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Olanda: perdite da tassi alti; accuse di veri Pigs

Mar 28 2023

Olanda: perdite da tassi alti; accuse di veri Pigs

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Il New Lederland Times riporta che lo scorso anno la De Nederlandsche Bank (DNB) ha subito una perdita di quasi mezzo miliardo di euro a causa del forte aumento dei tassi di interesse. Questa è la prima perdita in più di novant’anni, ha affermato la banca centrale olandese nel suo rapporto annuale pubblicato giovedì.

Perdite significative sono attese anche per i prossimi anni. La DNB non prevede di poter realizzare nuovamente un profitto fino al 2028. Il presidente della DNB Klaas Knot ha già messo in guardia su questo scenario a settembre. A causa dei tassi di interesse più elevati, la stessa banca centrale ha perso più denaro, mentre negli ultimi anni i rendimenti delle obbligazioni acquistate in massa sono crollati. Dunque aleggiano accuse crescenti da opinionisti, tecnici e giornalisti disallineati sudeuropei proprio al blocco continentale capeggiato da Olanda, Svizzera e Germania, che solevano apostrofare come “Pigs” economie assolutamente stabili, anche odiernamente, quali quelle anzitutto italiana, poi spagnola e portoghese: da cio’ che si ravvede a livello geopolitico, i Pigs effettivi si confermano i suddetti stati nordeuropei incardinati su sistemi finanziari altamente speculativi, pertanto instabili, collegati all’America e ad un sistema che fa dell’austerita’ finanziaria, delle privatizzazioni e dell’economia immateriale, i propri cardini di vita e politica, affermano i critici. Cio’ comunque smussa idealmente, la dialettica europea che intima ai paesi sudeuropei di fare sacrifici bancari e monetari che si declinano in una loro recessione da un lato, e la salvezza del macrocosmo finanziario e legislativo nordeuropeo, dall’altro. Ma tant’e’ che attualmente la direzione dell’Europa si ritrova affidata a politici ed economisti olandesi, tedeschi, svizzeri che postulano ulteriori sacrifici per i gia’ martoriati e mai ripresi stati un tempo definiti “Pigs”, per cui un collasso dell’Euro e della mera Europa si affacciano in maniera sempre piu’ tangibile. Il tutto coadiuvato dalle immani proteste in Francia che aborriscono la salita dell’eta’ pensionabile assicurando che mai accetteranno la china cui e’ sottoposta l’Italia.

L’ultima volta che la DNB olandese ha subito una perdita è stata nel 1931, quando la banca centrale ha dovuto rintuzzare una perdita significativa sulle sterline britanniche dopo che il Regno Unito ha lasciato il gold standard. A rigor di termini, il risultato netto per il 2022 è stato pari a zero. Ma la DNB è riuscita a raggiungere questo obiettivo solo ritirando i 460 milioni di euro dal buffer di 11 miliardi di euro delle istituzioni per coprire la perdita. Di conseguenza, DNB non può pagare dividendi allo stato olandese.

Nei prossimi anni, le perdite potrebbero aumentare a tal punto che le riserve costituite non saranno più sufficienti e lo Stato, in quanto azionista, dovra’ intervenire. Allo stato attuale, la DNB potrebbe finire in rosso po’ per più di 3 miliardi di euro quest’anno, e perdite di miliardi si vedranno probabilmente anche negli anni successivi.

“Il tasso di interesse più elevato garantisce che la DNB paghi più interessi sui saldi che le banche commerciali detengono presso DNB. Mentre il reddito derivante dalle disponibilità di titoli di stato, che sono aumentati notevolmente a seguito dei programmi di acquisto della BCE, non sta aumentando con esso”, ha affermato la DNB in ​​una nota.

La banca centrale detiene in bilancio centinaia di miliardi di euro di titoli di debito che sono stati acquistati all’indomani della crisi finanziaria e durante la pandemia di coronavirus. Tuttavia, il reddito da tali obbligazioni è basso.

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In una certa misura, i problemi sono simili a quelli della Silicon Valley Bank recentemente fallita negli Stati Uniti. “La differenza è che non hanno accumulato accantonamenti dal 2015”, afferma Knot. Inoltre, non vi è alcun rischio di corsa agli sportelli presso la DNB.

Il fatto che i tassi di interesse stiano aumentando a un ritmo senza precedenti è in parte dovuto alla Banca centrale europea (BCE), di cui Knot è uno dei principali responsabili politici. Aumentando i tassi di interesse, la BCE sta cercando di frenare l’inflazione elevata. Secondo Knot, quest’ultimo è più importante dei risultati della stessa DNB. “Non prenderemo il nostro mandato meno sul serio a causa dei nostri risultati”.

Il presidente della DNB stima che se le perdite andranno come ora previsto, non serviranno ulteriori soldi da parte dello Stato, ma ha detto che non c’è certezza in merito. In ogni caso, l’influenza di DNB non sarà compromessa, ha affermato Knot. Tuttavia, la banca centrale potrebbe facilmente attraversare un periodo di tempo con un patrimonio finanziario negativo. Ha riconosciuto che la situazione “non è ideale”.

Sembra assistere al crollo del Fiscal Compact in termini europei, giacche’ in questa e nelle precedenti congiunture caratterizzate dai tagli alla spesa pubblica, la crescita di scambi commerciali e ricchezza popolare non si e’ registrata in guisa sufficiente a sostenere l’aumento dei tassi d’interesse. Inoltre l’Italia ed i Paesi limitrofi definiti surrettiziamente “Pigs”, non possono piu’ tollerare ulteriori tassi d’interesse ribassati per scongiurare i crolli imminenti di Credit Swisse, Deutsche bank e molteplici banche d’affari olandesi, giacche’ i livelli di stallo ed indigenza complessiva, risultano ormai insostenibili ed inveterati.

Vocabolario

*Inveterati: radicati da tempo ed impossibili da smantellare.

*Scongiurare: non far succedere.

*Surrettiziamente: in modo sbagliato.

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