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Napoli reclama Whirpool

Mar 03 2022

Napoli reclama Whirpool

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Alessio Liberini riporta dalle colonne del celeberrimo “Il Mattino” che Napoli non molla», stesso motto infatti e’ il grido che hanno portato in piazza del Plebiscito gli operai, ormai ex Whirlpool, per “celebrare” il loro millesimo giorno di una vertenza infinita, partita nel lontano maggio del 2019. Con l’attuale ministro degli esteri di Maio ad aver al principio garantito quasi la confisca dell’impianto in caso di esternalizzazione oppure l’obbligo di pagamento sanzionatorio monstre per la multinazionale dai conti in estremo attivo.
Dopo mille giorni di lotta, e tante promesse fin ora rivelatesi vane, i lavoratori e le lavoratrici di via Argine proseguono con mobilitazioni e raggruppamenti costanti, la loro battaglia che reclama “Un Nuovo Sud”. Un nuovo sud” e’ il titolo del brano dell’artista napoletana, Monica Sarnelli, che ha cantato in piazza addirittura con le tute blu per rivendicare quella voglia di speranza, ma soprattutto di riscatto, che da oltre tre anni accompagna la lotta dei lavoratori di Ponticelli senza risultati fattivi.
Le speranze per il futuro restano legate al Consorzio, proposto la scorsa estate dal Governo, che dovrebbe riassorbire i 317 lavoratori – licenziati dalla multinazionale della impiantistica e oggi in Naspi – in un ambizioso piano di reindustrializzazione del sito di Napoli Est, dove si dovrebbe realizzare un Hub della mobilità sostenibile. A tal proposito il primo marzo i sindacati di Fim, Fiom e Uilm sono tornati a Roma per un nuovo tavolo al ministero dello Sviluppo Economico.
Intorno alle 10 della mattina la centralissima piazza del Plebiscito è stata pertanto decorata con un grande numero mille, realizzato tramite un’installazione con dei palloncini colorati e deittico anche di significati storici che progressivamente vengono enfatizzati da fette maggiori di popolazione non solo partenopea, ma anche del resto del meridione. Sullo sfondo dello striscione un gruppo di lavoratrici ha inscenato un flash mob con una coreografia sulle note della canzone di Monica Sarnelli. «Oggi – racconta l’operaia Carmen Nappo – sono mille giorni di lotta per noi. Venendo qui ho sentito che è iniziata anche la guerra (in Ucraina ndr), la situazione è tragica. Si pensa a fare la guerra e non si pensa a far del bene anche dando del lavoro. Sono mille giorni che noi siamo qua, il primo marzo dal tavolo di Roma, noi reclamiamo veramente che ci siano degli avanzamenti rispetto al consorzio: noi non ci fermeremo, siamo determinati».
«Noi dobbiamo lavorare» ha precisato la lavoratrice prima di far partire il sit-in che si è svolto sulle note del brano “Un Nuovo Sud”. Un testo, quello della Sarnelli che oggi ha cantato in piazza con le operaie, che parla proprio della storica e triste tematica che riguarda i tanti meridionali, giovani e non, costretti a dover lasciare il proprio territorio per cercare lavoro in nord Italia o addirittura all’estero.
«Sono mille giorni che ci credono – racconta Monica Sarnelli – portando avanti questa battaglia per una cosa semplicissima: il loro lavoro. Io credo che il lavoro sia quella cosa che rende civile un uomo perché non si può vivere senza il lavoro. Vogliono che la fabbrica riapra. Sono mille giorni che combattono per questo loro diritto».
Per l’artista, che ha dedicato anche un chiaro richiamo alla loro vertenza nel brano, gli operai di Ponticelli rappresentano «la Napoli che non molla, che non vuole emigrare. Perché dobbiamo vedere i nostri figli, come sono quelli di tante mie amiche, che devono andare al Nord per trovare fortuna. Speriamo che anche al Sud ci possano essere imprenditori che vengono finalmente ad investire in questa città e non a chiudere le fabbriche com’è successo agli operai della Whirlpool».
Concetto che è stato ribadito, inoltre, anche dai tanti cittadini che oggi erano in piazza, fisicamente o anche solo da remoto, per sostenere i lavoratori. «Sto seguendo con il Governo e le istituzioni locali il tema perché noi dobbiamo dare un futuro al sito Whirlpool» ha raccontato alla stampa il primo cittadino di Napoli, Gaetano Manfredi, a termine della visita all’istituto “Russo-Solimena” del quartiere Barra, nella periferia orientale della città, la stessa che ospita l’ormai ex stabilimento di lavatrici.
