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Scisma cattolico: Giordano Bruno ed i gesuiti ieri-oggi

Ott 07 2021

Scisma cattolico: Giordano Bruno ed i gesuiti ieri-oggi

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l’analista indipendente Gianmarco Landi, In questa quarta puntata del serial QLOBAL CHANGE “Tutte le Strade portano a Roma”inizia con le riflessioni su 3 pezzi da “notti magiche” di Bennato, e si finisce con un racconto sulla profonda figura di Giordano Bruno.

Non tutti sanno che il peggiore incubo dei Gesuiti fu proprio questo monaco di Nola (NA), un uomo nato in una famiglia modesta ma che attraverso le letture e delle ispirazioni divine, seppe incendiare il cuore dei governanti europei nell’Europa di fine Rinascimento, influenzando la Storia come solo i grandi hanno saputo fare.
Giordano Bruno era, ad esempio, a Londra quando la regina Elisabetta, ispirata divinamente, alzò la testa contro le arroganze del Papa, dei Guelfi neri capeggiati dal duca Farnese di Parma ( nipote del nonno Paolo, Papa Paolo III a cui si deve la nascita dei gesuiti) e dalla Invincibile Armada della potentissima Spagna, un’alleanza distrutta in mare da una tempesta che fu raccontata come un’ira di Dio.
Il distacco del Regno Unito dal papato sotto controllo Gesuita si ebbe in quel frangente storico, e poiché Giordano Bruno fu protetto e aiutato ad andare a Londra a fare ‘guai’ dal punto di vista delle élite aristocratiche, dal confinante del Farnese a Parma, il principe Landi di Piacenza, l’ira dei Guelfi neri si scagliò su Piacenza. La famiglia ghibellina più importante di Piacenza, da cui origina cognome del redattore di Database Italia, era a capo dello Stato Landi, un capitolo di storia obnubilata negli archivi segretati a Roma.
Lo Stato Landi, con il suo centro nella fiorente Piacenza, aveva quasi 400 anni di storia quando fu conquistato dai Farnese per essere cancellato dai libri di storia, e tuttora nell’archivio Vaticano ci sono faldoni ‘secretati’ a cui è assai impervio accedere, forse sopratutto se chi ha provato a farlo si chiamava come lo Stato sgradito, afferma Gianmarco Landi.

Il cardinale Bellarmino, un gesuita, si vendicò soprattutto a scapito di Giordano Bruno quando lo mandò al rogo nel 1600, dopo il tradimento di Mocenigo e della Repubblica di Venezia, i cui senatori furono comprati dai Gesuiti. I monaci del potere per il potere verticale ottennero il voto per l’estradizione a Roma del superbo filosofo usando il denaro, argomento apprezzato dai mercanti veneziani.
Tuttavia gli uomini del Vaticano illo tempore governati dalle presenze oscure così come molto affermano esserlo quelli attuali, sbagliarono a rendere immortale in Terra l’emblema umanistico rinascimentale di uno spirito eterno incarnato e, per quanto loro riguardava, e riguarderà, assolutamente invincibile.

Si tratta, nella focalizzazione su Giordano Bruno ad opera di Landi e la musica di Bennato, di una ermeneutica odierna sullo scisma cattolico teleologico alla edificazione del Commonwealth epigono dell’egemonia finanziaria contemporanea. Ma con questa operazione culturale si esorta il Vaticano ad esprimersi in termini spirituali contro il sistema neoliberista di matrice finanziaria per in seguito, magari, riannettere la Gran Bretagna sotto l’egida religiosa cattolica e corroborare un’Europa davvero unita nella fede e magari nell’economia.

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