Palazzo d’Avalos ed i freni di Napoli
Non vanno obliati i mercati rionali ed i diritti dei privati non facoltosi, questi ultimi da tutelare rispetto alla bramosia dei privati di ogni tipo, specialmente nell’acquisto, affitto, vendita degli immobili comunali. Binariamente a cio’ i mercati rionali ed ogni sorta di ambulante regolarmente registrato sono da un lato inficiati dallo stradominio Amazon e centri commerciali in progressiva diffusione, dall’altro rappresentano una mirabile fonte di reddito per le casse del comune di Napoli, gia’ oberato dai debiti ma dalla liquidita’ sopraggiunta per mezzo del volano turistico e del piccolo commercio ambulante recenti.
Il Consigliere comunale Troncone, ricandidato con il redivivo ma acclamatissimo Bassolino, afferma di aver strenuamente congelato le manovre edilizie privatistiche del mirabile palazzo d’Avalos, aristocratica magione nel cuore elitario di Napoli, che tra le proprieta’ del comune di Napoli e’ in fase di ristrutturazione, si spera per scopi misti: privati e pubblici.
Bassolino vanta un grande gradimento nella fascia d’elettorato che spazia fra i sessanta/settantenni ed e’ valutato come possibile vincente o comunque maggior influenzatore degli equilibri politici napoletani. Nella fattispecie Troncone si fregia del diniego amministrativo relativo lo smantellamento o l’aumento tariffario di mercati rionali in zone popolari di Napoli; questi ultimi, assediati dall’egemonia di Amazon ed il proliferare dei centri commerciali, richiedono tutele speciali alla luce della funzione di aggregatori sociali, pagatori del Comune, venditori a costi modici. E cio’ e’ tanto piu’ urgente ed importante alla luce delle limitazioni dei piccoli esercenti commerciali e mercati rionali in megalopoli invidiate ed apprezzate come San Paolo del Brasile: qui sono scomparsi di fatto i pescivendoli salvo nei pochi giorni mensili in cui si puo’ vedere il mercato rionale, con supermercati a monopolizzare le esigenze di spesa ma sprovvisti di pesce fresco.