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Pino Aprile festeggia il suo partito

Ago 25 2022

Pino Aprile festeggia il suo partito

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24 AGOSTO. ERA 3 ANNI FA
di Pino Aprile

Siamo M24A-ET, il Movimento per l’Equità Territoriale, siamo nati tre anni fa, in un bosco, siamo diventati la più grande formazione cultural-politica meridionalista in 160 anni, siamo ancora qui, compatti e forti, nonostante i tentativi di disgregarci o colonizzarci, a opera di quinte colonne infiltrate, a beneficio di partiti o tromboni sfiatati della politica in cerca di una sistemazione e un reddito, che non hanno mai fatto niente per il Sud e le aree interne e, anzi, hanno sempre agito contro, a servizio di interessi e della prepotenza delle regioni pigliatutto.
M24A-ET nacque e si mise in marcia su due gambe: da una parte, la paura di una Lega, con un Salvini gasato da mojitos balneari, che i sondaggi davano vicino al 40 per cento, più il minaccioso annuncio in parlamento di elezioni anticipate a ottobre; dall’altra, la fiducia in una serie di persone, associazioni, gruppi culturali, che da anni mi chiedevano di spendere in azione politica la popolarità derivata, ai nostri temi, non solo storici, ma economici, sociali, dai miei libri e dalla “predicazione” decennale, in tutto il Paese, specialmente a Sud, con migliaia di incontri, conferenze, dibattiti, presentazioni di libri (parlo di migliaia di manifestazioni; pure all’estero, nelle università degli Stati Uniti e nelle scuole italiane, con circa trecentomila studenti, finora).


Avevo sempre detto che il mio compito era un altro e mi vedevo fuori posto. In quel momento, agosto 2019, fra il rischio “barbari” padani al potere quasi da soli e le rassicurazioni di “amici” che poi riveleranno la loro vera natura, mi dissi che avrei potuto rimproverarmi di non aver messo al servizio dei diritti negati del Sud quel che potevo offrire. Così, dissi: ok, vediamoci e valutiamo come far partire una iniziativa, da Sud, contro la politica razzista delle disuguaglianze (che non va a danno solo del Mezzogiorno, ma soprattutto, ferocemente, a danno del Mezzogiorno). Era agosto, e il primo giorno utile per incontrarci, in Basilicata, era il 24 agosto (scoprirò, poi, che fu il giorno della grande eruzione del Vesuvio che cancellò Pompei ed Ercolano). Da lì il nostro nome, tirato fuori al momento).
Fu un giorno esaltante, pensavamo di trovarci lì, forse in 30, magari 40, e chissà se addirittura in 50. Eravamo quasi 600. C’era di tutto: da “soldati” dell’esercito di liberazione siciliano, in tenuta militare, a un generale che proponeva strategie napoleoniche, a docenti universitari, a famiglie intere, a emigrati giunti lì dalla Germania, dalla Spagna, dalla Francia; uno mi aveva annunciato l’arrivo da Singapore e gli dissi che avrebbe potuto seguire in diretta facebook e poteva risparmiarsi l’ammazzata.
Non avevamo organizzazione, soldi, strutture: nulla. Ci siamo dati, confusamente e in corsa, quel che serviva, con errori, ripensamenti, liti, fiducia. Come partecipare alla Formula uno costruendo la macchina durante la gara. Abbiamo fatto tante cose: manifestazioni a Montecitorio, nelle città del Sud e del Nord, a Bruxelles, abbiamo fatto diventare i nostri temi quelli del dibattito politico nazionale (Recovery Fund, Pnrr, diritti e infrastrutture negati, Questione meridionale…). Ma, soprattutto la lotta contro l’Autonomia differenziata, che siamo riusciti a bloccare, ormai sono anni. Non siamo riusciti a partecipare alle elezioni nazionali, ma abbiamo eletto il nostro primo sindaco, Enrico Fratangelo, a Castellino del Biferno, Molise; siamo riusciti ad ottenere che Senato e Camera dei deputati approvassero a maggioranza nostre mozioni contro il governo, sul Pnrr.
Tutti i partiti, pure quelli che hanno fatto fallire i tentativi di collaborazione con noi, a queste votazioni, sono costretti a fare propri i temi da noi posti, persino cercando di attribuirseli, anche se non se ne sono mai occupati o li hanno osteggiati da sempre e continuano a farlo, fingendo ora di sostenerli. Questo è un successo politico (molto seccante, per altri versi) che nessuno era mai riuscito a ottenere. E sono cose che abbiamo fatto in soli tre anni! Siamone orgogliosi!

Hanno cercato di distruggerci in ogni modo; abbiamo visto dirigenti nazionali del Movimento accoltellare alle spalle i nostri nelle elezioni calabresi, parteggiando, che vergogna!, con i simboli e sulle pagine del Movimento, per i nostri avversari; abbiamo visto cialtroni che amavo come fratelli, dire che io sono un burattino dei servizi segreti e sono colluso con la ‘ndrangheta (chi mise in giro questa porcheria è stato rinviato a giudizio su mia denuncia. Poi tocca agli altri).
Abbiamo resistito a cose immonde, a tempeste che avrebbero distrutto chiunque; questo mostra la potenza delle nostre ragioni, convinzioni, idee. Quello che non ammazza fortifica. Tutto sommato, un bene: abbiamo potuto testare la nostra forza; selezionare la gente con cui proseguire il viaggio.
Oggi,(l’altro ieri n.d.r.) nella diretta, sarò più esplicito. A più tardi e buon compleanno M24A-ET.

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