Tra i presenti in piazza del Plebiscito, invece, vi è stata la visita dell’ex sindaco, oggi consigliere tre le file dell’opposizione di Palazzo San Giacomo, Antonio Bassolino. «La politica – ha tuonato Bassolino in un video messaggio pubblicato sui social dalla pagina “Whirlpool Napoli non molla” – non è stata all’altezza del suo compito e della vostra battaglia. Ora bisogna andare avanti e seguire con attenzione le vicende del consorzio e la città e le Istituzioni, tutti hanno e abbiamo il dovere di stare accanto a voi».
Sulla stessa scia dell’ex sindaco e governatore di Regione anche le parti sociali – che lottano da mille giorni insieme agli operai – hanno ribadito la necessità di ricevere aggiornamenti dal piano di reindustrializzazione dello stabile di via Argine. «Sono mille giorni di lotta, aspettiamo ancora risposte – racconta il segretario della Fiom di Napoli, Rosario Rappa – ma la determinazione per far riaprire i cancelli di via Argine non è affatto sopita»
«Adesso però – precisa Rappa – bisogna dare corso all’Hub della mobilità sostenibile a livello nazionale. Solo ieri sono stati stornati 53 miliardi dal Pnrr che verranno distribuiti alle regioni, compresa la Campania, il primo marzo avremo l’incontro al ministero dello Sviluppo Economico. Ci aspettiamo che gli impegni assunti, dai vari dicasteri e dalla Regione (la partenza dei corsi di formazione professionale programmati da Palazzo Santa Lucia, l’accelerazione sul processo di vendita del sito di Napoli e la discussione, con le singole aziende, sui piani industriali che il Mise si era impegnato a fare ndr). Vorremmo che ci sia un avanzamento sostanziale per queste questioni».
«Mille giorni di vertenza, ma anche mille giorni di speranza e di lotta, mille giorni, con tre governi, due sindaci, un governatore con due mandati, per dimostrare la pochezza della politica non solo in questa vertenza, ma in generale. Non si è stati in grado di creare una risposta per 317 famiglie» attacca, invece, il segretario della Fim di Napoli, Biagio Trapani. «Ci aspettiamo – continua Trapani – che finalmente si inizi a mettere corpo a quel percorso di Hub tanto decantato a luglio dello scorso anno ma che ora i ministri stessi sembrano essersi allontanati. Non sono più presenti ai tavoli, che continuano ad essere tecnici, ma senza riposte. Se veramente vogliamo essere da esempio per le generazioni che verranno, iniziamo a creare lavoro qua al Meridione, proprio a Napoli che è una città con tante difficoltà ma anche con tante risorse».
«C’è tanta forza, tanta determinazione, e in tanti sono vicini a questi lavoratori – chiarisce Antonello Accurso, segretario aggiunto della Uilm Campania -. L’attestato di stima e di vicinanza di tante personalità dimostra che i lavoratori della Whirlpool hanno detto una cosa alla politica: “noi ci siamo, non ci arrendiamo, devi battere un colpo”. Non possiamo fermarci ai proclami, ci avevano detto che tutto era pronto quando noi insistevamo per far rimanere Whirlpool, l’azienda è andata via e siamo ancora ad aspettare i progetti. Non possiamo far passare altri mille giorni. Vogliamo che questa ricorrenza sia ricordata come quella data che dà l’inizio al passaggio di questi lavoratori in attività produttive di prospettiva con gruppi seri a via Argine».
Nel mentre, in contemporanea, sui social è stato lanciato – dagli stessi lavoratori- un‘hashtag per l’occasione (#1000giorni). Dove, in tanti, hanno voluto condividere un momento di solidarietà per i lavoratori della Whirlpool. «Quando si lotta per la giustizia e per la dignità delle persone e delle famiglie, della vita, la chiesa non può non schierarsi», ha spiegato nel suo messaggio di vicinanza l’arcivescovo di Napoli, don Mimmo Battaglia.
«Anche io sono vicino ai lavoratori della Whirlpool di Napoli – ha detto l’artista Nino D’Angelo – perché il lavoro non è un regalo è un diritto e il diritto viene prima del dovere».«Mai avevo visto una battaglia lunga mille giorni – racconta, invece, Pier Luigi Bersani – credo che dobbiamo ringraziare, davvero, i lavoratori della Whirlpool e le loro famiglie per questo incredibile impegno».
Questi sono solo alcuni dei tantissimi messaggi arrivati nelle scorse ore ai lavoratori. Una vicinanza, quella della società civile, che spazia da Nord a Sud dello stivale che oggi abbraccia, virtualmente, i lavoratori di Napoli.

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