Search:

Presentatore X Factor si fionda nel mercato librario

Ott 28 2022

Presentatore X Factor si fionda nel mercato librario

image_pdfimage_print

Loading

Alessandro Cattelan non ha mai nascosto il suo interesse per la lettura: su Instagram, tra l’altro, tiene una rubrica in cui consiglia libri, ed è lui stesso autore (per Mondadori e Gallucci). Ma la casa editrice che ha fondato l’ex mattatore di X Factor si presenta come visionaria. Matteo B. Bianchi, fondatore della rivista ‘Tina”, con cui già dal 1996 si occupa di scouting letterario, è anche autore del podcast Copertina (storielibere.fm), che conta più di sessanta episodi, dirigera’ questa azienda. L’obiettivo di ACCĒNTO è “porre l’attenzione – mettere l’accento appunto – sui giovani talenti in Italia e nel mondo e, dall’altro, restituire spazio ai titoli meno recenti della letteratura mondiale ingiustamente scomparsi o mai arrivati sui nostri scaffali”. Tre sono le collane previste: “accento acuto“, dedicata agli esordienti; “accento grave“, che dà spazio ad autori e libri dimenticati, da riscoprire, e “dieresi“, che comprende titoli di saggistica dedicati agli argomenti più eterogenei.  I primi tre libri in uscita: Senza respiro della 27enne Raffaella Montana (un romanzo d’esordio sul dolore della malattia), di Tutto ciò che poteva rompersi di David Valentini (che, dopo alcuni racconti apparsi su riviste, propone un libro composto da una serie di racconti interconnessi alle vite dei protagonisti: testi che parlano di precarietà generazionale e del desiderio antico di avere una casa, un lavoro e una famiglia, e Manuale di caccia e pesca per ragazze di Melissa Bank, che uscì in Italia nel ’99, e che ora è riproposto con una prefazione di Paolo Cognetti. Alessandro Cattelan ha il privilegio di piacere al pubblico dei giovani e giovanissimi, che ha premiato in modo mirabile la sua carriera di Sky con il programma musicale che ha lanciato i Maneskin. Empatia con i giovani da parte di un ex ragazzo nato agli inizi degli anni ottanta che riesce a mantenersi giovanile nell’estetica, nell’abbigliamento ma non nel linguaggio mai sboccato o banale. Ragazzi cui mira a suffragare e far emergere oggi sul piano di un’altra nobilissima arte, ovvero la letteratura, il Cattelan.

Così per tre volte alla settimana saltella senza sudare dal meccanismo del Rosatellum nella vasca da bagno con Emanuela Fanelli al razzismo spiegato bene da Lilian Thuram («A nove anni, con i primi insulti, sono diventato nero»). Sgonfia le inutili polemiche social con due sole parole («È un’idiozia? E pazienza, mica l’ha detta Mattarella») e riduce il trash televisivo a una trovata esilarante fino alle lacrime, perché ridere sul serio aiuta sempre a pensare un po’: anche se la proprieta’ di linguaggio non caratterizza il nuovo editore Cattelan, va rimarcata la propria perizia nel coinvolgere i giovani e giovanissimi con uno stile sempre piacevole, modesto ma non mediocre, che si tramutano in oltre trecentomila seguaci social.

Secondo il vecchio adagio quando sai fare bene una cosa è certo che verrai spostato a farne un’altra. Succede di continuo e quando si tratta di televisione di Stato questa regola apparentemente non scritta diventa legge, incisa a caratteri cubitali nel bronzo del cavallo di viale Mazzini. Ma anche nel macrocosmo di Hollywood e del panorama mediatico anglosassone, in cui l’artista deve essere poliedrico e trasporre numerose arti. Alessandro Cattelan e’ specialista di conduzione agile, ed oggi si ritrova ad indossare i panni dell’imprenditore, dopo aver spaziato tra molteplici sfaccettature dell’arte. A lui affidarono in tempi recenti un programma impomatato di prima serata per poi criticarlo duramente, reo di essersi allontanato dal suo stile naturale. Ora che, dopo la prova multilingua dell’Eurovision, è tornato nei suoi panni più comodi in formato late night show, viene liquidato con un “Bella forza, sta facendo quello che gli viene meglio, così sono capaci tutti”. Difficile uscirne. Eppure l’ex ragazzo prodigio che ormai è un giovane uomo col fermacravatta, nel suo “Stasera c’è Cattelan” (su Rai Due) riesce a compiere un complesso lavoro di sottrazione come pochi altri sanno fare. Leva, elimina, toglie peso e spiegazioni superflue, non sottolinea, lascia che lo spettatore individui il proprio modo di seguire il senso del tutto, tenendo il dito sulla riga per non perdere il segno. E imbocca con agio la strada della leggerezza, quella in cui, per dirla con Italo Calvino che un po’ se ne intendeva, aiuta la tv (come la letteratura) a “elevarsi rispetto alla pesantezza della realtà”. Anche per questo e’ acclamato dal pubblico dei millenial e percepito perennemente come ragazzo. Cattelan rappresenta il futuro della televisione italiana per mezzo del suo gradimento verso i giovani e non, il proprio aspetto piacevole, la sua peculiarita’ di totale apoliticita’ ed equidistanza che permangono i principali requisiti dei veri artisti.

0 Comments
Share Post