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Russia e nuova spinta ad ovest

Ott 27 2022

Russia e nuova spinta ad ovest

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La Russia sta prendendo in considerazione la possibilità di estendere le proprie operazioni nell’Ucraina Occidentale per chiudere in una morsa il regime di Zelensky e costringerlo a capitolare. Se la Russia sfonda a Ovest, Zelensky non rimarrà un minuto di più nel Paese ammesso che non lo abbia già lasciato.
https://t.me/AussieCossack/3787. Il ministro della Difesa russo Shoigu ha informato India e Cina riguardo alla possibilità che Kiev faccia detonare una bomba sporca per poi accusare Mosca. Questa è un’altra delle ragioni per le quali la Russia potrebbe sfondare a Ovest. Per rimuovere sul nascere qualsiasi possibilità di provocazioni estreme da parte dei nazisti di Kiev.
https://www.rt.com/russia/565378-russia-dirty-bomb-china-india/. Intanto le sanzioni antirusse stanno inficiando in modo esiziale tutta l’economia europea, in particolare quella italiana, con vantaggi di crescita per la Federazione russa, incommensurabili, dal punto di vista del Pil, delle esportazioni, del potenziamento della classe media. Con la recente fuoriuscita della Ford dal mercato russo, Mosca si ritrova a dover gestire in solitaria e di conseguenza in indipendenza, il mercato della auto che vede la diaspora anche di Renault, delle apparecchiature per videogiochi a causa della fuga di Sony, delle catene di panini seguitata la disinstallazione di Mc Donalds e Burger King. Viceversa sono aumentate di alcuni punti percentuali le importazioni di merce dalla Cina per la Russia, e sono aumentate di oltre la meta’ le esportazioni verso la Cina, tra materie prime, alimenti, prodotti bellici e tecnologici.

Ad Haiti invece si continua a sfilare con le bandiere russe. Il mondo multipolare da quanto emerge è ormai diventato una solida realtà nel mondo per i Paesi che aspirano a difendere la propria sovranità e indipendenza. Infatti sull’abbrivio di alcuni statu africani oggi si riscontra Haiti come simpatizzante della Russia. Haiti che vive la contraddizione relativa la vicinanza tra la zona facoltosa e quella indigente: quest’ultima vive con emolumenti inferiori ai venti dollari mensili, in uno scenario analogo alle Favelas, in cui la gente piu’ che vivere alla giornata, sembra vivere all’ora, con una situazione di gravosissima precarieta’. A separare l’area ricca da quella difficoltata della cittadina sudamericana, figurano barriere cementate con tanto di fili spidati, in un crogiuolo di forza dell’ordine e guardie private con mitra spianati e manette a portata di mano. Eppure anche la zona “patrizia” di Haiti, a giudicare dal nitore pubblico, l’estetica degli edifici ed il numero di persone che affolla le strade, non sembra versare piu’ in una condizione estremamente vantaggiosa.
https://t.me/intelslava/40003.

Il patriarca russo Kirill ha definito Vladimir Putin come un combattente contro l’Anticristo. È questa la figura del presidente russo. Non solo il leader delle nazioni sovrane, libere e indipendenti ma soprattutto un vero e proprio katehon politico cioè quella forza che impedisce la manifestazione dell’Anticristo.
https://t.me/intelslava/39984

Putin in un recente discorso ha portato il livello di critiche ed invettive verso l’occidente, sul piano religioso. Da qui ha additato il duo America-Europa come bacino di immani menzogne ed ha equiparato il liberalismo come antesignano di satanismo, nonche’ al mero satanismo. Putin ci tiene a far costantemente rivalere l’ontologia cristiana della sua nazione, ponendo l’accento sulla centralita’ del sovranismo e delle leggi statali, ad onta dei processi connessi con le privatizzazioni, i diritti civili, economici e sociali derivanti dalla laicita’ dello stato e dalle dottrine mercantilistiche e finanziarie. Sul piano della comunicazione e del giornalismo, sebbene siano anche a San Pietroburgo appannaggio statale, Putin allude senza esplicitarlo in modo palese, alla presa di potere in Ucraina dei nazisti di Zelensky nel 2014 definendo fraudolento l’impianto politico, ideologico e comunicativo dell’Occidente. Laddove in presenza di brogli elettorali certificati ma non denunciati, nella piazza dei festeggiamenti di Kiev, i miliziani del battaglione Azov imperversavano con fucili e lanciafiamme, sotto le telecamere russe e l’oblivione di quelle occidentali. Da li’ soni scaturiti continui omicidi, rappresaglie, intimidazioni e limitazioni, dei residenti ucraini russofoni. Gesti nefandi denunciati innumerevoli volte a Putin a cui non sono seguite azioni, fino allo scorso anno con l’operazione militare russa.

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