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Morte per influencer: aumenti clamorosi di tumori

Gen 10 2023

Morte per influencer: aumenti clamorosi di tumori

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Di Rita Lazzaro

“Alla fine, la vita è rappresentata dai ricordi che portiamo con noi, le persone, l’amore, e io ho già vinto. Per l’amore, per la mia lotta, per le persone, per sempre”. Così diceva esattamente un mese fa Elena Huelva, influencer di Siviglia, morta a soli 20 anni ,il 3 gennaio, dopo aver lottato per quattro anni contro il sarcoma di Ewing, un raro tipo di tumore che si manifesta nelle ossa o nei tessuti molli che le circondano.
Dal 2018, la giovane influencer ha guadagnato sempre più notorietà sui social network, dove ha raccontato la sua malattia a centinaia di migliaia di follower.
La sua parola d’ordine era ‘la mia volontà vince‘ (#MisGanasGanan),diventando così un esempio di vita per tutti per la sua forza, il suo coraggio dettati dalla sua fama di vita.
Tra gli obiettivi di Elena, c’era anche la sensibilizzazione sull’urgenza di dedicare maggiori risorse alla ricerca sul cancro.
L’impatto del suo racconto si è riflesso nelle numerose espressioni di affetto, ammirazione, dolore e gratitudine che hanno invaso quegli stessi social network quando la sua famiglia ha annunciato la morte della ragazza su Instagram. Da stamattina Elena “vi guarda dalla sua stella. Grazie di tutto“, si legge nella storia pubblicata sul profilo stesso della ragazza, dove era seguita da oltre 600.000 mila follower, tra cui Sara Carbonero. Artisti come Aitana, Alejandro Sanz o Manuel Carrasco, la conduttrice Ana Obregón, che ha perso anche suo figlio a causa del sarcoma di Ewing, o personaggi di spicco della politica spagnola hanno espresso le proprie condoglianze e la propria solidarietà nelle ore immediatamente successive il lutto. “Con la tua voglia di fare ci hai conquistato tutti e rimarrai per sempre nei cuori di molte persone”, ha detto il presidente della Junta de Andalucía, Juanma Moreno, che ha ringraziato Elena per aver fornito “luce e speranza”.
Ed è allora che il suo motto #MisGanasGanan è diventato un messaggio di ottimismo e speranza di fronte a una malattia che ha colpito la giovanissima Elena ad appena 16 anni, tra battute d’arresto, momenti di luce, ricoveri in ospedale e i suoi ritorni a casa con la famiglia. A Hola aveva detto: “Avevo 16 anni, ero adolescente, avevo programmato viaggi con gli amici, studiavo. E tutto si è bloccato”.
Nell’ultimo video condiviso sui social, la giovane ha aggiornato i follower sul suo stato di salute, che è peggiorato nell’ultimo periodo: “Qualunque cosa accada, so che la mia vita non è stata vana, perché ho combattuto e ho ottenuto ciò che volevo”.
Elena purtroppo non è l’unica guerriera che ha perso contro il cancro. Infatti prima di lei un altro modello di forza e coraggio ha lottato fino alla fine contro quel maledetto male che non le ha dato scampo, ovvero Alice Manfrini, morta il 7 novembre a 24enne.
Anche lei aveva il sarcoma di Ewing. Un maledetto canchero contro cui combatteva da un anno e mezzo. Ed anche lei era dedita usare i social per raccontare la sua malattia. Seguita da oltre 40mila persone, che ogni giorno digitavano il suo nome su TikTok nella speranza di avere notizie positive.
Dalla diagnosi di cancro arrivata esattamente nel giorno successivo all’ultimo esame sostenuto all’università, prima della laurea. E a seguito della quale è scomparsa, alcune settimane fa.
C’è stato un giorno in cui Alice Manfrini aveva chiesto più delicatezza. “So che mi scrivete perché ci tenete a me, ma vi chiedo di rispettare i miei tempi”, ha risposto a chi le domandava continui aggiornamenti sul suo stato di salute, dal momento che l’ultimo video lo aveva pubblicato nella settimana precedente.
Tutto con una condotta gentile, educata ma soprattutto umana. Lei non voleva essere una “tiktoker”,e non aveva la pretesa di essere d’esempio per qualcuno, né battaglie da intitolarsi o la presunzione di messaggi da gridare collettivamente su un tema così personale come è la malattia. Si è solo ritrovata a dimostrare ciò che la sua forza gli suggeriva di fare: ovvero che affrontare il cancro con lucidità era possibile.
Le lastre condivise a gennaio, quella macchia sul ginocchio di cui i medici hanno capito troppo tardi la natura cancerogena, le fotografie così crude della cicatrice post operatoria, il viso sempre più tirato dell’ultimo periodo, quando la malattia aveva colpito i nervi vicino al midollo, quelle metastasi che correvano “più veloce delle cure”.
L’invito a credere nella scienza. Le cure palliative. Quel primo “ormai” pronunciato a fine settembre: “È la prima volta che ho visto i miei oncologi veramente preoccupati ed è stata un po’ una sentenza. Ma voglio tranquillizzarvi perché io continuerò con la mia vita, inizierò un piccolo lavoretto, proverò a fare viaggi come se nulla fosse”. Come se nulla fosse, per rispetto verso la vita”. Le ultime clip non parlate, ma solo scritte: “Se mi mostrerò sempre meno capirete perché”. L’ultimo video da mezzo milione di visualizzazioni, il primo novembre. L’abbraccio virtuale dei quarantamila, che però non sono mai abbastanza. Il silenzio.
Rispetto verso la vita. E’ questo il punto di forza che contraddistingue queste donne al punto da trasmettere la loro voglia di vivere, al punto da diventare esempi di vita ed al punto di sconfiggere la morte stessa perché chi lascia il segno nei cuori di chi resta, vive in eterno.

