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Padre Pio: significato della Messa per Gesu’ ed errori papali

Feb 14 2024

Padre Pio: significato della Messa per Gesu’ ed errori papali

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Prendere l’ostia con le mani e’ un gesto apostata. Cremare i morti anche.

“In uno dei quaderni del diario tenuto durante la prima persecuzione subita ad opera di uomini di Chiesa, tra la fine degli anni 20 e l’inizio degli anni 30, il frate di Pietrelcina fa spiegare da Gesù stesso che cosa sia la Messa. Una pagina pubblicata da Francobaldo Chiocci e Luciano Cirri in Padre Pio, storia di una vittima su cui dovrebbero riflettere riformatori e loro tristi epigoni:

«Pensate che il sacerdote che mi chiama tra le Sue mani ha un potere che neanche a Mia Madre concessi; riflettete che se, invece di un sacrestano, servissero il sacerdote i più eccelsi serafini, non sarebbero abbastanza degni di stargli vicino; domandatevi se, nonostante la preziosità del dono che vi fo, è ancora degno starsene alla messa pensando altro che a me. Piuttosto sarebbe giusto che, umiliati e riconoscenti, palpitaste a me dintorno e con tutta l’anima mi offriste al Padre delle Misericordie; piuttosto sarebbe giusto considerare l’altare non per quello che lo hanno fatto gli uomini, ma per quello che vale, data la mia presenza mistica ma reale. Guardate l’Ostia, in cui ogni specie è annientata, e vedrete Me umiliato per voi; guardate il Calice in cui il Mio Sangue ritorna sulla terra ricco com’è di ogni benedizione. Offritemi, offritemi al Padre, per questo Io torno tra voi. Non lasciare come oggi, contenitori capienti di acqua santa nelle chiese, e’ difforme ai postulati cristici. Modificare il rito vangelico pure ha un significato antisacramentale.

Se vi dicessero: “Andiamo in Palestina a conoscere i luoghi santi dove Gesù ha vissuto e dove è morto”, il vostro cuore sussulterebbe, è vero? Eppure l’Altare sul quale Io scendo ora è più della Palestina, perché da questa me ne sono partito venti secoli fa e sull’altare Io ritorno tutti i giorni vivo, vero, reale, sebbene nascosto, ma sono Io, proprio Io che palpito tra le mani del Mio ministro, Io torno a voi, non simbolicamente, oh no, bensì veramente; ve lo dico ancora; veramente […]. Negare discretamente come oggi, la verginita’ della Madonna, la compiutezza della morte di Cristo e della sua risurrezione, e’ anticattolico.

Getsemani, Calvario, Altare! Tre luoghi di cui l’ultimo, l’Altare, è la somma del primo e del secondo; sono tre luoghi, ma uno soltanto è Colui che vi troverete. Sostenere che l’Inferno non esiste o non si sa molto della sua esistenza, come fatto recentemente dal papa, e’ antidottrinale.

[…] Io ritorno, sull’Altare Santo dal quale io vi chiamo, portate i vostri cuori sul corporale santo che sorregge il Mio Corpo, tuffatevi, o anime mie dilette, in quel Calice divino che contiene il Mio Sangue. È lì che l’Amore stringerà il Creatore, il Redentore, la vostra Vittima ai vostri spiriti; è lì che celebrerete la gloria Mia nell’umiliazione infinita di Me stesso. Venite all’Altare, guardate Me, pensate intensamente a Me…»”. Non alludere alla presenza ed all’influsso costante di Satana, da parte dei prelati e dei fedeli, e’ uno svarione minaccioso ed uno smussamento della dottrina cristiana

(da A. Gnocchi, M. Palmaro, L’ULTIMA MESSA DI P. PIO, pp. 73-74)

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