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Alessandro Siani dopo il licenziamento da “Striscia”

Dic 09 2021

Alessandro Siani dopo il licenziamento da “Striscia”

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“Papà era operaio, mamma casalinga, abbiamo vissuto anche noi la cassa integrazione. Io ricordo quei giorni, quei giorni di cassa integrazione…E vedete, sono i dettagli che fanno la differenza per chi vive un momento di difficoltà.Ricordo che quando mammà andava in salumeria il prosciutto crudo costava molto e nuje mangiavamo soltanto la spalla, la spalla di prosciutto cotto. I toast col prosciutto cotto…La difficoltà di un paio di scarpe? Facevi tutto l’anno. E mica compravamo che so, le Superga. Andavamo in un negozio, ricordo ancora, si chiamava Musto e pareva Ikea, te le dovevi montare tu le scarpe… Io ero più grande delle scarpe che avevo al piede.Quando veniva un amico a casa? Le case loro erano belle io dormivo con mia sorella avevo un divano letto che s’arapeva sotto ‘o lampadario. Avevo vergogna di fare entrare gente in casa, dicevo ai miei amici: studiamo sul pianerottolo che stiamo più freschi… Ebbene sono questi particolari che non conosce chi ci governa.Però ricordo anche la bellezza della semplicità: andare in Calabria in vacanza quei pochi giorni, in quattro in macchina, finestrino aperto mammà che pigliava nu piezz ‘e pane e ce lo spartivamo. Eravamo felici e non lo sapevamo”

Alessandro Siani in fabbrica dagli operai Whirlpool parla del papà operaio: “Chi ci governa ignora le nostre vite”.

Cosi’ il regista, attore, comico e macchiettista partenopeo all’acme della gloria popolare si esprime prima e dopo l’allontanamento dal tg satirico Mediaset, scalda animi ed infiamma ancora polemiche, da parte di pletore di persone che ne hanno apprezzato l’ultimo intervento su Canale 5: infatti Alessandro Siani che oggi si esibisce con un film inedito al cinema, ha scagliato un attacco molto polemico alla classe politica italiana, relativo la cesura della pensione per lavoratori disabili che ipoteticamente riuscissero a lavorare. Ebbene l’invettiva sarcastica dell’artista Meridionale verteva sulla decisione governativa di diminuire di 300€ il salario pubblico per cittadini disabili o invalidi che stocasticamente ed in guisa affaticata, trovassero un lavoro che comunque verrebbe svolto in modo imperfetto.cravatte artigianali con nodo fisso e chiusura a gancio nello shop di francescopaolotondo.com https://www.francescopaolotondo.com/categoria-prodotto/cravatte/

Sebbene una mansione professionale per un disabile potrebbe realizzarsi ad una paga inferiore a mille euro, in caso di riuscita un disabile vedrebbe recisi 300€ dal suo assegno mensile. E Siani rimarcava lo sconforto ed il trattamento inumano per questa categoria di individui che, qualora venissero pagati 700€ per un lavoretto mensile, vedrebbero un taglio in pensione di 300€ per cui si ritroverebbero a lavorare tutto il mese per meno di 500€ netti da occupazione. In seguito a questo sfogo in forma artistica, Siani ha interrotto la propria permanenza a Striscia la Notizia, con motivazioni abbastanza criptiche.

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