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Stipendio ai complottisti

Lug 05 2022

Stipendio ai complottisti

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La notizia e’ clamorosa e l’ha rimarcata il commercialista ed imprenditore Carrino, all’acme della fama digitale con l’andatura del proprio canale Youtube e gli omologhi posti nella principali piattaforme virtuali.

Nell’ambito delle monete digitali e da strenuo difensore del Bitcoin, Carrino enfatizzava le parole del Panetta, ossia il delegato per l’Italia alla rimodulazione bancaria e commerciale innestata sulla criptovaluta, ed in sostituzione del contante. Si alludeva cosi’ al progetto in fase avanzata di un venturo reddito universale spacciato per antidoto ad ogni forma di indigenza, precarieta’, inoccupazione, sfruttamento, teleologico alla felicita’, evoluzione, sfruttamento del tempo libero, rilancio dell’economia, cambiamento del lavoro, coltivazione del talento. Ebbene da questa mirabile iniziativa e’ opportuno afferire al campo dell’euro digitale in fase di assestamento, il quale rappresenta francamente la riproposizione in chiave digitale della classica banconota un tempo statale, oggi di fatto privatizzata, emessa a debito e scevra di un valore reale a causa dell’instaurazione del sistema Fiat. Giacche’ la transizione monetaria, finanziaria, valutaria verso la criptovaluta ed il reddito universale appare irreversibile, il finanziere meridionale Carrino alludeva anche il proposito slatentizzato da Panetta, di pagare ciascuno dai tremila o quattromila euro mensili con un sistema centralizzato ed impermeabile al contante. Il perito spauriva tuttavia, dinanzi all’eminente potere discrezionale che con il denaro digitale, un sistema pubblico privatizzato potra’ attuare nei confronti dei lavoratori e gli imprenditori: ovvero una cesura dei diritti sottoforma di veti alla completa erogazione di tali pagamenti in assenza di comportamento fiscalmente, politicamente e mediaticamente consono ai dettami dello stato. Cio’ paventa, nell’ottica del Carrino, anche un ipotetico blocco dei prelievi in caso di mancata vaccinazione, consumo eccessivo di corrente, gas, carburante dal punto di vista della normativa ecologica. O semplicemente recisioni ai pagamenti, prelievi e diritti sociali, allorche’ si e’ parlato pubblicamente male, dai social o dai palchi, dei politici, funzionari o potentati economici del caso. Il che, in mancanza di contante regolare, rappresenta l’ultima fase del controllo totalitario con cui ricattare i cittadini in guisa di cinesi contemporanei alla luce della tessera sociale. Cio’ e’ avvalorato dall’intenzione pubblica, negli anfratti della Bce e delle istituzioni ad essa connesse, di far pubblicamente pagare gli enti fornitori di materie prime ed energia in una congiuntura economica totalmente automatizzata, in cui con un reddito di base subordinato ad obblighi sociali e lavorativi, la libera impresa sara’ impossibile o quasi, da costituire, implementare o continuare. Ecco la cagione che vede Carrino indirizzare verso il Bitcoin come unica ancora di salvezza rispetto alle altre criptovalute, centralizzate o sedicenti “non centralizzate”. Tuttavia in questo scenario avveniristico in cui da Davos e consessi analoghi e’ stato decretato il fermo definitivo al contante e vengono concretizzati attacchi immani al Bitcoin sul piano del valore, trasecola l’ipotesi di completa accettazione e soddisfazione, del reddito universale, da parte proprio della pletora di complottisti e cittadini o giornalisti disallineati ed in difficolta’ economiche e professionali: essi potrebbero definire come una panacea o una sorta di manna dal cielo, uno stipendio effettivo di tre o quattromila euro mensili senza lavorare, al punto da zittirsi ed autocensurarsi, in relazione al sistema erogante; cosi’ verrebbe mediaticamente e virtualmente legittimato un esiziale per imprese e privati, sistema di controllo personale, politico, informativo e professionale, a parere di Carrino ed affini.

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