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Sicilia: chiude ospedale e rischi parti per strada

Apr 13 2023

Sicilia: chiude ospedale e rischi parti per strada

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A Sant’Agata di Militello, regione Sicilia, infuria una diatriba capeggiata da Paragone di Italexit, per abrogare la decisione di chiudere l’ospedale pubblico, eccellenza del settore neonatale, che serve centodiecimila residenti, con picchi di 150000 durante le vacanze. Siccome la strada risulta assai dissestata ed un nuovo nosocomio non e’ pronto, si rischia che le donne gravide piu’ distanti dall’ospedale, con le doglie, partoriscano per strada, accusa l’ex senatore pentastellato e giornalista ex La Sette. Pare che donne incinte che abbiano partorito in strada, a Sant’Agata di Militello, non siano casi non avvenuti e le esigenze di cesure per la spesa pubblica improntate sul Fiscal Compact, intendano chiudere l’ospedale pubblico meridionale in questione. Cosi’ Paragone ha apostrofato con scherno e sfrontatezza l’esecutivo Meloni ed i parlamentari che si erano dichiarati consapevoli e zelanti a corroborare la sanita’ pubblica a causa del Covid, come impassibili dinanzi alla decisione di ignorare le esigenze sanitarie di una provincia popolosa, per mera subordinazione politica e finanziaria. Non risultano infatti approntati, un po’ in tutta italia, programmi di investimento nella sanita’ pubblica sbandierati in seguito alle difficolta’ gestionali della scorsa pandemia; mancano insomma investimenti pubblici verso ospedali che coprano le esigenze sanitarie in tempi sufficienti, per tutta la popolazione italiana. Al contrario della Svizzera che invece puo’ gestire tranquillamente, ogni emergenza sanitaria per la capacita’ di coprire in modo efficiente, breve e completo, l’intera sua popolazione.

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Sull’inchiesta di Bergamo che indaga svarioni e responsabilita’ dell’epoca pandemica attribuite a Conte e Speranza innanzitutto, viene riportata la fuoriuscita dal tribunale da parte degli avvocati dei diretti interessati, estremamente amareggiata, il che’ fa pensare a procedimenti duri sulle responsabilita’ di morti, ammalati e danneggiati, che potrebbero sfociare ad altri e molteplici membri dell’esecutivo e della burocrazia italiana. A tal proposito Salvini ha affermato che durante un’emergenza si prendono decisioni assolutamente emergenziali, facendo trapelare un leggero timore ma anche l’ostinazione a glissare ogni responsabilita’ personale e politica sulla gestione pandemica, un po’ per l’intero arco parlamentare.

A Bergamo vengono contestati i divieti nell’attuare esami autopsici dei decessi delle sale operatorie ma anche dei contenuti dei sieri vaccinali e di coloro spirati in seguito al vaccino. Risultano inoltre al vaglio degli inquirenti le chat che coinvolgono l’x ministro della Salute che caldeggiava per negare certi dati ed enfatizzare il terrore mediatico con obblighi di mascherine e vaccinazioni in modo totalizzante.

Paragone a questo punto incalza pubblicamente la magistratura ad approfondire le ricerche e rendere imputabile l’amministratore delegato di Pfiser, obbligandolo a desecretare i contratti governativi ed i dati, senza possibilita’ di schermarsi dietro immunita’ manageriali e politiche. La questione relativa la gestione della pandemia diviene sempre piu’ spinosa ed interconnessa, arrivando a coinvolgere una dovizia di personalita’ che esulano la mera politica; bensi’ ineriscono alcune unita’ della magistratura che all’epoca ha eluso le richieste di indagini, dirigenti sanitari, medici, infermieri, forze dell’ordine e perfino militari, che in modo coordinato risulta avessero martorizzato la popolazione e specialmente i dissidenti, con i conseguenti danni morali, materiali, professionali, fino a quelli fisici che concernono, in certi casi, la morte. L’inchiesta di Bergamo e’ delicata ed esiziale per un intero sistema di potere, che sembra aver agito in maniera antitetica ad i dati, alla scienza ed all’interesse nazionale.

Vocabolario

*Antitetica: che va contro.

*Martorizzato: violentato estremamente.

*Esulano: si allontanano.

*Diatriba: battaglia.

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