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Manifestante denuncia piazze no-green pass

Feb 14 2022

Manifestante denuncia piazze no-green pass

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Sono reiterate e costanti le manifestazioni di piazza in Italia contro il Green Pass, eppure si insedia una certa insoddisfazione per i risultati ottenuti e le modalita’ di sostegno reciproco teleologiche al superamento di queste restrizioni. Anche il senatore Paragone fautore di Italexit e mattatore delle piazze italiane, fronteggia sulla propria bacheca personale e su quella professionale, crescenti recriminazioni ed invettive a causa dello stallo in cui e’ precipitata sia l’economia che la societa’ civile intenta a fare la fronda al Green Pass ed all’obbligo vaccinale.

Di seguito e’ riportata un’epistola agli astanti della dovizia di gruppi social e di piazza ed agli organizzatori delle rivolte, da parte di uno dei pasionari idealisti che lotta da mesi in modo silente, per un futuro equo sul piano economico, legale e politico per l’Italia. Testo di delusione e rammarico in cui pero’ e’ menzionata una strategia di pacifica vittoria da parte dei ribelli italiani.

Cari amici, scrivere questo post mi costa un po’, e so’ che alcuni non lo capiranno, altri lo snobberanno e qualcuno pensera’ che mi sono immerso troppo nel problema sociale che ci affligge. Lo invio singolarmente ad ognuno di voi, e non nelle chat collettive, affinche’ non perda la sua forza e non appaia generico. Io resto uguale a prima, con pregi e difetti, come tutti. Non cerco visibilita’ e non ho titoli accademici consoni per ambire a qualsivoglia tipo di potere. Ho una sola presunzione, quella di aver ben compreso che l’ anima contenuta nel mio fragile corpo materiale, e’ molto più importante del corpo stesso che la contiene. E non c’ e’ nessun prezzo per cui valga la pena venderla. Noi tutti vorremmo conservare in salute e felicita’ la nostra vita, anche i nostri amici Bartolo, Enzo Russo, Julio, Mimmo Biscardi, il dottor Paolo Ferraro, lo scienziato Montagnier, il dottor Franco Trinca e migliaia di altri che nemmeno conosciamo, lo volevano. Cio nonostante, non hanno potuto. Ma questo non significa aver perso, ma ha solo dimostrato che esistono valori a cui alcuni non possono rinunciare. Non tutti sono chiamati a pagare come loro, noi che restiamo, possiamo pero’ onorare il loro coraggio nello schierarsi, facendo altrettanto. Col tempo che passa, sto avendo modo di notare che le piazze e i canali social, sono frequentati da molti bravi parlatori, che pero’ nel concreto non aiutano nessuno, sono spesso assenti dai luoghi del bisogno, disertano con la loro assenza le occasioni di testimonianza che potrebbero dare, funerali compresi. Questo a me, da’ la cifra giusta per poter sospettare di malafede o secondo scopi. Se non si aiuta il prossimo, cioe’ quello vicino, inutile sforzarsi di dimostrare che si vuole salvare il mondo. Per cui concludo dicendo che, si, le piazze servono, serve far rumore, ma prima di questo, e contestualmente a questo serve soccorrersi a vicenda nei bisogni, perche’ gli slogan non servono al popolo, ma al potere. Io, nel mio piccolo, mi sforzo di farlo col rischio di perdere qualcosa, ma credo che le strade siano solo due: o tentare di sopravvivere facendo accordi col nemico, o dichiarargli guerra per amore di verita’, assumendosi i rischi delle conseguenze. Scuola parentale, rinuncia ai ricatti, solidarieta’ reciproca, ritorno alla natura, dispinibilita’ economica( con tutte le precauzioni del caso), consulenza medica e legale, e altro ancora, ritenga siano la via maestra. In bocca lupo a tutti noi.

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