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Vivere con 500€ mensili: nuove mete dopo il crollo dei residenti in Italia

Dic 19 2022

Vivere con 500€ mensili: nuove mete dopo il crollo dei residenti in Italia

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Al crollo degli abitanti del Bel Paese, che si attestano oggi ancora a 59 milioni e dispari, l’emigrazione di italiani verso nord, binariamente a quella di meridionali verso l’Italia settentrionale, non si placa. Dalla spasmodica ricerca di nazioni a basso impatto fiscale come il Portogallo che tassa al 10% i pensionati, gli italiani giovani sono focalizzati sulla gestione del costo della vita, che dovrebbe aggirarsi a cinquecento euro mensili; cio’ per rendere l’Italia economicamente sostenibile.

Effettivamente in Italia, se si vive in provincia e si prende in affitto una casa non troppo grande, con 500 euro si pagano anche bollette e consumi abituali. Ma rimarrebbe comunque escluso lo svago. Nei 500 euro di spesa mensile, cioè, non potrebbe rientrare il cinema, le uscite al bar, i concerti e le vacanze.

Ci sono alcuni paesi, come Romania e Bulgaria, dove effettivamente volendo con 500 euro si riuscirebbe a pagare più o meno tutto. Uscite serali comprese. Di fatto si potrebbe farcela anche in alcune città particolarmente economiche di altre zone, come alcuni centri urbani in Grecia, in Turchia ed in Albania. Insomma, effettivamente vivere con 500 euro mensili, in Italia, è impossibile. Non lo è però in altri paesi vicini al nostro, compresi quelli europei in cui piuttosto spesso andiamo in vacanza.

Vivere in questi paesi conviene, soprattutto se si ha un introito dall’Italia, come una pensione o uno stipendio guadagnato lavorando a distanza. Ma conviene anche se si è scrittori, artisti e musicisti, mestieri cioè che portano a entrate variabili e poco sicure.

Per fruire di una pensione tassata al 10%, come propone il Portogallo, e’ necessario recarsi nel paese e registrare la propria residenza presso l’apposito ufficio, aprire un conto alla banca pubblica locale e movimentarlo anche in modo saltuario, fittare un’immobile che altri nuovi residenti locano alla pletora di turisti che assaltano il Portogallo ogni giorno dell’anno. Inoltre e’ opportuno fare la richiesta all’Inps, tramite l’ufficio omologo portoghese, di accreditare la pensione secondo le regole portoghesi, il che generalmente si compie il mese successivo. E’ necessario trascorrere in Portogallo sei mesi l’anno per assicurarsi tali benefici fiscali, sebbene i controlli siano estremamente scarsi; inoltre e’ possibile mantenere le proprie precedenti residenze e vedersi gli accrediti salariali, sul proprio conto esogeno a quello del Portogallo. Secondo le persone interrogate, tutta questa procedura risulta molto celere e non orbata da bucrocrazia eccessiva o ritrosia, cosicche’ la pensione italiana diviene maggiorata del 40%. Bisogna tuttavia aggiungere che dopo una decade di residenza, la tassazione pensionistica del Portogallo subisce una ascesa leggera dai due ai tre punti percentuali.

In questo frangente i prezzi del Portogallo figurano schizzati alle stelle rispetto al recente passato, per cui persone del posto ed immigrati brasiliani a bassa specializzazione, lamentano e riscontrano i medesimi problemi degli italiani, al punto da essere costretti alla indigenza ed alla massiccia emigrazione verso il Brasile ed altre nazioni europee che pagano meglio e fanno lavorare di piu’. Cio’ alla luce di uno stipendio medio in Portogallo che si aggira sui 750€.

Vocabolario

*Indigenza: poverta’.

*Binariamente: insieme.

*Fruire: prendere, usufruire.

*Figurano: risultano.

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