Ma c’è anche chi continua a lottare e a sensibilizzare il più possibile tramite i social su un male che, purtroppo, è sempre più diffuso. Come Philecia La’Bounty, modella e ora seguitissima sul suo profilo Tik Tok, con oltre 40mila followers.
Nel 2018 i medici le avevano detto che era troppo giovane per sottoporsi a una mammografia, nonostante avesse un nodulo al seno. Adesso ha un tumore al quarto stadio.
Nel 2018 i medici a cui si era rivolta le avevano detto che era troppo giovane per sottoporsi a una mammografia, nonostante avesse un nodulo al seno. Adesso ha un tumore al quarto stadio.
I sanitari si erano anche rifiutati di sottoporla a una mammografia perché considerata inutile data la sua giovane età. Dopo 8 mesi e diverse visite mediche, la ragazza ha scoperto di avere un tumore al seno ormai al quarto stadio. Il cancro si era infatti diffuso in altre zone del corpo, ed in particolare ai polmoni, ai linfonodi ed allo sterno. Subito ha confessato di aver pensato“alla morte”, come fa la maggior parte delle persone quando sente la parola cancro”, dimostrandosi delusa e abbandonata dai medici.

Dopo aver avuto la terribile diagnosi, la donna acclamatissima sul social network piu’ utilizzato dai giovanissimi, ha dovuto sottoporsi a una menopausa farmacologica, a causa dalla chemioterapia utilizzata per trattare il tumore.
Sui social la 35enne ha confessato di sentirsi ogni mattina come una vecchietta, con le articolazioni rigide, stanca e sofferente. Dopo aver scoperto che la chemioterapia avrebbe potuto renderla sterile, Philecia ha deciso di congelare dieci ovuli. La vita è cambiata non solo a lei, ma anche al marito, alla sua famiglia, e ai suoi amici più cari. “Cerco di non pensare troppo a come sarebbe potuta andare se i medici se ne fossero accorti prima. Tanto questo non mi farà scomparire la fase”, ha spiegato su Tik Tok, anche perché pensare che avrebbe potuto avere a che fare con un tumore al secondo stadio, e non al quarto, è scoraggiante.
La modella ha scelto di utilizzare il social per raggiungere quante più persone, spiegando loro i rischi che si corrono senza una prevenzione adeguata, i sintomi e anche per dare informazioni riguardo la menopausa precoce. Proprio riguardo quest’ultimo aspetto, la ragazza famosa ha spiegato: “È più comune nelle giovani donne di quanto la gente si aspetti. C’è un’epidemia di giovani donne che scoprono di avere un cancro al seno e di conseguenza sono state messe in menopausa precoce, e nessuno ne parla”. La 35enne ha detto di sentirsi orgogliosa e realizzata quando riceve dei messaggi da persone che grazie a lei non si sentono sole. A tal proposito da ricordare che in Italia si stimano in un anno 377.000 nuove diagnosi di tumore, circa 195.000 fra gli uomini e circa 182.000 fra le donne.
Nel corso della vita circa un uomo su 2 e una donna su 3 si ammalerà di tumore.
Dati allarmanti dove la parola d’ordine è prevenzione nonché investire il più possibile nella ricerca per combattere con piccoli grandi passi un male che continua a spezzare vite prima ancora di essere vissute.

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