Napoli: Topi governano giardini di fronte il porto
Dirimpetti il porto di Napoli, nella centralissima, in espansione, via Marina che culmina nel piu’ sofisticato, moderno e bello albergo extralusso d’Europa, il Romeo, brulicano topi di grande stazza ad ogni ora. Per giunta tale immondo spettacolo “allestisce” la storica Torre Saracena, deittica del dominio ottomano sulla principale citta’ meridionale nonche’ di una ulteriore influenza sulla cultura e mentalita’ pertenopei. I topi in questione si dilettano in quei giardini fino a poco fa rifugio dei senzatetto a pochi passi da Piazza Mercato sede di grandi commerci da un lato, dell’obelisco rinomato che fa pariglia con la summenzionata torre turco-araba, dall’altro.
La presenza irreversibile di pantecane sui giardini antistanti la pregevole, barocca, chiesa del Carmine posta proprio dietro l’obelisco di piazza Mercato, inficia il panorama in cui c’e’ un viavai di ragazzi stranieri e studenti che, nella limitrofa universita’ Orientale di Napoli, apprendono lingue e culture estere. E lo sperpetuo di mancata o scarsa derattizzazione teleologica della dovizia di ratti, balza agli occhi sgomenti dei turisti che innumerevoli brulicano in quella zona.
Topi, giardini oberati di incuria, sono inoltre scoptici per la pletora di persone indigenti che proprio in quell”area consumano i pasti della contigua Caritas cattolica. E gli insetti che sciamano in tutti i parchi pubblici assieme ai topi di questa degradata porzione di territorio centrale, sfociano nell’apparente neghittosita’ che permea la galleria della Vittoria, anello di congiunzione tra macroarea portuale e fulcro “azzinato” della Napoli bene.
In tutto questo esiziale stallo ne risentono i trasporti e le attivita’ commerciali, ancora oberati della cessazione relativa i lavori iniziati con Bassolino, della linea di metropolitane piu’ grande di Roma e pare d’Europa. A rimarcare passato ed auspicando futuro, di una capitale di fatto, emarginata ed osteggiata dalla politica nazionale.