

“Lei, Mentana, è potente con i deboli e debole con i potenti“, lo incalza Rizzo, che aggiunge: “Lei rappresenta il pensiero dominante molto meglio dei politici stessi“. E ancora: “Le daranno un Premio, come a Draghi“, riferendosi al Premio che il Presidente del Consiglio ex BCE, ex Goldman Sachs ha appena ricevuto negli USA dalle mani del rabbino Arthur Scheier come “statista dell’anno”. Un premio a forma di corna come a riecheggiare un figuro satanico.

Il segretario di Italia Sovrana e Popolare non manca poi di addebitare ad Enrico Mentana l’accordo che il suo giornale, Open, ha con Facebook per censurare i post degli utenti che, a suo insindacabile giudizio, ritiene non veritieri: “addirittura lei ha una società che su Facebook decide chi dice il giusto e chi lo sbagliato“.

“Non ci vediamo da anni: io sono qui perchè ho 10 minuti per legge”, accusa Rizzo. Replica Mentana: “Lei fa le liste con tutti quanti, io resto con la mia coerenza”. E Rizzo, seccato, punge: “Adesso non so se le daranno il premio come a Draghi, però certamente queste vostre funzioni vanno in una direzione molto chiara“. Mentana non ci sta, e piccato risponde: “Guardi, io sono un lavoratore dipendente, quindi cerchi di avere rispetto come noi abbiamo rispetto di lei invitandola”. “Lei non ha rispetto dell’informazione pubblica, democratica”, termina Rizzo.

La lite è già diventata virale ed ha fatto molto rapidamente il giro del web e di tutte le testate; alla stessa stregua di quanto attuato dall’altro mattatore e pezzo da “novanta” di Isp, Francesco Toscano ai microfoni del famigerato Porta a Porta. Li’ Vespa ha rintuzzato assertivamente le esternazioni di Toscano sulla gestione del conflitto ucraino alludendo in modo reiterato l’approvazione paventata dai media, da parte dell’editore di Visione tv, all’intervento armato di Mosca. Quest’ultimo ha replicato che il conflitto va avanti, nel silenzio globale, dal 2014 a detrimento dei residenti russi, con un’ecatombe costata circa quindicimila vittime. Da qui il noto conduttore di rai uno ha azzardato che dunque e’ opportuno combattere la Russia, mentre il giornalista ex Byoblu ha enfatizzato le stragi civili che hanno coinvolto i bambini, per concordare sulle mosse di Putin. Quindi Vespa ha rincarato che i numeri non sono esatti, alche’ Toscano lo ha esortato a non fare politica mantenendo uno stato neutrale che caratterizza il giornalismo. Vespa ha indicato Toscano come fautore di ideologia e Toscano ha ribattuto sciorinando i suoi numeri, cause ed artefici come inconfutabili, domandando a Vespa se fosse favorevole a tali soprusi.

Sul fronte de la 7, invece, Mentana ha accusato Rizzo di schierarsi con tutti, alla luce dei quindici movimenti politici confluiti in Italia Sovrana e Popolare, viceversa il direttore del tg della rete che ha lanciato Paragone, e’ sempre rimasto coerente con le proprie idee. Rizzo lo ha etichettato come reticente al pluralismo ed asserragliato nel pensiero unico elargito dai grandi finanziatori pubblicitari. Fatto che impedisce a Mentana di invitare ospiti come Rizzo stesso, dalle visioni divergenti. Enrico Mentana lo ha apostrofato intimandogli, discretamente, di portare rispetto per i lavoratori dipendenti che Rizzo dice di proteggere e nella cui categoria figura anch’egli; mentre Rizzo lo ha sbeffeggiato sommessamente rammentando di non venire mai invitato da Mentana ed affini, salvo che per i dieci minuti che gli spettano per legge, in relazione la campagna elettorale.

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