A Napoli prima universita’ metadidattica
Come riporta la sezione italiana della prestigiosa rivista Forbes, la universita’ Federico II di Napoli balza in testa alla classifica italiana piazzandosi sul podio degli atenei mondiali, per l’attuazione della realta’ aumentata nella didattica a distanza ed per quella in presenza.
Parte dalla terza metropoli italiana per demografia ed estensione il segnale di una didattica connubio di virtuale e reale fuori dal tempo e dal luogo. Ma anche più accessibile e inclusiva, pure dai paesi (e dagli studenti) più lontani, ormai per definizione senza risorse e infrastrutture. Per la prima volta in Italia, un’università applica in maniera sistematica la didattica partecipata e laboratoriale, in realtà mista all’interno dei propri corsi di laurea. La piu’ antica universita’ pubblica al mondo è anche il primo ateneo italico ad avviare la sperimentazione della Hybrid Learning Spaces, soluzione sviluppata da Microsoft. L’accelerazione dei processi di conoscenza e studio telematici e della didattica a distanza in particolare, ha messo in primo piano le sconfinate possibilità che una gestione della conoscenza più dinamica, relazionale e virtuale può generare, sia in termini di accesso a contenuti innovativi, di esperienze di apprendimento senza precedenti, sia nell’acquisizione di nuove competenze. Ecco un esempio di quella che possiamo chiamare decisamente didattica ibrida. Un approccio dove fisico e digitale si integrano e coesistono in modo non convenzionale, dando vita a immersioni esperienziali che possono rivelarsi decisive nei processi di apprendimento. In questo scenario si sintetizza il modello Hybrid Learning Spaces, basato su vere e proprie aule virtuali immersive che consentono di introdurre un nuovo modello educativo fruibile sia da remoto che in presenza. L’Ateneo di Napoli è il primo nel nostro Paese, e fra i primi a livello internazionale, a sperimentare la soluzione negli ambiti didattici, sia scientifici sia umanistici. È facilmente intuibile la potenzialità rivoluzionaria di questa esperienza che nella sua facile scalabilità apre le porte ad una vera e propria rivoluzione accademica. In questa fattispecie la tecnologia enfatizza le potenzialita’ individuali in un prodromo di integrazione uomo-macchina non invasiva ma assai prestazionale e in tal guisa e’ possibile maggiorare gli introiti universitari ergo statali oltre che cittadini, con numeri piu’ alti di iscritti anche al di fuori del territorio nazionale.
Nelle scuole certamente questo approccio trovera’ modo di inserirsi seppure vada nel frattempo concretizzata una soluzione per la salvaguardia dell’apprendimento e dello studio: ossia il divieto assoluto di telefoni collegati al web all’interno delle classi cosi’ dall’allenare e stimolare studio, mnemonica, astrazione e capacita’ analitica dei giovani. Le cravatte in foto, artigianali dal nodo fisso e la chiusura con gancio, sono acquistabili nella sezione shop di francescopaolotondo.com